AerMacchi MB.326 K - M.M. 54391 - RS-25 da kit Italeri scala 1/72

Federico Toselli ci ha abituato a modelli corretti Iperdettagliati ed egregiamente dipinti già dalle sue prima realizzazioni. Modelli senza compromessi ricavati da kit di partenza spesso economici che con un sapiente utilizzo di aftermarket ed autocostruzione diventano modelli da concorso. Vediamo come ha interpretato l'MB 326 da kit Italeri in scala 1/72.

Modello, testo e foto di Federico Toselli

Non voglio annoiare con la descrizione delle prestazioni, dati tecnici e quant'altro su questo velivolo in quanto è gia stato ampiamente trattato in molti testi ed articoli su magazine o siti web modellistici italiani ed esteri, ed in particolare su Modellismosalento.it ma mi limitero' a descrivere i vari steps che mi hanno portato alla conclusione di questa simpatica ed interessante avventura modellistica.

Il kit in questione e l'Italeri in scala 72 della versione K da attacco al suolo e ruolo CAS che è pressochè immutato dalla versione biposto se non per l'aggiunta della copertura per il secondo abitacolo.
Ho iniziato procurandomi la solita utilissima documentazione,in questo caso cercando immagini sul web e l'ottima monografia N.13 di Ali D'Italia,indispensabile per i trittici in scala contenuti all'interno ,utilizzate per ricavare le misure per la reincisione delle pannellature dell' intero modello.
Dopodiché, confrontando foto, trittici e modello ho stilato una lista di modifiche ed aggiunte da apportare al kit per rappresentare il velivolo suddetto, appunto il secondo prototipo M.M.54391 ex I-KMAK che si differenzia per alcuni dettagli dal primo prototipo M.M. 54390 ex I-AMKK.
Ho trovato ben 30 punti dove eseguire modifiche per portare il livello di dettaglio accettabile e per replicare alcuni particolari non forniti nella scatola.

Cominciando dall'abitacolo, ho modificato il seggiolino ejettabile Martin Baker Mk.4 rifacendo la struttura laterale e la slitta per l'espulsione con plasticard da 0,25 mm.

Con sprue sagomato ho riprodotto la bombola dell'ossigeno in dotazione per l'espulsione mentre per gli spallacci e cinghie di ritenzione ho usato strips in microfibra specifica per modellismo. Le fibbie fotoincise invece provengono da lastrine dedicate ad altri kit mentre le maniglie di espulsione sono in filo di rame da 0,20 mm.

La vasca del cockpit ha subito diverse aggiunte, per la strumentazione composta da switch e levette, Italeri fornisce decals da applicare sia alle consolle sia al cruscotto.

Prontamente accantonate e serbate, le ho sostituite facendo in scratch i vari strumenti sulle consolle e nelle parti laterali della fusoliera mentre per il cruscotto ho utilizzato una fotoincisione RCR dedicata al 326 K. Per la strumentazione ho utilizzato le decals originali conservate, tagliate e incollate con la vinilica su una sagoma di plasticard identica alla fotoincisione del cruscotto.

La fotoincisione del cruscotto non combaciava con la palpebra per cui ho dovuto asportarla e sostituirla con una lamina di alluminio, proveniente da una telia da forno, sagomata ad hoc alla quale si e' adattato perfettamente. La palpebra è stata completata con il collimatore (gunsight), il suo cablaggio ed io vetrino riflettente fatto con acetato. Cestinata anche la barra di comando e' stata riprodotta nuovamente in rod sagomato a caldo.

Qualche cablaggio, la pedaliera e le bombole per l'ossigeno completano il tutto. Per la colorazione ho utilizzato colori Gunze diluiti nel thinner originale in questo caso il grigio H-308 FS36375 con cui ho ombreggiato e lumeggiato schiarendo e scurendo il colore di base e per il lavaggio/profilatura ho utilizzato un grigio scuro ad olio.



Con i trittici alla mano, ho iniziato la reincisione delle pannellature controllando le misure con un compasso a punte e riportandole sul kit.

Ho eseguito ogni reincisione delle pannellature corrette esistenti ,tracciato quelle mancanti comprese dei rivetti,e reincise con un incisore a punta super fine, il fedele nastro Dymo usato come guida,dime fotoincise per i vari sportellini di ispezione.

Per pulire le incisioni dalle bave ho dato una leggera carteggiata con carta abrasiva grana 1500 bagnata ed ho lucidato la plastica con i panni Micromesh. Per finire, una passata con un pennellino inumidito di colla Tamiya tappo verde, completa il lavoro.

Ho anche assottigliato le alette di scorrimento sulle ali e riprodotto il faro d'atterraggio forando la parte inferiore dell'ala sinistra , colorando la sede del faro con smalto argento sul fondo e riempendo il foro con vetrificante per decoupage .
Concluso il lavoro di reincisione, ho dovuto aprire in fusoliera 6 air inlets 2 nella parte superiore e 4 in quella inferiore che sono omesse dal produttore.

