Mig-21 C F13 Fishbed da Kit Revell num: 03967 in scala 1:72

Fabio Consolandi ci presenta il classico dei classici con la stella rossa. Il Mig 21 con finitura Natual Metal, ma che dico Natural Metal...Heavy Metal!!!

Modello. testo e foto di Fabio Consolandi

 

La vita mi ha insegnato che in alcuni momenti, bisogna mettere da parte il freddo e calcolatore raziocinio, ed interpretare la realtà con quella virtù latente, troppo spesso sedata, che molti chiamano intuito. Spesso infatti, è la controparte del "razionale" come il nostro estro artistico, la fantasia e il fanciullesco entusiasmo, a renderci l'esistenza più "completa" e degna di essere vissuta con propositività. Se ognuno di noi dovesse rimanere sempre quella fredda macchina intenta a produrre, calcolare, ottimizzare e guadagnare, sarebbe proprio un vero peccato. Fortunatamente non è così, ed il modellismo ne è la diretta testimonianza.

Giornataccia nera di lavoro: mille problemi risolti tutti in extremis sul filo del rasoio, tempo plumbeo, traffico impazzito. Tutti fermi in coda sotto la pioggia. Davanti a me una svolta per uscire dal raccordo e da quell'infernale ammasso di lamiere su quattro ruote, compattate in ogni dove. Riesco ad uscire, deciso a percorrere una strada alternativa per tornare a casa. Percorro un paio di km e di fronte a me appare una un'insegna di uno sconosciuto negozio di modellismo... La salvezza! Il signore si è ricordato di me! Sarà che da quando ho ricominciato a modellicchiare, sono più attento a certe cose.

Entro nell'esercizio compiacendomi del suo essere molto fornito, ampio e ben strutturato. Trovo qualche acrilico, un paio di profili, un foglio decals... Già lo stress della giornataccia era un lontano ricordo. Mi avvicino alla cassa e mi cade l'occhio su una stigliatura piena di modelli un po "datati" messa in disparte dal venditore. Chiedo a quest'ultimo il motivo per il quale avesse deciso di relegare in un angolino poco visibile, quei kit. Mi risponde con un po di sufficienza, specificando il fatto che erano modelli in giacenza da tanto tempo perchè non comprava nessuno. Scorro veloce con lo sguardo le pile di kit e proprio alla base di una di queste si affacciava quella del Mig. Chiedo di poter vedere la scatola, nuova e ancora sigillata. Il negoziante la prende, specificandomi che quella era proprio la peggiore di tutte, quella che nessuno voleva e per quel motivo, era l'ultima ed emarginata nella parte più bassa della pila. Tale descrizione tocca il mio animo da cavaliere (senza cavallo, ne armatura...) che non può rimanere indifferente a cotanto oltraggio. Ricevo il kit, lo guardo attentamente e mentre ne controllo tutti i dettagli riportati sul box, emerge prepotente il mio intuito, supportato dalla fantasia, che categoricamente impone: "Prendi questa scatola e zitto!". Messa a dura prova, anche dall'ingiustizia appena verificata, la mia parte razionale che recita instancabilmente il mantra: "Lascia stare, è l'ennesima scatola che compri, quando la fai, dove la metti, spendi troppo, risparmia... Lascia stare, è l'ennesima scatola che compri, quando la fai, dove la metti, spendi troppo, risparmia..." cede e scardina anche gli ultimi freni inibitori rappresentati dai soli 10€ sopravvissuti nel portafoglio. "Lo prendo io!" dico con uno slancio di orgoglio sovietico a petto in fuori. Addio anche agli ultimi 10€ in tasca... Fortunatamente avevo carburante in auto, altrimenti, con il senno di poi, mi sono reso conto che avrei dovuto spingere: e sarebbe stato il perfetto compimento della giornataccia...Ma cosa volete, anche l'intuito ed il cuore ogni tanto vogliono prepotentemente la loro parte. Ed è stata una fortuna perchè quando ho aperto la scatola tanto sottovalutata, la sorpresa è stata grande!

Il kit si presenta con una scatola molto dettagliata, dalla box art accattivante completa di foto del primo cosmonauta tedesco Sigmund Werner Paul Jähn che proprio con il Mig-21 C, proposto dal kit, ha iniziato a prendere confidenza con gli infiniti spazi celesti. A mio avviso, un dettaglio utile, grazie al quale ho approfondito la storia di questo pilota e cosmonauta che non conoscevo. La parte più efficace del kit è rappresentata dai quattro stampati, dei quali uno per i trasparenti, realizzati con plastica color argento quasi come a voler essere il più fedeli possibile alla realtà di quello che fu il vero aereo, anche dalle primissime fasi di realizzazione. Quest'ultimi ovviamente sigillati in busta e separati dal foglio decals a sua volta tutelato in uno sleeve dedicato (grande ammirazione da subito per questo lungimirante accorgimento della casa produttrice...).

