F 117A - #835 "Gray Lady"

Pecora Nera o Mosca Bianca? Sicuramente Stealth e Grigio scopriamo l'F 117 più trasformista mai realizzato.

Modello, testo e foto di Silvio Pietropaolo.

Ma è proprio vero che erano tutti brutti neri e furtivi? Evidentemente no e la foto trovata sul web parla chiaro.

Tra il 2004 ed il 2006 un reparto si preoccupò di valutare degli schemi mimetici alternativi per rendere gli F 117 meno visibili... di giorno. Si perchè l'F 117, primo aereo Stealth, fu definito invisibile perchè non tracciabile dai radar ma soprattutto perchè, tutto nero, operava esclusivamente di notte senza luci e senza emissioni radar o comunicazioni radio. Verso la fine della loro vita gli F 117 hanno visto variare i propri compiti operando in ambienti con minaccia radar ostile praticamente nulla in Iraq ed Afghanistan il problema è che i velivoli di colore nero risultavano altamente visibili di giorno. Fu così che un reparto dell'USAF s'interessò di far cambiare abito al Nighthawk che ormai veniva chiamato da più parti Dragon Lady. Già a partire dall'agosto 2004 presso il 53° TEG l'esemplare #835 ricevette una colorazione ispirata a quella dell'F 15 ma con superfici inferiori e latero-superiori in 36375 e macchie superiori in 36176.

Il primo test di ricolorazione fu di scarsa riuscita dato che in meno di due anni il R.A.M. del velivolo si deteriorò molto richiedendo ripitturazioni e sostituzioni del Materiale Radarassorbente tanto che il velivolo divenne simile ad una carta geografica.

Dopo ampie riparazioni del R.A.M. alcune zone furono ridipinte in 36375 o ripristinate con varie patch nere e già nel 2006 si rese necessaria la ripitturazione totale del #835 e questa volta si scelse il Gunship Gray 36118 wraparound.

Il Modello.

Quando ci si vuole realizzare una famiglia di F 117 in scala 1/48 una delle soluzioni più economiche è il caro, vecchio e rassicurante kit dell'Italeri.

Il kit Italeri non è recentissimo, ma a dispetto della sua età ci offre un buon abitacolo con un buon seggiolino e pannello strumenti a rilievo.

Niente di trascendentale ma c'è quello che serve e quello che alla fine si può vedere. Il modello richiede un'attenta piombatura dato che tra ali ed impennaggio a farfalla il peso è tutto dietro al carrello centrale. Sarà facile incollare qualche peso per l'equilibratura degli pneumatici (di quelli adesivi per cerchi in lega) regalatoci dal nostro gommista di fiducia.

Gl'interventi da fare sul modello, che ne aumentano di molto il realismo, sono fondamentalmente il taglio delle superfici mobili di piani di coda ed ali da effettuare con un taglierino ben affilato. Alcune stuccature saranno necessarie ma in punti di facile lavorazione e su superfici piane.

Il montaggio procede spedito, le parti sono poche. Una volta tagliati gl'impennaggi inseriamo un pernetto in plastirod per poi poter montare l'impennaggio in posizione di riposo. Una volta abbassati flaps ed alettoni con dei triangolini in plasticard chiuderemo la parte vuota del guscio alare.

Fondamentalmente l'F 117 Italeri è formato da un pianale inferiore (a cui fissare la stiva bombe, paratie scarichi ed eventuale piombatura) un guscio superiore (a cui fissare da sotto vasca abitacolo, griglie prese d'aria e portello ricettacolo rifornimento in volo) poi ci sono i due semigusci di ala dx ed sx. Vi sono due modi per assemblare il tutto. Io utilizzo quello tradizionale di chiudere la fusoliera e poi aggiungere le ali, con conseguente necessità di rifinire il punto d'attacco tra ali e fusoliera. L'altro modo è quello di fissare semiali superiori al guscio superiore di fusoliera e semiali inferiori al pianale e poi fissare parte superiore ed inferiore in un mega incolaggio che però penso possa essere di difficile gestione e con dubbi risultati.

