Il Samurai del Clan Naotaka

Quelli che per noi sono modelli, per un'altra categoria di modellisti divengono figurini. Piccoli capolavori rifiniti in ogni minimo dettaglio e come in questo caso addirittura autocostruiti scolpendo direttamente la materia informe. Il risultato ci permette di capire quanto sia sottile la linea che separa il modellismo dall'arte.

Figurino, Testo e foto di Roberto De Meo, Pittura di Paolo Leonori

Faccio parte della Compagnia del Figurino Storico di Roma, e come nostra consuetudine noi organizziamo delle tematiche storiche.
Una delle ultime è stata quella sui Samurai che purtroppo, per varie ragioni, non ha visto la luce. Io però, avendo già iniziato la scultura, ho voluto proseguire ugualmente nella realizzazione del soggetto e... ragazzi, è stata una sfida enorme!
Si è trattato del mio secondo pezzo completamente autocostruito e vi lascio immaginare come potevo sentirmi, ma credo che alla fine sia stata proprio questa sfida con me stesso che mi ha fatto terminare il lavoro in maniera soddisfacente.

Chiaramente ho iniziato con la costruzione del manichino e con la scelta della posa, per proseguire poi con la scultura delle varie parti. La raccolta e lo studio della documentazione sono stati importantissimi per la precisa realizzazione di tutti i particolari, e in corso d’opera ho apportato anche alcuni cambiamenti (elmo, corazza, spada al posto della naginata, ecc) che si possono ben apprezzare dalle foto.


Una volta iniziato il lavoro ho scoperto che scolpire è una continua invenzione, dal capire come fare dagli schinieri, ai pantaloni, all’elmo. L’impresa più grande però è stata la realizzazione delle parti mobili dell’armatura perché, oltre a capire come fare le stecche, ho dovuto realizzarle staccabili e non direttamente sul soldatino, nel tentativo di agevolare la pittura che altrimenti sarebbe stata realmente complicata.


Ho fatto diverse prove, ho pensato anche di scolpire una stecca e di farne poi uno stampo, ma ho scartato questa via per il semplice fatto che, essendo mobili tenute da lacci, le protezioni prendono forme diverse a seconda della loro specifica posizione; l’unica soluzione è stata scolpire le protezioni una per una.

Ogni pezzo poi è composto da cinque stecche perciò, una volta fatta la prima, sovrapponevo la sfoglia in stucco per la seconda, aspettavo l’indurimento e la lavoravo (limandola fino a portarla allo spessore giusto e aggiungendogli nodi e bordino) e così via fino alla quinta, con i vari nodi finali.


Anche le impugnature delle due spade mi sono costate più di un tentativo, specialmente quella a lacci incrociati, che alla fine è stata come al solito realizzata con tanta e sana pazienza... un poco alla volta.


Per ultima ho realizzato la testa (foto qui sotto) che, oltre a portarmi via molto tempo, mi ha costretto a diversi studi: dalla maschera, alle stecche, questa volta circolari, alle orecchie, la cui difficoltà principale era la perfetta simmetria. Le stecche circolari poi le ho dovute scolpire due volte. Al primo tentativo sono venute veramente troppo strette e le ho quindi rifatte, facendo attenzione a realizzarle più ampie (vedere le foto del pezzo terminato).


Per agevolare la pittura, che è stata eseguita dall’amico Paolo  Leonori, non solo ho realizzato staccabili le parti “pendenti” dell’armatura, ma ho scolpito separabili anche la testa, le braccia, gli spallacci, la spada e il Sashimono, cioè la bandiera che il samurai ha sulla schiena. Un lavoro aggiuntivo non da poco, ma di cui Paolo mi ha ringraziato molto!


Per quanto riguarda i materiali, uso lo stucco “Magic Sculpt” per tutto, senza fare mix con altri stucchi. Questo non per particolari esigenze ma semplicemente perchè, per ora, non ho avuto particolari problemi realizzativi nell’utilizzarlo da solo.
Dalle foto che ho fatto (purtroppo non di buona qualità e non proprio di tutti i passaggi) penso che si intuisca sufficientemente bene la mole di lavoro necessaria per realizzare questo soggetto e, alla fine di questa lunga avventura, devo dire che ho capito molto bene perché ci sono pochissimi scultori di samurai!

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