Altra parte da migliorare sono le gondole per i cannoni DEFA 553. Ho sostituito la canna delle armi in styrene,con 2 sezioni di ago ipodermico tagliato e rastremato a misura e come soppressore di fiamma 2 boccole in ottone da 0,3 mm.

Nella deriva in alto vi sono 2 antenne TACAN di forma arcuata ed anch'esse sono state sostituite rifacendole ex novo modellando un rod di ottone da 0,5 mm. Sempre sulla deriva, il secondo prototipo del 326 K, differentemente al primo,ha una luce di posizione come il fratello maggiore MB.339.

E' stata ricreata rastremando leggermente la parte della coda dove va inserita ed ho sagomato in plasticard la base per la luce stessa. Per completarla è bastato incollare sulla deriva a fusoliere unite,un rod trasparente tagliato a misura.

Alla base del timone ed alettoni sono state aperte le fessure che contengono gli attuatori del trim creati con pezzi di filo elettrico di rame da 0,18 mm e colorati in sede, è stato rifatto il ruotino paracoda anch'esso sostituito da una sezione di rod sagomato, montato le luci di posizione su tip alari e fusoliera e montato il tubicino di scarico rapido carburante usando un tubolare in ottone da 0,2 mm.


Prima dell'incollaggio delle ali, sono state ridotte di spessore carteggiandole in piano su di un ampio foglio di carta abrasiva grana 400. Nell'incollaggio di tutte le parti non sono emersi ampi spazi da stuccare fortunatamente, ogni fessura e ritiro sono stati colmati con il ciano che preferisco allo stucco per modellismo in quanto non ritira nell'asciugatura e nella reincisione non si frastaglia ne' si scheggia.
Fra le parti dettagliate e modificate per questo modello possiamo vedere il canopy che è stato dettagliato all'interno con specchietti retrovisori, maniglie ed altri particolari,

il wind screen (blindovetro), che è stato assottigliato e corredato da i 2 montanti che sorreggono la volta del parabrezza stesso,

i carrelli, che sono stati irrobustiti con inserti in ottone e corredati dei tubi dell'impianto frenante. Inoltre il carrello anteriore e' stato dotato del faro di atterraggio creato termoforando un pezzetto diplasticard da 0,75 mm.

Finalmente è giunto il momento della colorazione, la parte piu' divertente per noi modellomani, per la quale ho iniziato dal primer Tamiya in bomboletta che pero' ho steso ad aerografo per avere un'erogazione migliore ed uno stato piu' fine. Ad asciugatura avvenuta avvaledomi di mascherine in frisket e del Patafix ho tracciato i patterns raffiguranti la camo con colori ispirati allo schema USAF TO 1-1-4 SEA: le superfici saranno quella inferiore in Grey F.S. 36622 e per quelle superiori Tan F.S.30219 ,Light Green F.S. 34102 e Dark Green F.S. 34079. Ho interpretato questi colori miscelando insieme acrilici Gunze e Tamiya tutti diluiti al 90% con thinner Gunze, tenendo conto dell'effetto scala quindi desaturando abbastanza i toni, vediamo quali:

Grey : Gunze H-338 + H 311 in rapprto 1:1
Tan : Gunze H-44+H-310+H-318+Tamiya XF-57 rapporto a occhio
Medium Green : 80 % Gunze H-303 + 20% Tamiya XF-55
Dark Green : 85 % Gunze H-309 + 15 % Tamiya XF-55

Prima della colorazione ho colorato con Metalizer Alluminium Model Master, il nozzle ed ho eseguito il pre-shading in grigio scuro in questo caso in Tamiya XF-61, solo sulla superficie inferiore, giusto per muovere la mono-tonalita, ma essendo la rappresentazione di un velivolo pressochè nuovo, non presenta segni particolari di usura e sporcature da dover ricreare. Mi sono limitato ad evidenziare i recessi delle pannellature su tutto il modello a colorazione avvenuta utilizzando colori ad olio diluiti in thinner Humbrol, dopo vedremo come.

Per comodita', per precisione e per non correre rischi ho colorato il modello per steps e steso ogni colore dal piu' chiaro al piu' scuro. Per trasparente lucido ho spruzzato diverse velature di Future preparando il fondo per la posa delle decals.

 

Per le decals ho optato l'uso delle coccarde per l' MB.339 provenienti dal foglio Tauro Model 72/501, in quanto la versione K del 326 le ha di diametro maggiorato rispetto al 326 biposto, mentre per i numeri e caratteri dei codici ho riscontrato che le decals originali, purtroppo, sono sottodimensionate, di conseguenza ho ovviato all'inconveniente posando i codici RS provenienti dal foglio decals dell'MB.339 A FREMS in 1/48 mentre per i numeri 2 e 5 mi è venuto in soccorso il foglio Tauromodel 72/515.

