Messershmitt Bf 109 E Trop - Airfix 1/48

E' stato il cavallo di battaglia dei più grandi assi della storia dell'aviazione, dai tedeschi Erich Hartmann (con 352 aerei abbattuti) a Hans-Joachim Marseille (158 aerei abbattuti, il numero più alto sul fronte occidentale) per un periodo che và dal 1937 al 1947, pilotato anche da altri assi di altre forze aeree, come finlandesi, ungheresi, rumeni e croati, ma anche da piloti italiani. Stiamo parlando del Messershmitt Bf 109, la punta di diamante della Luftwaffe, il formidabile e temutissimo caccia tedesco della seconda guerra mondiale.

Modello, testo e foto di Marco Rondinelli

 

Venne progettato a partire dal 1934 dall'ing. Willy Messershmitt, capo progettista dell'omonima azienda Messershmitt AG di Ausburg, dove volò il primo prototipo (Bf 109 V1) il 28 Maggio 1935; successivi sviluppi dei primi modelli dimostrarono subito che il Bf 109 era, al momento dell'entrata in servizio, forse il più potente caccia al mondo e le prime consegne alla Luftwaffe arrivarono nella primavera del 1937.

 

La versione da me riprodotta è la E ("Emil") e rappresenta il primo modello veramente maturo del Bf 109, che non aveva rivali nella prima fase della seconda guerra mondiale.

Impiegato su tutti i teatri operativi in cui era impegnata la Germania, divenne celebre durante la famosa Battaglia d'Inghilterra, dove si svolsero spettacolari duelli aerei tra i Messershmitt tedeschi e gli Spitfires inglesi. Il motore Daimler-Benz DB 601 era alimentato ad iniezione diretta e ciò consentiva ai piloti tedeschi di entrare in picchiata immediatamente, in qualsiasi condizione di volo. Al contrario, i motori Rolls-Royce Merlin che equipaggiavano Spitfires e Hurricanes utilizzavano il carburatore, impedendo ai piloti inglesi di picchiare improvvisamente, in quanto la spinta G negativa avrebbe interrotto il flusso di carburante soffocando il motore e rischiando di spegnerlo.

Uscito numericamente vittorioso dallo scontro con la RAF, non riuscì però a piegare la resistenza britannica e il piano d'invasione dell'isola fallì.

Il Bf 109 venne continuamente migliorato e sviluppato in diverse versioni e servì egregiamente la Luftwaffe fino al termine della guerra.

Kit e montaggio

Il Kit di montaggio che ho scelto per rappresentare il Bf 109E (versione tropicale) è l'Airfix in scala 1/48, facente parte di una lunga serie di recenti kit messi in commercio dall'azienda britannica.

A primo impatto si nota subito la buona qualità del kit, salvo per le incisioni un pò troppo profonde e la plastica un pò spessa in alcuni punti. Anche le decals non sono di buona qualità, come vedremo più avanti in questo articolo.

Il montaggio è iniziato, come sempre, dal cockpit, caratterizzato da un livello di dettaglio accettabile; per i più esigenti esistono ormai in commercio numerosi aftermarket dedicati al 109.

Dopo aver verniciato il tutto con RLM 02 Italeri e dipinto i vari particolari, ho effettuato un lavaggio ad olio e del drybrush su tutto l'abitacolo, con una passata di opaco finale a rifinire il tutto; dopodichè è iniziato il montaggio vero e proprio con l'unione delle semifusoliere.

Gli incastri sono buoni, ma necessitano di un pò di stucco lungo le varie giunzioni e successiva carteggiatura, che può essere limitata adoperando del nastro tamiya vicino agli incastri da trattare.

Dopo aver montato fusoliera e ali ho effettuato un pò di preshading su tutto il modello per poi passare al colore delle superfici inferiori, ovvero il light blue XF-23 tamiya; la stesura della mimetica è proseguita con il colore delle superfici superiori, ottenuto con un mix di desert yellow XF-59 e red brown XF-64 in proporzione di 3 a 1. Infine ho realizzato le macchie con l'olive green XF-58, aiutandomi con del patafix per le mascherature e non andando a mano libera, per rispettare l'effetto scala.

Dopo aver proseguito nel montaggio di altri particolari, tra cui il carrello dettagliato con dei cavetti in rame, ho lucidato tutto il modello per prepararlo alla posa delle decals e ai lavaggi. Qui ho trovato la prima nota negativa del kit, in quanto le decals sono molto spesse e necessitano di varie passate di ammorbidente e successive passate di lucido, nonchè di una buona desaturazione.

Dopo averle domate, ho effettuato dei lavaggi con colori ad olio, grigio medio per le superfici inferiori e un mix di marrone e nero per quelle superiori.

Gli "effetti speciali" sono proseguiti con un pò di effetto polvere, fatto ad aerografo, sulle ruote ed effetto fumo sullo scarico del motore e sulle mitragliatrici, sempre ad aerografo utilizzando lo smoke tamiya.

Dopo un paio di passate di vernice opaca ho montato gli ultimi particolari, tra cui il canopy (che ho deciso di posizionare aperto), i flaps (in posizione abbassata), serbatoio supplementare e l'antenna radio, con tanto di cavetto realizzato con del filo da pesca.

Buon Modellismo da Marco Rondinelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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