Junkers JU 52 da kit Heller scala 1/72

Giampiero Consolandi amico modellista Brindisino predilige la scala 1/72 e le vicende tedesche della seconda guerra mondiale. Eccolo presentarci uno dei simboli del periodo storico, La "Cicogna" della Junkers.

Modello, testo e foto di Giampiero Consolandi

Leggendo “l’Armata Tradita” di Heinrich Gerlach, ho capito che la Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale, ha avuto oltre ai grandi assi della caccia, che tutti conosciamo, altri grandissimi eroi passati un po’ in sordina, questi erano i piloti degli Junkers JU 52 che hanno supportato la Wehrmacht in tutte le fasi della guerra su tutti i vari fronti di invasione. Da questo libro viene fuori tutto il lavoro eroico ed estenuante che hanno svolto gli JU 52 e i loro piloti quando dovevano rifornire la Sesta Armata del comandante Paulus accerchiata nella sacca di Stalingrado.

Aerei ed equipaggi, per onorare la promessa di Goring fatta ad Hitler, venivano sottoposti a continui e drammatici voli di migliaia di Km e spesso erano vittime delle difese aeree russe. Avendo già il modello in casa da diversi anni la scelta è stata per cosi dire un po’ obbligata, ed ho quindi deciso di realizzare il modello della Heller nella mia scala preferita 1/72.

Lo stampo risale addirittura al 1979, ed è stato reinscatolato nel 1995, cosa che si evince subito aprendo la scatola. Le stampate si presentano di un verde molto scuro, le parti più lunghe tipo ali e fusoliera hanno uno spessore piuttosto fine e si presentano un po’ “svergolate”. Il foglio istruzioni è formato da soli due disegni in esploso, e non vi è una sequenza di montaggio.

Le prove a secco di assemblaggio fusoliera ed ali, lasciano immediatamente capire la futura difficoltà di realizzazione ed il preludio ad un abbondante uso di stucco, cosa che nel montaggio ho cercato di limitare al massimo (usando la tappo verde) per non perdere la forma ondulata delle lamiere. Altra grande difficoltà l’ho incontrata nel montaggio dei motori e del carrello anteriore. Purtroppo bisogna lavorare di prove e riprove (guardando anche foto dell’epoca) e di propria iniziativa per far fronte alle scarne istruzioni. La postazione difensiva dorsale si presentava appena abbozzata, per cui ho provveduto a sostituzione ed autocostruzione, con sprue e filo di piombo, la mitragliatrice proviene da un He 111 ed i mirini sono fotoincisi.

Il modello è stato poi verniciato in RLM 71 nella parte superiore ed in RLM 65 nella parte inferiore, dopo due leggere mani di trasparente lucido sono passato alla stesura delle decals, ed anche qui purtroppo un ennesima sorpresa negativa, infatti quest’ultime erano piuttosto spesse e di difficile presa. Chiedendo aiuto tramite un post al gruppo Facebook Modellismosalento ho risolto mettendo insieme i vari consigli arrivati. Ho diluito in acqua un po’ di vinavil, aggiunto qualche goccia di aceto e credo cosa molto importante usato l’ammorbidente Gunze sia sotto che sopra le decals.

Successivamente sono passato ai lavaggi ad olio ed ho usato il nero ed un grigio molto scuro cercando di realizzare le grosse macchie di sporco e di usura che vedevo dalla documentazione in mio possesso.

Stesa una mano di trasparente opaco, ho provveduto ad accentuare lo sporco e i fumi dei motori con dei pigmenti neri o gun metal, ed infine un leggero Dry-brushing in argento su alcune parti delle lamiere ondulate, per accentuarne l’usura.

Devo comunque dire che alla fine sono riuscito a portare a termine il progetto, che per più volte ho pensato di abbandonare a favore di qualche nuova scatola, e che comunque sono abbastanza soddisfatto del lavoro visto il kit di partenza. Chissà forse un giorno ci sarà un po’ di spazio per provare il modello dell’Italeri o della Revel, nel frattempo auguro a tutti un “buon modellismo “

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