MM. 23881. Presente!!

Salvatore Barresi è uno dei soci fondatori della nostra Associazione Modellismosalento. Modellista di grande talento con particolare riferimento alla riproduzione di velivoli incidentati o rottami spesso quasi totalmente autocostruiti. Il modello che presentiamo non è una pubblicazione inedita, dato chè è già stato visto su una importante rivista di modellismo, ma non è stato mai visto come ve lo presentiamo noi con una impressionante mole di fotografie su tutte le fasi costruttive che nessuna rivista potrebbe presentare dato spazio limitato di solito disponibile. Godiamoci ogni dettaglio di questo capolavoro del modellismo molto apprezzato anche all'estero e tratto da una situazione reale del suo ritrovamento ed ora riprodotto dal vero presso il museo dell'aviazione di di Volandia a Malpensa

Modello, testo e foto di Salvatore Barresi

MM. 23881. Presente!!

21 Aprile 1941. Dal Campo di Berka (Bengasi) sede della 278^ Squadriglia Autonoma Aerosiluranti, decolla l'SM 79 MM. 23881 con l’obiettivo di intercettare un convoglio nemico segnalato sud ovest di Creta.

A bordo vi sono il Cap. Oscar Cimolini, il Mar. Pil. Cesare Barro, il Serg.M. Armorino De Luca , dagli avieri Quintilio Joello e Gianni Romanini e il StV Franco Franchi in qualità di osservatore.

Dopo oltre due ore di navigazione, quasi all'imbrunire, l'equipaggio avvista le scie di navi e le attacca lanciando il siluro.

Felici per essere scampati al fuoco di sbarramento, si accorgono di avere la radio in avaria, probabilmente danneggiata nel corso dell'attacco.

Sono ormai le 20,30 e si vola alla cieca in quanto con la radio guasta non è possibile captare il radiofaro di Bengasi.

A causa del peggioramento delle condizioni metereologiche e del forte vento di deriva l'equipaggio non ha la più pallida idea di quale sia la posizione.

Alle 23,00 circa ,finito il carburante sono costretti ad atterrare ..ammarando su un mare di sabbia. Solo l'aviere Romanini è illeso gli altri sono tutti feriti ma non gravemente.

22 aprile 1941

Le prime luci dell'alba rivelano le immense distese di sabbia che circondano l'aereo.

Romanini che è l'unico a poter camminare, al tramonto si avvia in direzione Nord per raggiungere la costa, porta una pistola lanciarazzi, una borraccia per l’acqua la bussola del velivolo e la targhetta identificativa con impresso "SM79 MM23881".

21 Luglio 1960

A pochi chilometri dalla pista di Giala-Giarabub nel corso di prospezioni minerarie vengono rinvenute da personale italiano della ossa umane e tra gli altri oggetti anche una targhetta con impresso "SM79 MM23881".

Interpellato l'Ufficio Storico dell'AM si viene a sapere che quella targhetta appartiene ad un aereo dato per disperso in un’azione del 21 aprile del 1941. Le ricerche del relitto immediatamente intraprese furono senza esito.

5 ottobre 1960

Pasquale Bartolucci, ex pilota di SM79 della Regia Aeronautica , ora ai comandi di un AB47J dell’AGIP-Mineraria, avvista un relitto di aereo ..man mano che si avvicina, in preda all’emozione riconosce il relitto del trimotore sul quale per anni vi ha prestato a 400 Km dalla Costa- a sud ovest di Giarabub.

Romanini percorse 90 Km tra la sabbia, a poche ore di cammino dalla salvezza.

La storia, che ho brevemente riassunto, è tratta da un articolo su Storia Militare , il nr.10 del 1994.

La scomposizione del modello italeri si adatta è perfettamente alla mia idea di “ricostruire” il kit partendo appunto dalle ali che nella realtà erano interamente in legno e fabbricata in un pezzo unico sul quale veniva poi assicurata la fusoliera ed i relativi equipaggiamenti . Ho incollato le semiali tra loro aggiungendo i pezzi relativi alla vasca del carrello e rinforzando la struttura interna per assicurarmi il mantenimento del diedro zero e completando con il pavimento dell’abitacolo.

Poi osservando le poche foto del relitto sembra che il sole del deserto abbia fatto incavare il compensato in corrispondenza degli intervalli della struttura interna. Pertanto ho provveduto con fresa e minitrapano ad imitare la trama deteriorata della superficie superiore-fine con plasticard e rod da 0,5 mm ho realizzato le incastellature dei motori alari. (1)

Per realizzare lo scheletro della struttura ho utilizzato il profilo dell’aereo originariamente ricavato dal manuale di volo e manutenzione del velivolo che lo riproduce in vista trasparente e fotocopiandolo in scala 1/72. Una volta assicurato il disegno con nastro adesivo sotto una lastra di vetro con Rod da 1mm e 0,75 intervallati da strisce di plasticard da 1x0,25 forate con una punta da 0,25 ho riprodotto le due fiancate (2)

Stesso metodo per la deriva ed i piani di coda con la variante che per realizzare le parti metalliche forate ho usato plasticard nero sul quale ho tracciato con una rivettatore i fori da allargare con una punta 1,5 mm .

