IVECO VM-90P - Scuola di Cavalleria E.I. - Torre veneri giugno 2010 da kit WIPD 3D scala 1/35 cat. no. 35018

vm90pFra i diversi utilizzatori della versione Protetta del VM90 vi sono stati dei reparti dell'Arma di Cavalleria dell'E.I. e tre di questi particolari blindati sono stati in carico alla Scuola di Lecce nei primi anni 2000.  Con il kit WIPD 3D ecco la riproduzione in 1/35 di uno di questi mezzi.

Modello,foto  e testo di Gabriele Luciani

Malgrado l'uso della versione blindata  dell'autocarro leggero VM.90 sia stata  considerata una soluzione provvisoria in attesa di un mezzo espressamente studiato  per rispondere pure alle minacce costituite dai micidiali ordigni esplosivi improvvisati,  la sua diffusione è stata consistente fra le FF.AA. italiane che lo hanno poi usato anche all'estero. Oltre che in dotazione alla Croce Rossa in versione auto ambulanza, lo Scarrafone (così è stato familiarmente soprannominato il VM90P che invece è ufficialmente denominato "Protetto" ) è stato impiegato da svariati reparti dell'EI. ,  dall'A.M.  (per la sorveglianza armata delle proprie basi e dai Fucilieri dell’Aria), dai C.C. (nell'ambito delle Multinational Specialized Unit). 

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Esercito ed Aeronautica hanno avuto esemplari mimetizzati con schema uniforme in verde oliva scuro, con quello NATO a tre colori e con uno schema analogo a quello NATO ma con tonalità differenti ; quelli della Benemerita erano in blu scuro e vi sono stati pure esemplari in bianco uniforme sotto insegne U.N. .La WIP3D che ha preso in considerazione la riproduzione in varie scale del VM90P, ha quindi corredato i suoi kits in 1/72 e in 1/35 di un pregevolissimo foglio decals che in pratica copre quasi tutte le livree operative di questo mezzo, sia di quelli  adoperati in Italia che nelle missioni di Peace Keaping.

vm90p Volendo sempre riprodurre mezzi appartenenti alla mia Arma, ho dovuto rinunciare ad usare il buon foglio decals della WIP3D in quanto sia come autocarro che nella sua versione blindata, il VM90  è stato  in dotazione anche all’Arma di Cavalleria, ma la ditta modenese con le sue decals per il suo kit dello Scarrafone non ha (ancora) preso in cosiderazione questi reparti. Inizialmente per me il problema era però che su diversi numeri di Rivista di Cavalleria di alcuni anni fa, sono state pubblicate immagini di esempari del "Protetto" del Rgt. Lancieri di Montebello (8°) e dell’R.S.T.A. di Montelibretti , ma erano sempre in verde oliva scuro e sinceramente non mi andava tanto di finire sia pure con le fiamme di Cavalleria ma in una livrea uniforme un kit così particolarmente notevole come questo.  Per fortuna, riordinando alcuni miei vecchi DVD di mie foto di mezzi militari, ho trovato tutta la documentazione necessaria per realizzare uno Scarrafone di Cavalleria e per di più con una mimetica particolare ( sono le foto che ho pubblicato al link VM90P Torre Veneri ). Il 23.6. 2010 lo staff di Modellismosalento.it era stato infatti invitato dal Comando NRDC – ITA alla “Press Opportunity” della esercitazione Eagle Meteor 2010 che si era tenuta presso il Poligono di Torre Veneri della Scuola di Cavalleriadell’E.I..

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In quella occasione, grazie anche all’interessamento del Maggiore Luca Di Grazia, addetto stampa dell Comando NRDC-ITA, che aveva ottenuto l’autorizzazione dal Comando della Caserma Floriani, ho potuto fotografare  ( e per fortuna... allora non avrei mai immaginato neanche lontanamente che sarebbe stato realizzato un kit in scala di questo  blindato…) i tre Scarrafone  che allora erano in carico alla Scuola di Cavalleria, caratterizzati da una mimetica molto usurata e del tipo di quella simile a quella NATO a tre toni ma diversa nelle tonalità , e con lo scudetto del Pegaso alato posto sui portelli d'accesso laterali. Avendo quindi in casa tutta la documentazione necessaria per realizzare uno VM90P di Cavalleria e per di più con una mimetica particolare, usando proprio il kit in 1/35 della WIPD 3D, ho deciso di riprodurre l'esemplare targato EI 227 DJ (il 27 come noto è sempre un numero indimenticabile per un tifoso della Ferrari...) uno di quelli presenti a Torre Veneri. 

