Dylan Dog in scala 1/13 - Figurino JJ Models

dylan dog seduto Dylan Dog, famoso indagatore londinese dell'incubo creato da Tiziano Sclavi, è  anche un fenomeno di costume: per la sua riproduzione in scala seguiamo quanto realizzato da Gerardo Quarello del MASC di S. Maria Capua Vetere (CE)

Testo, figurino e foto di Gerardo Quarello 

Per tutti i dettagli su questo personaggio dei fumetti la voce su  wikipedia  (dylan dog )è abbastanza esaustiva , ma per la sua riproduzione in scala seguiamo quanto realizzato da Gerardo …

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 Dalla mia passione per i fumetti, nasce questo lavoro tratto dal kit in scala 1/13 della ditta JJ Models,  ormai scomparsa. I suoi pezzi non erano molti e riguardavano i soggetti di casa Bonelli (Tex Willer,Nathan Never, etc)  e anche se non erano di qualità eccelsa, erano gli unici su questi bellissimi personaggi. 

Vado ora ad elencare il lavoro svolto sui pezzi del kit per trarne un pezzo decente.

dylan dog

Il modello era leggermente deformato nella zona delle braccia, cosa che mi ha costretto a modificare un poco la postura degli stessi arti (in origine le dita toccavano il naso ,mentre ora toccano la bocca) e per posizionarli, se usavo le guide del kit, le mani, unite tra di loro, non sarebbero mai cadute sui polsi e quindi, vai di carta vetro e phon. 

La sedia era tutta storta e ho dovuto raddrizzarla usando tanta acqua calda, phon e pazienza.Tra busto e gambe rimaneva una fessura molto larga che ho riempito usando del Milliput e tanto olio di gomito.

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Per dipingerlo sono stati usati acrilici,smalti,olii, il tutto a pennello.

E qui mi nasce un dubbio: lo dipingo stile “umano” o stile “fumetto”?

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In questo mi viene in aiuto l’amicone fraterno Raffaele Aulicino, Presidente del mio club, il MASC, che, giustamente, mi fa notare che il soggetto è un fumetto (assorto nel lavoro, lo consideravo quasi una persona) e che è stato scolpito dalla JJ Models con fattezze quasi Manga, quindi sarebbe stato assurdo farlo “umano”. Una delle poche cose positive di questo kit è il fatto che la resina non presentava bollicine e buchetti, cosa che mi ha facilitato nella colorazione. Dopo averlo lavato e dato una base con un grigio chiaro a smalto, passato molto diluito, più volte, metto mano ai colori ad olio e mi diverto a “pittare” il soggetto manco fosse un quadro. Ho usato gli smalti e gli acrilici per qualche particolare e qualche piccolo filtro.

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Siccome mi ritengo un dioramista al 100%, tutti i miei lavori hanno un  ambientazione, anche se minima, infatti, per me, un modello senza ambientazione è un modello “nudo”.

Per la basetta ho usato del polistirolo denso, quello per edilizia, ricoperto con uno stampato di Verlinden portato alla giusta scala tramite un programma di grafica;

Il giornaletto,comprese le pagine interne, (è il n° 200 di Dylan Dog) è stato scansionato, poi ridotto in scala sempre con lo stesso programma di grafica ed infine stampato con una stampante ink jet fotografica;

Il tappeto non è altro che una texture presa dalla rete che ho modificato nella misura (a mio piacere);

La sciarpetta  è un pezzo di fazzolettino di carta inumidito con acqua e vinavil e ad asciugatura quasi ultimata, sfrangiato con un a forbicina. 

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Ecco, il mio Dylan Dog è finito, tutto sommato è valsa la pena realizzarlo, anche se per soggetti del genere ci si aspetta qualcosa in più. Per me il fantasy, nelle sue forme più allargate, è un hobby nell’hobby, dove non si deve essere rigorosi e fiscali nelle colorazioni e dove ci si può concedere tante “licenze modellistiche” a differenza degli aeroplani e carri che abitualmente realizzo.

Un grazie agli amici del club MASC di S. Maria Capua Vetere (CE) per i consigli datomi nella mia prima realizzazione di un figurino in scala così grande.

P.S.: Nel mio “deposito”, ho il mio eroe fumettistico preferito che attende il suo turno nell’essere realizzato, il mitico Tex Willer!

Prima o poi lo farò!

Gerardo Quarello, Cava dè Tirreni (SA) 

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