Chanche Vought F-8E Crusader da kit Italeri scala 1/72

Certe volte montare quasi da scatola un vecchio kit ex Ente Scambi Coloniali Internazionali (come in tempi non sospetti il nostro Gabriele Luciani esplicò l'acronimo dopo avendolo letto su un periodico degli anni 70) poi reinscatolato Italeri può serbare piacevoli sorprese. Vediamo come un Crusader da molti definito brutto anatroccolo può diventare uno splendido cigno.

Modello, testo e foto di Silvio Pietropaolo

E.S.C.I. Ente Scambi Coloniali Internazionali. Acronimo che spesso di recente vediamo saltellare su qualche forum dopo che qualche giovane modellista lo ha letto qualche anno fa sul nostro sito che lo aveva rispolverato dall'oblio. Gabriele Luciani in tempi non sospetti aveva sdoganato questo acronimo (neanche io lo conoscevo) in quanto da ottimo storico e catalogatore quale è custodisce gelosamente il numero B1 del Gennaio 1978 della rivista Storia Modellismo in cui questo acronimo veniva per la prima volta svelato. Esci ditta collegata ai nostri albori e ricordi modellistici di quando si montava con l'incollatutto e si dipingeva strato su strato a pennello con croste degne dei migliori maestri dell'impressionismo. In effetti i miei modelli di quel periodo facevano impressione! Ma tanto tempo è passato ed oggi da quegli arcani kits siamo anche in grado di tirarci fuori un modellino più che passabile. Spesso basta poco a fare un bel modello, niente resina, un corretto montaggio e sopratutto una buona colorazione. Le modifiche le possiamo ridurre al minimo giusto per dare maggior realismo al modello. Stavo montando il fratello A 7E Corsair II, sempre Italeri ex Esci come stampo, e mi venne in mente di raffrontare questi due aerei così simili nelle forme ma così diversi nell'anima. In mezzo alle mie scatole presi quel piccolo kit con dentro pochi pezzi e cominciai a montare, a montare...

Per cui dopo tre Corsair in fase di montaggio mi sono detto: "Ma quel Crusader che stava..." ed ho iniziato anche il Crusader.

Come già accennato il kittino Italeri è la riedizione del vecchio stampo Esci degli anni in cui da ragazzo iniziavo a montare modelli. Pochi pezzi ma quelli giusti, che con qualche modifica diventano anche più che credibili. In questo kit ho provveduto al taglio della parti mobili, reinciso qualcosa e poi montato il tutto nel modo migliore possibile e dipinto come le mie medie capacità pittoriche mi hanno permesso di fare. Unica concessione un piccolo seggiolino in resina.

la ricetta? Aeropenna Fengda BD 130 da € 23, humbroll satin white 130 e light gull gray 140 (mi pare) diluiti con diluente sintetico universale, un buon metallico metal cote di quelli nuovi humbroll lucidabili. Colla tamiya, stucco tamiya e nastro tamiya. Limette, cutter e tanto divertimento.

Dentro l'abitacolo una volta messo il canopy non si vedrà molto a parte la parte superiore del seggiolino sostituito con uno in resina. i carrelli sono piuttosto buoni, gli armamenti anche, i sidewinder sono migliorabili. Insomma va montato e dipinto.

Quando si monta un modello per puro divertimento spesso si bada al sodo. Non ho dato fondo su questo modello, sono partito direttamente con del nero passato sulle incisioni delle pannellature come preshading. Poi ho dato il bianco satin 130 su tutto il ventre e le superfici inferiori di ali, sui piani orizzontali di coda e sul timone. Dopo sono passato al grigio gabbiano sulle superfici superiori dato come sempre con l'aeropenna 0,2 a doppia azione secondo il mio modo di dipingere. Come già raccontato altre volte io inizio a dare il colore a bassa pressione all'interno dei pannelli per poi velare anche sulle preombreggiature fino ad ottenere l'effetto voluto.

Questo è l'effetto che ne viene fuori, come in mia abitudine ho mimetizzato a mano libera sempre con la mia fedele Fengda 0,2 a doppia azione.

Su questo Crusader ho preferito dipingere prima i frames di parabrezza e canopy per poi mascherare quasi tutta la parte in nero opaco e una volta dipinto la mimetica riprendere i bordi a pennello.

Un'abbondante mano di Cera Future ha preparato il modello per la posa delle decalcomanie che pur non essendo recentissime, si sono comportate egregiamente posate con i liquidi Microscale.

Tutti i bordi d'attacco di ali e piani di coda sono stati dipinti con l'humbroll 56 alluminio dopo aver dato il trasparente satin della Lifecolor come strato di finitura.

Quando l'ho costruito mai avrei pensato che questo piccolo, semplice, forse anche obsoleto "Crociato" avrebbe, di li a qualche mese, preso l'oro nella categoria aerei 1/72 nella biennale del modellismo di Ruvo di Puglia. Evidentemente sarà piaciuto... A me è piaciuto sicuramente ma, sapete, ogni scarrafone...

Però, come scarrafone è carino! Non dite?

Buon Modellismo Silvio Pietropaolo

 

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