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Come sempre, quando si lavora con modelli in resina come in questo caso, ribadisco l'avvertenza di usare un paio di guanti di lattice ed una mascherina per le vie respiratorie, per la protezione rispettivamente della pelle e delle vie respiratorie; si deve sempre operare in ambienti ben ventilati quando si usano carte abrasive sulle parti in resina. Inoltre vanno seguite scrupolosamente le indicazioni fornite dai produttori di colla ciano acrilica che si dovrà usare nella costruzione di questo tipo di kits in 3 d. Rispetto a quanto riscontrato in precedenza in sede di recensione del medesimo kit, debbo dire che la costruzione non è stata così semplice come me la aspettavo (non è proprio un kit per un neofita del modellismo) ma alla fine sono riuscito a cavarmela con un risultato che tutto sommato non mi sembra tanto disprezzabile, anzi…

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Prima di tutto, riesaminando ancora e con maggiore attenzione i pezzi che riproducevano le parti esterne del modello, ho ritenuto effettuare su queste ultime un passaggio di carta abrasiva di grana da 1000 in modo tale da non avere “sorprese” quando, una volta stesa sulle stesse la prima mano di vernice, si sarebbero potute evidenziare residui rilievi della stampa in tre d che comunque così sono riuscito ad eliminare del tutto. Oltre a quelle per il parabrezza e le due grandi finestre laterali, il kit della WIP3D ha due aperture sul tetto e quelle in corrispondenza dei due accessi laterali e di quello posteriore i cui sportelloni si possono  lasciare aperte: in questo ultimo caso però si deve avere l’accortezza di aggiungere a quanto già fornito dal kit (come il cruscotto con già il volante di guida, sei sedili, leve del cambio e delle ridotte)  la riproduzione di ulteriori particolari interni che sarebbero visibili dall’esterno a costruzione ultimata .

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Avendo scelto di chiudere le aperture superiori e lo sportello sinistro (questo pure per dare maggiore solidità all’incastro dei due grossi pezzi che rappresentano il corpo del mezzo), per dare maggiore ricchezza di particolari e basandomi sulla documentazione fornitami da Andrea Viviani inerente l’interno di uno Scarrafone dell’E.I., ho aggiunto appunto all’interno dello scafo inferiore i due elementi scatolari che sono ubicati nelle zone posteriori e che ho realizzato con parti prelevate da fogli di plastica.

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Con filo di rame ho realizzato la struttura tubolare ad arco con i due maniglioni che si trova dietro il sedile del capo macchina che è appunto limitrofa alla apertura laterale destra ; per la rastrelliera delle armi individuali del personale ubicata dietro il sedile del conducente ho usato le parti fornite del kit; a tutti i sedili ho aggiunto i morsetti delle cinture realizzati con pezzettini di filo di rame e plastica; al sedile più vicino all’apertura posteriore ho aggiunto la piastra suppletiva che lo stesso presenta dietro lo schienale. Non ho ritenuto di continuare in questo lavorìo di dettaglio in quanto una volta chiuso il VM90P, pure lasciati aperti i due portelloni d’accesso come avevo deciso, non si vede moltissimo dell’interno, tenuto conto pure di come ho lasciato gli sportelli in posizione sul modello.

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L’interno del mezzo è in bianco ad eccezione del pavimento e dell’interno delle porte in grigio scuro; i cuscini dei sedili vanno in verde oliva con le strutture in nero. vm90p

Sono quindi passato ad occuparmi della riproduzione del parabrezza anteriore e dei due finestrini grandi laterali : ho preferito non usare le parti trasparenti del kit trovando molto più semplice ricavare il parabrezza e i due grandi finestrini dal foglio PL020 della Plusmodel che ho recuperato da Model Discount . Ho usato come dime le aperture del pezzo che riproduce la parte superiore del corpo del VM90P , segnando quindi i contorni delle finestrature sul foglio PL020 , ritagliandole con un seghetto da traforo :  limando delicatamente i pezzi in plastica trasparente sono riuscito così a trovare una ottima soluzione. Una volta ottenuto quanto mi serviva ,  ho messi questi elementi da parte ritenendo più opportuno aggiungerli  a colorazione ultimata.