Il loro dettaglio è, per quanto mi riguarda, disarmante, se consideriamo la scala in 72. Ovviamente prima di iniziare la costruzione, ho raccolto varia documentazione tecnica dell'aereo, fra cui anche qualche blueprint e, paragonandola con le finissime incisioni in negativo realizzate sul kit, ne ho piacevolmente riscontrato un alto grado di veridicità. Inoltre, quello che mi ha letteralmente sorpreso, è stato trovare negli angusti vani carrello e relativi sportelli, dei piccolissimi rivetti realizzati in positivo che più o meno svolgono la loro rispettosa funzione di capaci simulacri di quelli presenti nella realtà. Immagino che per realizzare uno stampo del genere in 72, non sia stata proprio "una passeggiata". 80 pezzi in tutto, stampati in modo ineccepibile che hanno reso l'assemblaggio facile e divertente, senza la necessità di laboriose ricostruzioni e reincisioni che allungano i tempi in modo considerevole.

Il foglio di ottime decals, sottilissime ma molto coprenti, consente di realizzare due versioni dell'aeromobile:

  • Mig-21 F-13, blue 66, 32. Air Defence Garde Regiment, USSR del 1961
  • Mig-21 F-13, 737 GDR, 1963-1965 pilotato da Sigmund Jahn

Ho scelto la prima: nonostante la mia ammirazione per il cosmonauta tedesco, ha vinto il fascino della stella rossa che per me, da sempre, identifica la tecnologia aereonautica sovietica verso la quale ho un certo debole...

Di conseguenza, con un potenziale del genere che non necessità di correzioni, aggiunte ed ulteriore approfondimento, l'assemblaggio è il primo processo che parte spontaneamente dopo l'apertura della scatola.

Infatti, un successo le prove di fitting: le due semivalve della fusoliera combaciano perfettamente, così come le ali ed i piani di coda, solo un finissimo velo di stucco, più per paturnie mentali dello scrivente che per reale necessità. Necessario, invece, è appesantire il muso con almeno 4 grammi di piombini da pesca, affogati in una colata di colla vinilica per scongiurare il rischio che il modello "si sieda" a fine del lavoro.

Facile anche la realizzazione della vasca della cabina di comando. Grazie agli elementi in positivo già realizzato nello stampo, ad un buon quadro strumenti, una decals molto dettagliata e qualche piccolo accorgimento con i lavaggi ad olio, è possibile realizzare un cockpit rispettoso e fedele all'originale. Una nota va dedicata al colore di fondo delle superfici interne dell'abitacolo di questo Mig. Esse infatti, non erano pitturate con il classico color turchese dell'avionica russa che siamo abituati a vedere, piuttosto con un grigio chiaro identificabile con i codici FS 36176 o FS 36495. In merito ringrazio colui che mi ha fornito documentazione specifica riguardo questo aspetto e che fa parte delle fila di validissimi modellisti di Modellismosalento.

Chiusa con facilità la fusoliera e steso quel "filo" di stucco per riempire qualche piccolissimo interstizio, ho avanzato con una generosa mano di Super Primer a solvente della Kcolors. Ad asciugatura avvenuta, veramente in tempi pari all'ormai proverbiale 0, mi sono trovato davanti alla sfida più grande che per me, la realizzazione di questo modello porta in seno, ovvero: la livrea in "natural metal" mai sfiorata prima, anche soltanto con il pensiero. Da dove partire? Con un post del gruppo Modellismosalento.

In breve ho ricevuto tanta di quella specifica "dottrina", da tutti gli amici del gruppo che ringrazio ancora sentitamente, che è stata in grado, non solo di farmi comprendere bene la tecnica di realizzazione, ma anche di fornirmi indicazione chiara in merito a quali prodotti scegliere e come utilizzarli, per ottenere il massimo del risultato.

Dopo il primer, forte dei consigli ricevuti, una bella mano abbondante (ma non troppo per non perdere il dettaglio delle incisioni in negativo) di bianco lucido Kcolors X100 su tutte le superfici in vista dell'aereo, per iniziare a preparare la base per i colori metallici. Asciugato il bianco lucido (consiglio di lasciare almeno 12 ore in pace il colore: più asciuga meglio è), con un pennellino ho passato del nero lucido Kcolors X100 su alcune componenti e piccole parti della fusoliera e delle ali. Questo al fine di creare una differenza di tono fra pannelli, una volta stesa la copertura di Chrome 15 Alluminium Kcolors che ho provveduto a stendere immediatamente l'asciugatura del nero. Effetto quanto mai sorprendente per il sottoscritto: la differenziazione tonale dei pannelli, resa dall'uso del bianco e del nero lucido di base, è incredibilmente verosimile a quella nella realtà anche se viene usato un solo tipo di vernice metallizata come nel mio caso.

