La fabbrica di Kassel

Un lavoro di questa portata è sempre attuale. In uno spazio limitato la riproduzione in scala della catena di montaggio del temibile carro tedesco Tigre in una fabbrica ferroviaria della citta di Kassel

Diorama, Testo e foto di Mario Grancagnolo

KASSEL

Città della Germania di circa 200.000 abitanti, sede dello stabilimento Mittelfeld, era, ed è tuttora, un importantissimo nodo commerciale e centro industriale noto soprattutto per la produzione di materiale ferroviario. Gli stabilimenti Mittelfeld in origine producevano locomotive, carri ferroviari, autocarri ed automobili, ma, verso la fine del 1941, si lavorò per approntare le linee di lavorazione occorrenti per la realizzazione del più rivoluzionario progetto bellico dell’epoca: il carro armato “TIGRE”.

Per iniziare la produzione era importante reperire spazi adeguati, che furono ben presto individuati all’interno dell’hangar 3, dove già esistevano dei carriponte adeguati allo scopo. La mastodontica organizzazione bellica tedesca si mise in moto, riuscendo a spostare altrove la linea di produzione delle locomotive e trasferendo quella degli autocarri a Vienna in un tempo relativamente breve. In meno di tre settimane confluirono a Kassel più di 3.000 operai, inizialmente solo tedeschi, ma in seguito arrivarono anche polacchi, iugoslavi ed olandesi.

La preparazione dell’hangar fu piuttosto laboriosa: bisognava installare nuovi macchinari, ordinare materiali e materie prime in grandi quantità, organizzare tutta la linea di produzione, addestrare alla perfezione le nuove maestranze, programmare i turni di lavoro etc. Il primo esemplare varcò i cancelli dello stabilimento nel mese di Agosto del 1942, mentre il numero dei lavoratori alla Mittelfeld crebbe rapidamente fino a toccare le 7/8.000 unità, tutte impegnate in durissimi turni di lavoro di 12 ore. La linea di produzione consisteva in 9 stazioni (Takt), che produssero complessivamente 1.350 carri con un massimo gettito mensile di 104 nell’Aprile del 1944.

Durante gli ultimi mesi del conflitto l’intera città di Kassel fu bersaglio di violentissimi bombardamenti nemici, che causarono gravi danni a tutte le strutture industriali, nessuna esclusa. Ma, nonostante ciò, alla Mittelfeld la produzione continuò sino alla fine, seppure in condizioni molto precarie. Testimonianze dell’epoca riferiscono addirittura che si continuasse a lavorare alacremente sebbene la copertura dei capannoni fosse ormai crollata del tutto e con essa anche la maggior parte dei muri. Solo le strutture d’acciaio rimanevano in piedi, sostenendo i carriponte, senza i quali sarebbe stato davvero impossibile continuare la produzione.

La base

La base del diorama è in compensato da 18 mm. E misura cm. 78 x 61. Dopo averla ricoperta con un leggero strato di stucco per legno, l’ho colorata con una miscela di Khaki drill e nero della Humbrol. Dopo un leggero dry-brush ho effettuato dei lavaggi ad olio con Raw Umber e Burnt Sienna della Van Dick, completando il tutto con pastelli di varie tonalità. A seguire ho ricoperto i muri con fogli della V.P. e, dopo un lavaggio mediamente scuro, ho iniziato a posizionare le travi orizzontali della Evergreen Scale Models.

I pilastri                                                  

I pilastri sono stati interamente autocostruiti con profilati di alluminio, plasticard da mm. 1,5 e strisce della Evergreen 0.5 x 3,2. Dopo esser stati dipinti con il Tank grey della Lifecolor ho effettuato un leggero dry-brush con Matt iron grey della Humbrol più un leggerissimo lavaggio con Burnt sienna e Raw umber in parti uguali molto diluito. All’estrema sinistra del muro ho posizionato la lunga scala interamente autocostruita in plasticard, che si congiunge in alto con la passerella anch’essa autocostruita con plasticard ed alluminio.

