MDD F 4C Phantom II Operazione Bolo da kit Tamiya scala 1/32

Il Nostro amico Alberto Bravi ci presenta un fatto storico del conflitto Vietnamita, l'Operazione Bolo, attraverso uno dei suoi indiscussi protagonisti, Il Phantom del colonnello Robin Olds realizzato partendo dal kit Tamiya in scala 1/32. Buona lettura.

Modello, testo e foto di Alberto Bravi

Alla fine del 1966, quando L'8° Tactical Fighter Wing USAF (TFW) "Wolfpack", arrivòa a Ubon AFB in Tailandia, l'inutilità della campagna ROLLING THUNDER in Vietnam stava diventando sempre più evidente. I nordvietnamiti sembravano indifferenti ai bombardamenti; gli Stati Uniti avevano perso centinaia di aerei e di equipaggi e molti equipaggi erano scoraggiati e frustrati. Tuttavia i piloti americani non mancavano di determinazione. Al comando dell'8° Tactical Fighter Wing USAF (TFW) c’era il colonnello Robin Olds. Il 44enne Olds era un leader carismatico, duro e competente che aveva avuto esperienza di combattimento nel lontano 1944, combattendo con i Mustang P-51 nordamericani contro la Luftwaffe. Quando al capitano John Stone del Wolfpack, venne in mente un piano per consentire all'ottavo TFW di attirare i MiG in una trappola, Olds era disposto ad ascoltare. Il suggerimento di Stone era semplice: gruppi di Phantom si sarebbero diretti verso il Nord Vietnam volando in formazione come se fossero stati degli F-105 impegnati in una missione di bombardamento, per poi affrontare i MiG quando si fossero avvicinati per attaccarli. Olds diede l’ok per pianificare la missione, che fu denominata Operatione BOLO e che ebbe luogo il 2 gennaio 1967. Parteciparono 54 Phantom F4-C, organizzati in due gruppi con squadriglie di quattro aerei ciascuno, un gruppo dell'ottavo TFW e l'altro del 366esimo TFW. Lo sforzo coinvolse 24 F-105D Wild Wesel per la soppressione della difesa, quattro aerei contromisure EB-66 ed un velivolo di allarme radar Lockheed EC-121 Warning Star. Altre centinaia di velivoli dovevano eseguire attacchi diversivi. I Phantoms dell'8 ° TFW partirono per primi alle 12.25 divisi in due ondate distanziate di circa mezzora. Sempre per ingannare gli avversari i Phantom erano dotati dei pod ECM normalmente utilizzati dagli F-105. Volarono verso Hanoi simulando un’azione di bombardamento, e verso le 15.00 un EC-121 notificò loro che i MiG si erano decollati e si stavano avvicinando per incontrarli. Il nemico aveva ingoiato l'esca. Seguì una lotta selvaggia, con gli aerei che sfrecciavano dentro e fuori dalle nuvole. Quando arrivò la seconda ondata di Phantoms, i MiG si erano già sganciati ma nel complesso l'ottavo TFW aveva motivo di essere soddisfatto. Avevano sparato 28 missili abbattendo sette MiG e un "probabile", senza nessuna perdita.

Nella primavera del 2016 lessi un articolo che parlava del Colonnello Robin Olds che mi convinse ad acquistare la sua biografia dal titolo: Fighter Pilot – The Memoirs of Legendary Ace Robin Olds. Dopo quella lettura decisi che avrei cercato di replicare l’aereo che il Colonnello Olds pilotò nella famosa Operazione Bolo. Primo passo: il kit. Poiché io prediligo l’1/32 mi procurai Il kit dell'F 4C Tamiya in scala 1/32

Poiché quello che intendevo replicare era, come detto, quello pilotato da Robin Olds nell’Operazione Bolo,

decisi di basarmi su questa immagine, l’unica che ho trovato, che raffigura il Phantom all’inizio della missione, quindi con tutti i carichi e senza le stelle rosse che evidenziano i due kills, ovviamente aggiunte dopo.

Quindi ho dovuto procurarmi il serbatoio ventrale, peraltro non raffigurato sopra, ma che c’era secondo alcune fonti e il POD ECM usato dagli F 105.

Il primo prodotto da GT Resin ed il secondo da Cutting Edge.

Anche il set per l’abitacolo è di produzione GT Resin.

ASSEMBLAGGIO

Innanzitutto qualche nota sul kit.

Ovviamente, trattandosi di un Tamiya, le osservazioni sono poche. Il kit si assembla benissimo anche grazie alle tradizionali viti che facilitano e rinforzano gli accoppiamenti dei pezzi principali.

Io, e non solo io, ho trovato questi problemi:

  1. Un assemblaggio che complica la vita è quello dei piani di coda che andrebbero installati prima di chiudere la fusoliera. Però, in questo modo sarebbero di grande intralcio nella fase della verniciatura della parte inferiore del modello. Io ho separato le due parti, ma poi ho sudato numerose camicie per incollarli in posizione. Un suggerimento potrebbe essere quello di riempire il cono di coda in modo di avere qualcosa di compatto a cui fissare i piani di coda stessi.
  2. Il problema più evidente è quello delle prese d’aria che Tamiya per qualche ragione ha realizzato male e presenta un gradino ben visibile dall’esterno. La soluzione, ho scoperto poi, è un kit di adattamento. Io ho rimediato a colpi di stucco, in modo da rendere morbido il passaggio tra le due superfici.

Detto ciò, come d’uso si comincia dal cockpit, ecco alcune foto:

A seguire il modello assemblato e pronto per il primer.

Un dettaglio della colorazione NMF della coda:

Mimetica applicata:

Viste delle superfici inferiori:

Il serbatoio ventrale ed il POD ECM:

I carichi alari:

Dettaglio cockpit:

alcune viste del modello finito

Una piccola nota finale dato che per le decalcomanie mi sono avvalso del foglio PRINTSCALE, degli stencils WARBIRD integrati da autorealizzate come il drago rosso e maschere per gli identificativi di coda.

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