La seconda importante aggiunta da fare all'F 117 Italeri è la realizzazione delle due antennine a piramide romboidale tronca sistemate sui fianchi del velivolo, la cui assenza risulta assai evidente sul modello. Con la scusa ho deciso di aggiungerle anche sul modello (precedentemente montato) con la mimemtica a due toni e correggere la linea di separazione dei toni della colorazione ondulandone il bordo.

Per le antennine ho utilizzato due rombetti di plasticard da 2,0 mm. incollati uno sull'altro e sagomati con la limetta per dare la giusta forma, poi il tutto è stato attaccato su un ulteriore rombo di plasticard da 0,25 mm. che funge da piastra di fissaggio. Il modello è stato reinciso nelle sue poche linee fondamentali presenti a rilievo e poi si è passato alla pitturazione piuttosto semplice e che permette di giocare con un pò di ombre.

Essendo la plastica del kit nera, è possibile preombreggiare il modello direttamente dando la prima mano di colore. Difatti con la mia Fengda BD 130 0,3 da 23 euro ho cominciato dando il Gunship Gray 36118 Lifecolor partendo dall'interno delle grandi facce piane del velivolo evitando di coprire le linee di pannellatura incisa e quelle sporgenti.

Certo dipingere il modello così non è come caricare la 0,5 e dare un manto di grigio, operazione che richiede max 15 minuti. Per fare quest'operazione, pannello per pannello, con la 0,3 a bassa pressione mi sono preso un pomeriggio. Poi ho diluito ancora un pò ed ho cominciato a velare su tutto il modello, prima sulla pancia

e poi sopra

Volendo riprodurre questo F 117 come risulta dalle foto reperite in rete, il velivolo non risulta molto usurato per cui con le velature è possibile gestire quanto voler rendere evidenti le preombreggiature. Io mi sono fermato all'effetto visibile in foto anche in funzione di lucidatura, lavaggio e successiva opacizzazione che il modello subirà.

Data la Future ho dipinto le griglie delle prese d'aria a pennello con del nero opaco 33 Humbroll.

Una abbondante lucidatura con cera Future ha preparato il modello alla posa delle decals. Le decals sono tratte dall'ottimo foglio della Two Bobs 48 -134 "F 117A Bandits 25 years Silver Anniversary". Gli appasionati degli aerei imbarcati, e non, americani conoscono molto bene le creazioni dei Due Bob. Ottimamente stampate dalla Microscale questi fogli sono soliti centrare soggetti molto accattivanti. Il foglio dedicato all'F 117A permette di riprodurre ben 4 F 117 neri (del 49th FW/OG, 7th FS/CC, 9th FS ed un esemplare delle Black Sheeps di Holloman) e tutte e due le colorazioni in grigio portate dall'esemplare # 835 (quella del 2004 e quella quì raccontata del 2006). Dal foglio Italeri prenderemo comunque le coccarde e qualche segnale. Comunque il foglio Two Bobs non offre il numero individuale presente sulla gamba del carrello anteriore che vedremo di aggiungere in seguito appena possibile.

Quando montai il mio primo F 117A Italeri, lo dipinsi a pennello con del nero opaco e poi misi le decals in dotazione al kit. Inutile dire che il silvering ha dato il meglio della sua capacità visiva con un effetto a dir poco sgadevole. In questo caso invece, con le giuste precauzioni (fondo lucido Future e liquidi Micro Set e Micro Sol) anche le coccarde Italeri hanno aderito perfettamente tanto da sembrare dipinte.

Come guida per il riferimento documentale sull'F 117A, oltre al Webb, mi sono basato sull'In Action della Squdron Signal dedicato al Nighthawk. Dalla monografia si notano gli sfiati di aria calda che escono, in due striscie molto definite, dal dorso delle prese d'aria e che ho replicato con una spruzzata ad aerografo in Matt Black ed in Smoke Tamiya.