Accessori

A questo punto è iniziato il lavoro forse più lungo, divertente ma alla lunga anche più tedioso: l’autocostruzione di tavoli, scaffali, armadi, banchi da lavoro ed altro, con relativi accessori. Molti di questi pezzi sono stati autocostruiti con legno e/o plasticard e rifiniti con colori ad olio su una base di bianco o giallo a smalto. Scaffali ed armadi invece sono di plasticard di varie misure. Le casse sono in legno di tiglio o noce, così come le scale, sempre rifinite ad olio. La lunga ringhiera è autocostruita con tubetti di ottone, Tutti gli scaffali ed i tavoli sono stati riempiti con accessori Italeri ed Academy, ma soprattutto con centinaia di pezzi strani reperiti un po’ ovunque, tutti rigorosamente dipinti ed invecchiati uno per uno, con acrilici, smalti ed oli. Altri accessori usati provengono da scatole Verlinden, Royal Model, Belgo ed S. B. Model. In totale sono stati autocostruiti 9 tavoli, 16 casse, 3 scale, 3 armadi, 1 quadro elettrico, 1 saldatrice ed altro ancora.

I carri

Sono poi passato alla realizzazione dei carri che sono 3 più 1 per i pezzi di ricambio posizionati qua e là sul diorama. Il colore di base è l’ Humbrol 92, cui ha fatto seguito un leggero lavaggio con colori ad olio di tonalità tra il nero ed il marrone/rossiccio. Il successivo passo è stato un dry-brush eseguito con una tonalità di grigio chiaro, seguito da un altro con una mistura leggermente metallica. Con un gessetto bianco ho realizzato tutti quei segni e numeri onnipresenti sulle fiancate e, per finire, ho fatto ricorso ai sempre utili pastelli della Rembrandt. Una volta completati pure gli interni ho posizionato sopra e dentro i carri vari accessori come chiavi, martelli, cassette attrezzi, matassine di filo ed altro ancora. Ho quindi sistemato un’altra fila di scaffali e tavoli da lavoro e infine messo al loro posto gli ultimi 3 pilastri con in cima la passerella in alluminio dove scorre il carroponte con i relativi cavi elettrici per l’alimentazione.

Il carroponte

La realizzazione del carroponte è stata abbastanza laboriosa, anche per la scarsità di referenze fotografiche dell’epoca, ma, acquisiti anche i principi costruttivi, ho iniziato a lavorarci su. La struttura è in plasticard da mm. 1,5 e profilati vari, con l’anima costituita da blocchetti LEGO per assicurare la massima rigidità all’insieme, cercando al contempo di curare al massimo le angolazioni e gli appiombi. La passerella e le ringhiere sono state realizzate in plasticard, per i cavi scorrevoli per l’alimentazione ho fatto invece ricorso al filo di stagno. Dopo aver costruito il complesso carrello/argano ho sistemato vari accessori e qualche piccola decal, simulando per ultimo macchie d’olio e sporco in genere con oli e pastelli. Alla fine ho realizzato la cabina per il manovratore con vari dettagli all’interno (peraltro poco visibili…) come leve, fili vari, quadro comando e sedile.

Principali materiali usati

Evergreen Scale Models…….strips varie misure mt. 14 circa

       “               “         “              profilati ad “I”   mt 2 circa

       “               “         “              tubetti varie misure mt 2,5

Rivetti in plasticard……..circa 500

Profilati alluminio ad “H”…………mt 5

Tubetti ottone……….mt 4

Listelli tiglio e noce………mt 6 circa

Cordicelle, filo stagno, catene………mt 3 circa

Figurini Verlinden n° 3

Carri Academy   n°4

Accessori vari – Italeri, Academy, Verlinden, Royal Model, Belgo, S. B. Models

Bibliografia

  • Tiger and sturmtiger in detail – Culver & Feist
  • Tiger – Culver & Feist
  • Der panzerkampfwagen Tiger und seine abarten – Spielberger & Doyle
  • Il Tigre – N. Pignato
  • The Tiger tanks – B. Perrett
  • Panzer division – Buonpensiere & Campani

Buon Modellismo

 

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