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Ho preso poi il grosso pezzo superiore del corpo del VM90P per correggerlo e migliorane l’aspetto, dapprima appianandone le svergolature presenti in alcune zone piegando le più piccole con l’aiuto di una immersione dello stesso pezzo in acqua calda e fino a raccordarle con i corrispondenti punti di giunzione del pezzo inferiore, mentre per una più grossa che con il bagno in acqua calda non sono riuscito ad eliminare , ho agito come fanno i carrozzieri per eliminare le parti di un auto troppo intaccate dalla ruggine…Ho tagliato cioè con il seghetto la parte incurvata sostituendola con della plastica che poi ho stuccato facendo così da dare alla parete una superficie pianeggiante…

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Risolte queste problematiche che la WIPD3D mi ha assicurato essere solo del mio kit (che infatti era uno dei primissimi prodotti appunto per farmelo testare)  , sono passato ad occuparmi del tetto: come nel mezzo reale vi sono due grandi aperture circolari che permettono a due degli occupanti del mezzo di operare dall’interno del VM90P sporgendosi dalle stesse aperture; in particolare quella posteriore è sormontata da una struttura idonea anche all’uso di una mitragliatrice.

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Le botole delle due aperture hanno la caratteristica per essere aperte, di dover essere spostate lungo delle strutture tubolari : come avevo già notato in sede di recensione, queste ultime non sono riprodotte dal kit in modo adeguato e ho deciso di eliminarle per rifarle del tutto. Questa volta l’aiuto documentale mi è giunto da Donato Ippolito che mi ha illustrato al meglio l’esterno del soffitto dello Scarrafone vero: dopo aver lasciato solo sei degli otto rilievi laterali di queste strutture per lo scorrimento delle botole, seguendo la documentazione di Donato ho rifatto le stesse strutture e i loro meccanismi con del filo di ferro e piccoli pezzi di metallo, raccordandole al meglio con le cerniere gia presenti sui pezzi del kit che riproducono le due botole (che ho aggiunto in posizione chiusa) e la struttura del mitragliere posteriore.

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Con filo di rame sottile ho realizzato gli altri due tralicci presenti sulla parte anteriore tetto del mezzo: alla fine tutto questo ha fatto una differenza oggettivamente notevole e il modello è così certo più realistico che non come lasciato in origine . Ho quindi finalmente unito i due grossi pezzi che riproducono il corpo del VM90P, procedendo gradualmente e eliminando il segno della loro  giunzione con lo stucco Tamiya che va benissimo anche con la resina del kit WIP3D.

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Il passaggio successivo è stata l’unione di uno dei cofani anteriori scegliendo quello più idoneo a raffigurare la versione del mezzo che avevo deciso di riprodurre: i tre  mezzi della Scuola di Cavalleria appartenevano alla serie caratterizzata dalla presenza di una sola griglia laterale, di tipo piccolo e posta sulla sinistra del cofano motore. Sempre sul cofano medesimo ho praticato quattro piccoli fori per le due maniglie presenti sullo stesso, sempre riprodotte poi con filo sottile di rame; anche in questo caso per meglio raccordare i pezzi ho usato stucco Tamiya. Sotto la parte anteriore del mezzo vanno aggiunti i pezzi del kit che riproducono la piastra forata para colpi dalla quale però ho tolto momentaneamente gli assali delle ruote per poterle successivamente allinearle al meglio con quelle posteriori, il paraurti anteriore cui ho forato i due pannelli laterali.

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Il pezzo che raffigura il differenziale posteriore una volta inserito darà la guida per il posizionamento delle ruote alle quali ho dato una buona passata di carta abrasiva per diminuire lo spessore delle scritte Michelin presenti sul dorso dei pneumatici ed ho forato con un mini trapano le sei aperture ovali dei cerchi che erano rappresentate solo da degli incavi.

