Saab J 35 Draken da kit Hasegawa in scala 1/48

 L'amico Mario Vivaldi è un modellista della Scuola Romana che si contraddistingue per la grande qualità dei suoi modelli. Questa volta ci propone un soggetto esotico di indubbio fascino il Draken dell'Aviazione Svedese in scala 1/48. Modello premiato col Bronzo categoria Aerei scala 1/48 al recente Red Devils Award 2013.

Modello, testo e foto di Mario Vivaldi

Un pò di storia...

Il SAAB Draken, progetto e realizzazione della nota casa svedese, su richiesta della Flygvapnet (Aeronautica militare svedese) per un caccia supersonico innovativo ed ognitempo, tarato per le esigenze difensive degli anni 50 e per gli anni futuri . I progettisti optarono per uno schema detto a doppio delta, per ovviare a problemi caratteristici dei delta puri alle basse velocità. Il progetto, così innovativo, necessitò di una lunga sperimentazione e vari prototipi, fra cui il SAAB 210, detto anche mini draken. La versione standard del draken J35A (A sta per Adam nell'alfabeto fonetico Svedese) fece il suo primo volo nel febbraio del 1958. Dai primi test si evinse che era necessario un motore più potente che porto al caratteristico prolungamento della zona di scarico che è leggermente angolato verso l'alto rispetto l'asse dell'aereo. Anche il motore ( un Volvo Flygmotor AB RM6C derivato dal British Rolls Royce Avon) ha un singolare lungo ed angolato post bruciatore.

L'aereo ha operato con l’aeronautica militare austriaca (Österreichische Luftstreitkräfte) in circa 27 J35D, siglati J35ÖE; e con la Fillandia fino al 1995, quando li ha sostituiti con gli F-18.

Il modello.

Sul mercato la scelta è facile! Solo l'Hasegawa li realizza sia in 1/72 che in 1/48. Il kit in 48 si presenta con una bella e generosa scatola e con un invitante disegno sul frontespizio. Purtroppo quando la si apre si rimane un pelino delusi quando ci si rende conto di quanto sia in effetti piccolo l'aereo!

Ho optato per gli interni in resina della AIRES. Sono molto puliti e danno sicuramente un tocco in più di realismo. La colorazione degli interni è stata eseguita come da riferimento dei colori del kit. Il drybrushing e lo schiarire il verde con una puntina di giallo sono serviti a dare un poco più di luce agli interni notoriamente molto scuri. Gli scassi sulla fusoliera necessari ad alloggiare le resine sono semplici da realizzare e dopo qualche tentativo a secco il tutto è entrato facilmente in posizione. Solo la palpebra del cruscotto ha necessitato di una piccolissima quantità di stucco tipo milliput, per riempire qualche cavità residua e fissare meglio la palpebra ed il cruscotto in resina.

Sulla palpebra dell'aires c'è un orologio sulla sinistra e credo una indicazione luminosa sulla destra. Li ho tagliati via perché anche se correttamente riportati, non giacciono sulla palpebra, ma sono agganciati a due montanti, che dovrete successivamente autocostruirvi, e che sono disposti sotto il parabrezza dell'aereo.

Chiusa la fusoliera il lavoro di montaggio è andato abbastanza spedito, fino a che, con orrore, ho montato le prese d'aria ed il cono di scarico non combaciavano per niente! Oltre al gradino vi era anche una sorta di lacuna fra il corpo dell'aereo e la parte terminale dello scarico. Ho dovuto pertanto procedere con varie passate di stucco spray e successive carteggiature per rimediare al pesante inestetismo. Anche la zona del cannone coincide molto male, ed anche qui, giù con olio di gomito!

I flap sono stati tagliati e ricostruiti per posizionarli in posizione abbassata, come di solito si vedono posizionati quando l'aereo è a terra. Ho in fine ricostruito con il plasticard la struttura che si intravede quando i flap sono giù.

È seguito il dettaglio per i vani carrelli ed la ricostruzione dell'APU, visto che quello offerto dal kit era abbastanza rozzo.

Quando pronto per la verniciatura, ho operato un leggero preshading ed ho steso il verde leggermente schiarito. La mascheratura per la mimetica è stata realizzata con dei sottili salsicciotti di patafix.

Ho così completato la mimetica passando il secondo colore grigio azzurro. Sono seguite poi delle lunghe sessioni ad aerografo per correggere, schiarire e scurire il colore di base, in modo da far assumere un aspetto più vissuto all'aereo, seguendo come riferimento quanto visto su internet per gli aerei operativi. Altre mascherature sono state necessarie per colorare il ventre dell'aereo in silver e grigio.

Arrivati al momento della posizione delle decals, sono rimasto perplesso se una decals così estesa non fosse antiestetica, rovinando il lavoro di verniciatura sino a questo punto realizzato! Ho quindi usato le decals come riferimento, tracciando e ritagliando le mascherine dei numeri da un foglio di frisket.

Ho anche inserito dei riferimenti per poter allineare le varie pari componenti i numeri. Posizionate le mascherine sull'aero ho effettuato prima una leggera pre ombreggiatura e poi, con estrema delicatezza varie passate di bianco, fino ad ottenere un effetto molto tridimensionale dei numeroni.

Ho poi proceduto a lucidare il modello ed a posizionare le decals. Finito il posizionamento delle decals mi sono accorto che le insegne di nazionalità ed i vari stencil erano troppo puliti per un aereo così vissuto per come lo avevo realizzato! Sigillate in una ulteriore passata di lucidante ho ripreso fra le mani l'aerografo e con un “soot” molto diluito ho proceduto ad invecchiare le varie parti del modello, simulando lo sporco e le striature che si accumulano.

Il lavoro di sporcatura è stato completato con un lavaggio ad olio per simulare le trafilature ed il tutto è stato sigillato da una leggera passata di semi-lucido.

Piccolo discorso a parte per i carrelli. Le ruote sono state schiacciate con il calore di un ferro da stiro. Ricordate solo di frapporre un foglio di carta da forno e di non selezionare una temperatura troppo elevata. Per la ruota anteriore, ho preferito inserire un pernetto di acciaio nel mozzo, per rendere più rigida l'unione. Invece i carrelli posteriori vanno angolati verso l'esterno. Le istruzioni di montaggio in questo punto non sono molto chiare, perché non indicano che anche le ruote andranno angolate, rispetto al mozzo, in modo tale da compensare l'inclinazione delle gambe dei carrelli!

In conclusione, un bel modello eccetto quelle piccole criticità che necessitano di un buon lavoro di stuccatura e carteggiatura in alcune zone del modello. Un aereo dal un fascino tutto suo, ed a mio avviso molto più bello nella vecchia livrea mimetica che in un monotono grigio! Insomma che dire! <<Bra draken till alla!!! >>

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