Una volta finita la posa, le decals sono state sigillate con una ulteriore mano di Future per poi effettuare un lavaggio soltanto nelle incisioni con del nero ad olio diluito con White Spirit. Per finitura ho dato il Satin Clear della Lifecolor che opacizza senza desaturare i colori. Avendo già provveduto a creare, con la punta del trapanino, le paraboline delle lucine di navigazione (non sempre presenti su questi velivoli, ma a me piacciono), con la punta di uno stecchino le ho rimepite con l'argento 11 Humbroll con il quale ho anche dipinto la parte rientrante degli ammortizatori dei carrelli. Dopo ho poggiato una goccia di Micro Cristall Clear per riprodurre le cupolette per poi colorarle con i colori trasparenti blu e rosso Tamiya, una volta che il Cristal Clear si era asciugato. L'abitacolo è formato da una vasca che si attacca alla valva superiore della fusoliera e va dipinto in Grigio 36231 o 36375 con pannelli consolles in nero opaco e strumenti in rilievo evidenziati in grigio 36375 a pennello asciutto. Il pannello strumenti è a rilievo ed, anche se non precisissimo, riproduce gli strumenti più importanti. Anche il seggiolino Aces II del kit Italeri è di buona fattura e va dipinto in nero satinato per la struttura e nero opaco per l'imbottitura (o in olive drab) con maniglie d'espulsione in giallo e nero e bomboletta dell'ossigeno in verde lucido.

Sul mio seggiolino ho aggiunto le cinture con delle striscioline di nastro Tamiya, dipinte in Tan per dare un tocco di colore. la palpebra cruscotto è in nero opaco il tutto lumeggiato con un pò di alluminio a pennello asciutto.

Gli F 117A hanno due antenne a lama per comunicazioni radio come in molti altri aerei, ma quelle del Nighthawk hanno la caratteristica di essere retrattili. Sono bianche con una fascetta nera e sono una sopra il dorso ed una sotto la pancia, a lato del carrello anteriore.

La zona degli scarichi è stata trattata con uno dei colori tipo Metalcote della Humbroll che ha un tono di piombo lucidabile. Dopo ho provveduto a dare del nero opaco a spruzzo con l'aeropenna e quindi ho striato del Burnt Red e Rust dai Weathering Sets della Tamiya. I carrelli sono stati dipinti a spruzzo in Bianco Lucido Tamiya e gli pneumatici in nero opaco a pennello. I fari d'atterraggio sono stati svuotati con una fresa a palla in modo da creare la parabola, poi dipinta in Silver 11 Humbroll per poi rimepire la concavità con il Microscale Cristal Clear. Una volta asciutto il tutto ho dato un pò di Future a pennello per aumentare la trasparenza del Cristal Clear. Una volta montati carrelli e ruote ho dipinto il mozzo delle ruote centrali con l'Antique Bronze della serie Authentic Humbroll ed ho montato le derive. 

 

Il Canopy

Forse non tutti sanno che l'invisibilità radar dell'F 117A è il frutto di un sapiente mixing di assorbimento e rifrazione, controllata e pilotata, delle onde elettromagnatiche emesse dai radar. Il R.A.M. (Radar Absorbing Material), di cui l'F 117A è ricoperto, è un particolare materiale quasi spugnoso in grado di assorbire (in parte) le onde elettromagnetiche che colpiscono il velivolo. La rimanente parte delle emissioni radar, o comunque l'emissione di quelle parti dove il R.A.M. non è presente (ad esempio abitacolo e prese d'aria) viene sapientemente deviata in modo da non tornare in direzione della sorgente del segnale e dispersa in altre direzioni. In questo modo l'F 117A è in grado di emettere una echo radar pari a quella di un piccione. Questa diavoleria è possibile grazie alla forma a diamante del velivolo che proprio come un diamante è in grado frammentare e riflettere l'unico grande segnale di partenza in tanti piccoli segnali sparati in tutte le direzioni (un pò come la classica palla a specchi delle discoteche). Il problema della echo prodotta dalle ventole del primo stadio del compressore del reattore e dal condotto delle prese d'aria fu risolta schermando la bocca delle prese d'aria con delle sofisticate griglie alettate (tipo le "Orsogrill" per interderci) e romboidali che impediscono alle onde radar di entrare nel condotto producendo una superficie praticamente piana ma permeabile all'aria. Per il problema di ridurre la echo radar dell'abitacolo si lavorò in modo altamente geniale ed innovativo sul canopy. Il problema era che il vetro, permeabile alle onde elettromagnetiche, permetteva che queste venissero riflesse dall'interno dell'abitacolo e dal seggiolino, producendo una notevole echo radar. Allora che fare? Rivestiamo di nero R.A.M. anche i vetri? e poi il pilota che vede? No! Si decise di inserire in mezzo alle lastre del blindovetro una lamina d'oro puro sottilissima in grado di schermare la echo dell'interno dell'abitacolo ripristinando la continuità della blanda reflessività tipica delle superfici piane del velivolo interamente rivestito di R.A.M.