Poi con l’aiuto di un righello metallico ed una lama ben affilata ho ricavato le strisce di plasticard pronto per riprodurre la struttura rinforzata. Infine con filo di sprue ho riprodotto la restante struttura. (3)

La fusoliera del kit è stata tagliata in corrispondenza delle parti telate salvando solo le parti metalliche assottigliando e dettagliandone le parti interne Infine la parte cruciale è stata l’assemblaggio della struttura tubolare e della struttura superiore della fusoliera. (4)

Il traliccio inferiore poi non sarà visibile, quindi ho preferito privilegiare la robustezza incollando rod di misure maggiorate e senza seguire il vero andamento.

Poi è toccato agli interni iniziando dai sedili..ovviamente senza imbottitura. La paratia posteriore è stata rifatta con i contenitori dei bossoli e maglioni, livelli del carburante e sul retro la scatola porta munizioni.

Poi è toccato alla parte anteriore per riprodurre il serbatoio dell’olio e della parte interna che risulterà poi parzialmente visibile.

 

Il cruscotto dei piloti ed il quadro del marconista sono stati dettagliati con l’aiuto di un punch and die e di filo di sprue , interamente ricostruito quello del motorista

Una volta chiuse le due semifusoliere (o quello che ne rimane) ho provveduto a ricostruire con strisce di plasticard la struttura del canopy e parte del motore riproducendolo parzialmente

La SAFAT da 12,7 è del kit ma dettagliata, forse impropriamente, con una canna tornita della MASTER MODEL dedicata alla Browning arma dal quale è derivata la nostra SAFAT. I dispositivi di mira sono in filo di rame. L’antenna circolare del kit è stata sostituita con una in filo di rame

Colorazione

Prima di dipingere è stata data una generosa mano di primer bianco Tamiya spray al fine di ammorbidire le fresature fatte sull’ala ed evidenziare dettagli da rifinire.

Poi ho colorato il "fondo" vero delle ali ovvero cercando di riprodurre le pannellature in compensato miscelando varie tonalità di referenze Game color della Vallejo. Le parti metalliche sono state invece dipinte con i Model Air Metallic sempre di Vallejo

A colore ben asciutto ho dato uno strato di lacca per capelli alternando con il Lifecolor UA 111 schiarito e dopo un’ulteriore strato di lacca una mano di UA111 stavolta puro.

Poi dopo aver fotocopiato il foglio decal su un foglio adesivo ho ritagliato delle mascherine con il quale dipingere i fasci alari. Anche qui ho dato prima la lacca per capelli, poi il bianco sporco della Game Color, altro strato di lacca ed infine il nero della Game color.

Dopo aver fatto asciugare per due giorni con un pennello a setole corte ed inumidito ho asportato la vernice verde per far venire fuori il legno della struttura.

Gli interni sono stati dipinti contestualmente al resto della fusoliera. I cruscotti di piloti, motorista e marconista sono stati dipinti ed ulteriormente dettagliati con quadranti in decal della Mike Grant, la base del colore degli interni è il verde della Citadel Skarsnik Green. Le superfici metalliche sono dipinte con il Chrome Air Metallic Vallejo.

Per l’invecchiamento stavolta ho utilizzato alcuni prodotti della True-Earth riproducendo lo scolorimento del colore sulle ali con il filtro trasparente Decolorazione 2 dato a pennello, una volta asciutto si è proceduto con un abbondante lavaggio con Invecchiamento scuro.

Per l’effetto “sabbia ovunque” ho usato un apposito filtro sempre della True-Earth il Dusty desert.

 

La basetta

La basetta è in das modellato sulle forme delle ali del velivolo e osservando le foto storiche. La trama desertica è stata riprodotta con generose quantità di Diorama Texture Paint della tamiya – light sand avendo cura di affogare nel prodotto la carlinga usando anche una siringa per “riempire”.

In realtà le foto fanno vedere un aereo quasi completamente invaso dalla sabbia, ma non mi andava di nascondere tutto il lavoro fatto. Una volta asciutto il composto, con pastelli per artisti ridotti in polvere sono state create alcune ombre con il Terra Scura e delle luci con il Giallo Napoli

 

Buon Modellismo Salvatore Barresi

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