Il risultato finale è notevole davvero. Presa coscienza della grande potenzialità di questa tecnica, forte dell'impiego degli ottimi Kcolors metallici, ho deciso di spingermi oltre (rispetto a quelli che sono i miei forti limiti...). Ho lasciato asciugare una settimana esatta la mano di Chrome 15 Alluminium Kcolors, e con l'ausilio di belle foto trovate sul web, ho iniziato a mascherare con nastro specifico, tutti quei pannelli che non avrei dovuto "Ritoccare" e rendere più scuri con il Chrome 63 Dark Kcolors. Inutile descrivervi la mole di imprecazioni risultanti dall'attività: la scala 1:72 non perdona! Sicuramente il lavoro più impegnativo di tutto il processo di pitturazione.

Conclusa la mascheratura "erculea" (non è turpiloquio, anche se sarebbe comunque calzante in questo caso...), via con una passata molto velata di Chrome 63 Dark, realizzando a mano libera, le sfumature presenti sui pannelli del velivolo reale. Voglio spendere due parole per i colori metallici della Kcolors: bellissimi nella resa e finitura, velocissimi da asciugare. I lucidi mi hanno dato filo da torcere, ma grazie ai consigli del gruppo e della Kcolors, sono riuscito a stenderli bene e sfruttarne tutte le potenzialità.

La rimozione delle mascherature, realizzate con nastro che volutamente non ho scaricato per paura delle infiltrazioni, mi preoccupava non poco. Mi sono fatto coraggio e ne ho rimosso lentamente il primo lembo... Nessun problema. Anche per il secondo, il terzo... E così via... La stesura dei metallici non ha fatto una piega: il nastro non ha portato con se nulla. Specifico che ho lasciato tempo ai colori di "cementare" con gli strati sttostanti, per diversi giorni prima di rimettere mano sul modello, ottenendo questo risultato, senza passare mani di trasparente al fine di proteggerli dalla trazione del nastro. Questo per evitare di "sovraccaricare" troppo le superfici e perdere il prezioso dettaglio delle incisioni in negativo.

Contento della livrea a toni metallici distinti, a mio avviso, molto verosimile, ho lucidato un minimo tutta la superficie trattata, con una pezzetta da occhiali. Non sono sicuro che questo passaggio serva, i colori metallici della Kcolors hanno già un'ottima finitura, ma ho riscontrato un lieve miglioramento in termini di guadagno in lucentezza.

Da questo punto in poi, oltre a pitturare il cono frontale della presa d'aria e la "chiglia" posteriore inferiore del classico verde opaco sovietico, è stata la volta dei vari passaggi di lucido trasparente, sempre X100 kcolors, stesura decals, protezione di quest'ultime con ennesima mano dello stesso lucido, esecuzione dei lavaggi con olio dark brown Tamiya, rimozione delle sue eccedenze con delle lievi passate di petrolio bianco (che non ha intaccato minimamente il trasparente sottostante), un velatissimo passaggio di opaco trasparente Kcolors X30 per preparare una base "porosa" per la stesura del pigmento in polvere bianco della Mig, con il quale avrei simulato l'ossidazione dell'argentea livrea del caccia.

Le foto reperite durante la fase di documentazione, infatti, ritraevano spesso i Mig parcheggiati all'esterno. Sulle loro livree i chiari segni dell'usura e del dilavamento dell'acqua e della neve alla quale erano spesso soggetti. Di conseguenza, affascinato da questa peculiarità, ho deciso di riprodurla con l'aiuto del pigmento bianco applicato con un pennello dalle setole rovinate, al fine di applicarlo nel modo più sfumato possibile, sulla base leggermente "ruvida" dell'opaco X-30 che ha lo "assorbito" molto bene. Grandissimo divertimento in questa fase.

In ultima istanza, è seguito il montaggio dei carrelli, delle varie antenne, del serbatoio ventrale e delle armi subalari senza il minimo sforzo, grazie ai perfetti alloggiamenti ed incastri che la Revell ha realizzato in questo kit.

La rimozione delle mascherature dei trasparenti e la collocazione su una base realizzata appositamente (con specifico display cartonato rappresentante i "lastroni esagonali" reso solidale ad un tagliere di legno verniciato da 1€...) hanno sancito la fine della costruzione di questo modello.

A voi il giudizio finale, su quanto fatto e scritto, a me rimane il divertimento dell'averlo costruito, la soddisfazione di avere imparato ancora tanto e la felicità di aver ancora ricevuto tanti insegnamenti utili da persone veramente competenti e disponibili a condividere la loro esperienza. Nella speranza che questo mio piccolo modello, sia capace di ripagare in parte tutto questo, auguro a tutti

buon modellismo!

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