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Lo Scarrafone nella zona posteriore presenta due spigoli in rilievo che corrono per tutta l’altezza del mezzo e che in scala 1/35 sono sottilissimi tanto che un kit in resina non avrebbe potuto certo riprodurli ma che si possono auto costruire: ho usato per questo delle piccole striscioline ritagliate da un bicchierino di plastica che una volta incollate sulle pareti del VM90P ho lisciato con molta attenzione con carta abrasiva fine. Altri particolari da aggiungere sono i gocciolatoi presenti sulle tre porte d’accesso al mezzo: dopo aver realizzato un piccolo incavo per ognuno di loro, li ho riprodotti con filo di rame sottilissimo.

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Completate tutte queste operazioni, protetto l’interno del modello con nastro da carrozziere, sono passato alla fase della verniciatura, dando come mio solito una mano di grigio chiaro a smalto Testor’s Model Master, una pratica che attuo sempre per evidenziare eventuali problemi nelle giunzioni dei pezzi e/o nelle stuccature, ma anche per dare una migliore superfice di appoggio alla vernici che dovranno riprodurre la mimetica .

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Alcune generose passate di nero opaco per la pre ombreggiatura e il modello era dunque pronto per ricevere la colorazione degli esterni…

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Presa come detto la decisione di raffigurare l’esemplare targato EI 227DJ , ho riprodotto con colori a smalto Humbrol schiariti in modo da essere il più vicino possibile alle tinte reali, la mimetica del mezzo in questione a partire dal marrone rossiccio (Humbrol 62) , poi il verde (Humbrol 102) ed infine il nero ; 

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La configurazione delle macchie anche se la tonalità delle stesse è diversa da quella dello schema NATO è comunque identica. Per lo scudetto con il pegaso alato fondamentale è stata la collaborazione di Pierantonio Farina del sito www.ferreamole.it che ha già realizzato con ottime decals molti stanags dei mezzi dell’E.I. e che su mie indicazioni ha fatto altrettanto con il simbolo inalberato dai tre VM90P della Scuola di Cavalleria, allegandomi anche le targhe dell’E.I. 227 DJ. Dopo aver messo le decals al modello, ho installato gli specchietti retrovisori esterni e l’antenna posteriore, ho dipinto la fanaleria del mezzo, aggiungendo le ruote badando al loro corretto allineamento (le ruote per inciso hanno i cerchi in colore nero), ho pesantemente invecchiato tutta la colorazione in quanto gli esemplari reali che ho visto nel giugno del 2010 erano veramente usurati, addirittura in alcuni punti c’era pure della ruggine e delle colature di sporco. 

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Come sempre ho usato varie tecniche molto semplici come l’applicazione di pigmenti Lifecolor , dei leggeri e generali lavaggi con i prodotti specifici Italeri, alcuni lavaggi li ho fatti in modo più pesante in alcuni punti del modello per riprodurre le scolature presenti sul mezzo reale, e su tutto alla fine ho fatto con l’ aerografo velature di grigio chiaro molto diluito in particolare sulle parti basse del VM90P (lo stesso grigio in modo più deciso l’ho passato sulle gomme) .

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Malgrado l’aspetto come detto molto sporco del mezzo, le vetrature di questo Scarrafore erano pulite e dopo aver applicato i pezzi in plastica trasparente che mi ero auto costruite in precedenza, non le ho invecchiate quasi per niente.

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Le vetrature degli oblò le ho realizzate con il liquido Kristal Clear della Toffanol e, dopo aver incollato le due porte che avevo deciso di lasciare in posizione semi

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aperta e i due fari anteriori forniti dal kit, con filo di rame sottilissimo e ridipinto in nero, ho riprodotto le griglie di protezione degli stessi fari e come ultimissimi particolari da aggiungere ho realizzato i tergicristalli con pezzettini di plastica.

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A costruzione ultimata ho controllato le dimensioni del modello finito con i dati del mezzo reale riportati sul volume di Nicola Pignato dal titolo “Un secolo di autoblindate in Italia” (Fidenza: Mattioli 1885 editore, 2008; ISBN 9788862610803): le discrepanze sono minime e in effetti il vero VM90P in realtà è grande all’incirca

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quanto un VTML “Lince”. In conclusione un kit che non si monta certo “agitando i pezzi nella loro scatola” ma che alla fine si riesce a domare ed anche con una certa soddisfazione .

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Per ulteriori infomazioni sulla produzione della WIP3D, il cuoi catalogo è in continua lievitazione, rimando al sito della ditta all'indirizzo https://www.wip3d.it/

Gabriele Luciani.

                                                                               

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