Reggiane Re.2005 Sagittario scala 1/48 da kit Sword

Il nostro Marco Rondinelli ci offre un'altra delle sue perle, il Reggiane Re.2005 Sagittario realizzato dal kit Sword in scala 1/48. Soggetto d'importante interesse per i modellisti italianofili.

Modello, Testo e foto di Marco Rondinelli.

Il Reggiane Re.2005 era l’ultima evoluzione dei caccia prodotti in serie dalle O.M.I. "Reggiane" del gruppo Caproni, dotato del motore tedesco Daimler-Benz DB 605; venne impiegato brevemente dalla Regia Aeronautica e, successivamente all’armistizio di Cassibile, dall’Aeronautica Nazionale Repubblicana in pochi esemplari .

Rappresentò insieme all'Aermacchi C. 205, al Fiat G.55 ed al Messerschmitt Me.109, la punta di diamante della caccia italiana durante la Seconda Guerra Mondiale.

                                            

Il Kit

 

Il kit, recentemente commercializzato dalla Sword in scala 1/48, è composto da due stampate in plastica short-run e una di trasparenti, più scarichi in resina e foglio decals con possibilità di scelta fra tre esemplari, uno della Regia Aeronautica, uno dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana e uno con le insegne tedesche usate nel periodo immediatamente successivo all'Armistizio dai velivoli rimasti al nord Italia fino alla costituzione ufficiale della A.N.R. .

Il dettaglio superficiale degli stampi è molto buono a mio parere, con pannellature finemente incise in negativo.

Anche il dettaglio interno dell’abitacolo è buono, non vi è decal per gli strumenti e, non essendoci dettagli in rilievo, è necessario dipingere a mano il pannello con un po' di pazienza come ho fatto io, oppure ricorrere ad eventuali aftermarket.

Ho autocostruito le cinture per il pilota, compresa la tipica chiusura a catena della parte inferiore, il tubo dell’ossigeno e qualche altro piccolo particolare sulla pedaliera.

Una volta colorato il tutto con il tipico verde anticorrosione per gli interni e i vari particolari, ho effettuato un po' di weathering nell’abitacolo con lavaggi e leggero drybrush.

Completati gli interni, è possibile chiudere le due semifusoliere; non essendoci perni di riscontro e guide è importante effettuare continuamente delle prove a secco prima di incollare i vari pezzi. Inoltre mi sono aiutato per l’incollaggio con dei morsetti, facendo attenzione ad allineare per bene il tutto.

E’ possibile a questo punto montare già gli scarichi in resina. Nel mio caso questi avevano dei piccoli danni sulle piastre che coprono i flabelli, per cui li ho sostituiti autocostruendo le parti con scarti di fotoincisione.

Prima di procedere al montaggio delle ali, ho effettuato un pò di stuccature e lisciature sulla fusoliera, che avrei ripreso successivamente.

Per le ali, bisogna innanzitutto montare il dettaglio interno dei pozzetti del carrello, anche in questo caso conviene fare dei riscontri a secco con le ali chiuse o si rischia di avere dei problemi durante il successivo incollaggio delle stesse.

Una volta completati i pozzetti del carrello, ho verniciato anche questi con il tipico verde per gli interni, per poi passare al montaggio delle ali vero e proprio.

Anche per le ali sono necessarie un po' di stuccature e lisciature.

Dopodiché si possono unire queste alla fusoliera, senza particolari problemi, se non anche in questo caso un po' di stucco e successiva lisciatura.

Sistemato tutto il montaggio principale, ho verniciato l’intero modello con del primer nero, per poi iniziare con la verniciatura del modello vera e propria. Per le tinte mi sono affidato al set di colori acrilici Hataka che contiene alcune di quelle utilizzate dall’aviazione italiana durante la seconda guerra mondiale. Ho cominciato dapprima con il tipico Grigio Azzurro Chiaro 1 delle superfici inferiori, aiutandomi con il primer nero sottostante a creare delle luci ed ombre dove desideravo.

Stesso modo di procedere con le superfici superiori, spruzzando il Verde Oliva Scuro 2 e ottenendo delle modulazioni a seconda delle aree della superficie.

Dopodiché ho incollato e dipinto altri pezzi rimanenti, per poi lucidare l’intero modello con il lucido Hataka serie lacquer, che ho trovato molto buono.

Una volta fatto asciugare per bene il tutto ho iniziato con la posa delle decals, che ho trovato di ottima qualità, per le quali ho comunque utilizzato del liquido ammorbidente. L’esemplare da me scelto è la MM. 092352,  numero individuale rosso 4,  del Reparto Aereo di Collegamento del Sottosegretariato Aeronautica dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana, a Bresso. Questo Reggiane 2005 era usato per compiti di collegamento e le sue foto sono molto note in quanto pubblicate su diversi libri e periodici: le immagini sono state scattate nel marzo 1944 durante l'applicazione delle insegne alari che erano ancora da completare in quanto dipinte con mascherature. Lo stesso esemplare, in precedenza in carico alla Regia Aeronautica, era stato recuperato nell'ottobre 1943 dall'aeroporto di Castiglione del Lago dove era rimasto sin dall'agosto sempre del 1943 in seguito ad un lieve incidente.

Dopo la posa delle decals ho effettuato dei lavaggi con due diverse tonalità, una per le superfici inferiori, carrello compreso, e l’altra per quelle superiori.

Inoltre ho realizzato alcune scrostature nei punti maggiormente soggetti ad usura e l’effetto fumo in corrispondenza delle mitragliatrici e degli scarichi.

Successivamente ho spruzzato l’opaco su tutto il modello, per poi montare gli ultimi particolari, come le luci alari, armamento, antenna (insieme al cavo) ed infine il canopy che ho deciso di lasciare in posizione aperta anche per mostrare il lavoro di dettaglio che ho effettuato nell’abitacolo.

Al termine, ho posizionato il modello su una semplice basetta, ottenuta da un tagliere in legno sul quale ho posato dell’erba e dei piccoli cespugli.

Infine, vorrei ringraziare Gabriele Luciani che mi ha aiutato con la fedeltà storica del soggetto su vari aspetti.

 

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