Con questo artifizio il vetro rifletteva come il resto del velivolo e l'interno dell'abitacolo non emetteva il picco di echo radar. A questo è dovuta la particolare colorazione vagamente dorata ed a specchio in particolare dei blindovetri laterali del canopy mentre le tre lastre triangolari anteriori anche loro schermete allo stesso modo di recente hanno preso una leggera colorazione celeste.

Naturalmente il vetro non è a specchio totale e la lamina d'oro è così sottile da permettere la visione attraverso (come accade guardando in controluce attraverso un Compact Disc). Visivamente l'effetto è simile a quello degli occhiali da sole a specchio o agli specchi magici che mentre da un lato ci si specchia, da dietro permettono di vedere la persona che si specchia dall'altro lato. Ottenere un effetto simile non è facile. So che in commercio ci dovebbero essere ditte specializzate che fanno pellicole proprio per ottenere quest'effetto ad esempio usate sui caschi dei motociclisti o sulle auto da rally. Ma stando a Lecce, nel profondo sud, ci si deve arrangiare. In fondo noi modellisti adoriamo sperimentare. Tempo fa ho fatto dei canopy di F 16 al caffè, la Future la abbiamo, perchè non provare? Un  primo tentativo si è basato sul provare del Titanum Gold Alcladd II spruzzato in mani leggere. L'effetto vagamente a specchio c'era (sicuramente da meglio provare in futuro) ma la trasparenza può risultare compromessa se si eccede. Purtroppo il tentativo di migliorare la trasparenza aggiungendo o passando la Future non ha avuto buon esito perchè la cera si portava via il pigmento metallico dell'Alcladd. Allora ho pensato di grattare un pò di Burnt Red dal Weathering Set Tamiya e di mischiarlo nella Future. Con l'intruglio ottenuto ho spruzzato l'interno delle lastre piane dell'F 117A prima di montarle nel telaio del tettuccio. Ho lasciato riposare in orizzontale. L'effetto non è perfetto ma da un pò l'idea anche se da affinare ed un pò puntinato a causa del pigmento metallico che non è fine come quello degli Alcladd, ad asciugatura raggiunta ho sigillato le lastre con un'abbondante mano di Future sempre e solo dal lato interno e lasciata riposare in orizzontale. I triangoli anteriori sono stati invece dipinti sempre dall'interno col Blu Clear Tamiya dato diluito a spruzzo.

Colpito dalla luce l'interno non è visibile e la trasparenza è limitata, mentre in controluce l'interno è visibile ed il vetro più trasparente.

Insomma in occasione della radiazione degli F 117A, primo aereo invisibile ai radar nella storia dell'aviazione, la tentazione di farsi la collezione dei modelli con le tre colorazioni operative è stata troppo forte. L'aver posseduto il foglio decals Two Bobs mi ha aiutato nell'intento. Del resto con quest'abito grigio il Nighthawk è decisamente affascinante.

F 117A # 835 a sx con la colorazione del 2006 ed a dx con la colorazione del 2004

Alla fine mi sono detto:"Però questo F 117 Italeri alla fine non è venuto tanto malaccio". Ed a Voi come Vi sembra?

Buon Modellismo da Silvio Pietropaolo

 

 

 

 

 

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