Rimanendo in argomento decals, sul foglio istruzioni e sul foglio decals Italeri, ho riscontrato due errori, il primo riguarda la composizione degli stancils riguardanti i vari pannelli di emergenza in fusoliera zona cockpit che ho ovviato scomponendo la decal originale e ricomponendola nella maniera corretta,

 

mentre il secondo riguarda le indicazioni per la colorazione della mimetica. I colori Tan e Medium Green sono invertiti sul disegno delle istruzioni.

Conclusa la posa delle decals le ho fissate con piu' mani leggere di Future ed, ad asciugatura avvenuta, mi sono limitato ad evidenziare i recessi delle pannellature senza applicare un lavaggio vero e proprio che avrebbe scurito rovinando troppo la condizione del modello ricordando che la rappresentazione verte su di un aeromobile in ottimo stato.

Per la parte inferiore ho usato un grigio Payne ad olio appena scurito, mentre per le superfici superiori terra d'ombra bruciata scurita con terra di kassel entrambi diluiti in thinner Humbrol. I vari rivetti su prese d'aria, tips,base della deriva, radice alare e stabilizzatori sono stati colorati con argento ad olio diluito quanto basta per non farlo debordare, usando un pennellino Amati 10/0 intingendo appena la punta del pennello ed usandolo in maniera perpendicolare.

Per una precisione maggiore è bene pulire il pennello ogni 2-3 rivetti colorati. Per finire la colorazione e fissare i lavaggi ho steso varie velature di trasparente satinato composto da 65% di Semi Gloss Clear Cote Tamiya e 35% Matt Clear Cote Gunze.
Per rappresentare al meglio questo modello ho creato una basetta usando come cornice un normalissimo porta-foto da pochi euro sostituendo il vetro con del compensato a cui ho incollato sopra un foglio di plasticard da 1 mm di spessore, rappresentando una porzione di pavimentazione aeroportuale a lastroni quadrati a cui ho aggiunto qualche crepa incidendo il materiale con un incisore a punta fine e colorandolo con colori acrilici Italeri e Lifecolor ed invecchiandolo con colori ad olio ,pastelli ad olio e pigmenti. Per la parte erbosa ho usato erba specifica per diorami posata su uno strato di colla vinilica e colorata con vari toni di verde e dandogli un effetto vissuto con diversi passaggi di pennellata a secco con colori sabbia e tan Vallejo e Lifecolor.

Volendo aggiungere ancora qualche dettaglio per migliorare l'aspetto visivo della scenetta, ho costruito in scratch la scaletta d'accesso saldando fra loro segmenti di rod di ottone da 0,5 mm e per la colorazione e weathering ho scelto di riprodurre alcune scrostature dovute all'usura ed al calpestio.

 

Per queto effetto ho trovato molto valido il prodotto MIG Chipping Fluid Scratches Effect che è studiato per piccoli graffi. Avendolo usato per la prima volta s ono rimasto piacevolmente sorpreso in quanto molto piu' controllabile della lacca per capelli. Steso ad aerografo sul colore di fondo, è stato coperto da alcune mani leggere di giallo F.S. 13358 H-329 acrilico Gunze. Ad asciugatura avvenuta, ma senza attendere esageratamente in questo caso ho atteso circa una ventina di minuti, con acqua tiepida ed un piccolo pennello tondo si "sfrega" delicatamente il colore e come per magia riappare il colore sottostante creando realistiche scrostature e graffi che possiamo variare a nostro piacere per forma e dimensione usando utensili diversi.

Ho anche pensato di aggiungere i wheel cocks ossia i "tacchi" per fermare le ruote del velivolo a terra e le coperture anti F.O.D. sulle prese d'aria e sullo scarico. Ho adoperato lo stucco bicomponente epossidico Tamiya sagomato preventivamente sulle prese d'aria e scarico. Ad asciugatura avvenuta, circa una notte di attesa, ho rimosso dalla sede la parte sagomata e rifilata tagliandola con micro forbici.

Rifilati e raccordati, sono stati colorati con toni scuri e chiari in sequenza di olive drab acrilico e rifiniti con un lavaggio ad olio con Terra d'Ombra ed in fine trattati con un dry brush leggerissimo di vari toni di grigio.

Le decals che rappresentano gli stancils delle scritte sulle coperture, una mano di trasparente opaco e le fettucce RBF (remove before flight) completano il tutto. Per rappresentare tale fettuccia, ho usato le decals TauroModel posate sul metallo delle capsule del tappo delle bottiglie di spumante che è simile ad un foglio sottilissimo di piombo e si piega in modo facile e naturale. Sono anche state poste nel seggiolino eiettabile e nei punti delle spine di sicurezza dei carrelli e pitot.

Mi sono molto divertito affrontando questo lavoro e mi è servito tantissimo per acquisire piu' dimestichezza con le varie tecniche modellistiche. Ringrazio sentitamente tutti gli amici che mi hanno sostenuto ed aiutato durante quest'avventura, in particolar modo i Gruppi FaceBook Modellismosalento.it e MTK (Modern Tank Kit), insieme a tutti i loro iscritti.

Buon Modellismo da Federico Toselli
VeltroModel

Stampa