Iveco VM 90 scala 1/35 da kit in resina Historica Production

Andrea Pellandra ci propone un soggetto poco visto anche perchè è l'unico kit che permette di costruirne il modello è un kit in resina ormai introvabile. Scopriamo il VM 90 il più pacioso dei mezzi leggeri del nostro Esercito che in teatro di operazioni si trasforma camuffandosi in rude guerriero.

Modello, Testo e Foto di Andrea Pellandra

Fin da quando ero in servizio come Ufficiale di Complemento, questo mezzo mi ha sempre affascinato, per la forma tozza e per le molteplici attitudini….usato praticamente per ogni scopo. Per cui alla prima occasione mi sono accaparrato questa scatola di montaggio oramai introvabile.

La confezione si presenta molto ben curata, tutti i pezzi sono contenuti in sacchetti chiusi, un pacchetto di istruzioni con foto in bianco e nero ma quello che mi ha lasciato veramente sbalordito è la quantità di decals presenti per fare adattare il mezzo a tante missioni e reparti (reggimento manovra MSU, IRAQ 2006/ UNOMOZ, Btg. Alpini “ Susa”, missione albatros 1993/ 3° Reg. Alpini, Afganistan 2003/ Reg. San Marco, IRAQ 2003/ Kosovo, Btg. San Marco 1999), più un upgrade decals set ( Reg Tuscania, Afganistan/ A.M., Kosovo/ Savoia Cavalleria, Kosovo/ 1° Btg. Lagunari Kosovo e Bosnia), Tra le varie parti in resina in più, figurano anche due cofani e due cassoni posteriori per realizzare la prima o la seconda serie del mezzo, poi un foglietto di fotoincisioni, un foglio trasparente per i vetri, e le due lenti per i fari anteriori..

La costruzione:

Cominciando il lavoro mi sono accorto di un paio di cose: tutti i pezzi sono comunque ben realizzati con poche bave da levare, ma, molti pezzi richiedono molta attenzione per essere tolti dagli stampi, si rompono con poco (in particolare le barre di torsione delle sospensioni), gli pneumatici presentano un bel disegno, peccato la tacca larga 1cmx1cm dove è stata iniettata la resina. Le istruzioni sono molto sommarie, per cui mi sono fatto delle stampe aggiuntive che ho attaccato alla parete di lavoro alle quali ho associato le foto del mezzo vero nei vari pezzi che dovevo realizzare (le foto degli interni e successivamente di alcune particolarità esterne mi sono state fornite da alcuni appartenenti al gruppo Modellismosalento, ma altre tra cui molte chicche me le hanno fornite alcuni amici tra cui un Ufficiale del Savoia Cavalleria e vari operatori FOS/FS, conosciuti durante le mia attività lancistiche, informazioni su dettagli che sono stati molto preziosi), questo perché molti pezzi si devono autocostruire. Per la stragrande maggioranza dei pezzi, questi vanno in sede perfettamente, senza bisogno di modifiche. Tutta l’autocostruzione della parte inferiore l’ho fatta con del tondino metallico, nella fattispecie del materiale da ortopedia( sono veterinario, e ho tenuto avanzi di chiodi e fili tagliati…fanno sempre comodo). Come ho detto prima, grossa difficoltà l’ho avuta nel togliere dalle stampe le sospensioni a barre di torsione, le cui ali sono estremamente fini. Una infatti mi si è rotta ad entrambe le estremità. Per ovviare il problema, ho limato l’ultima barra rotta e l’ho autocostruita con un foglietto di una fotoincisione. Con l’aiuto delle apposite dime, ho poi fatto tutte le varie maniglie maniglioni e padane

Per quanto riguarda il cruscotto con le leve dei tergi cristalli, le frecce, il cambio e le marce ridotte, li ho costruiti utilizzano del sottile filo di rame al quale ho applicato una goccia ci cianoacrilato all’estremità.

Nella parte posteriore ho poi ricostruito i pianali per le radio, usando del lamierino opportunamente sagomato. Terminata la scocca e la cabina guida, dovevo scegliere quale mezzo riprodurre. Navigando in internet con le parole chiave VM 90 HISTORICA, ho sempre trovato le stesse foto, di un mezzo standard, io volevo fare qualcosa di diverso e arricchirlo con particolari che non vedevo nei mezzi solitamente presentati. Quindi ho navigato parecchio fino a fare una cartella con altre 100 foto di mezzi presenti in vari teatri operativi, “vestiti” standard o no. Da queste ho iniziato a scremare, scegliendo le foto di cui volevo riprodurre i particolari “ extra” ed in fine, scegliendo 4-5 foto di riferimento per il mezzo mio, definitivo. In particolare alcuni mezzi usati dal 9° “ Col Moschin” e del G.O.I della M.M.

foto inserita a scopo informativo reperita sul Web, ogni diritto riservato dell'autore della foto

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Ho quindi eliminato il portellone posteriore, ricostruendo le cinghie per il suo sostenimento nella parte destra, ho eliminato le portiere laterali, ricostruendo l’anello di fermo, e ho predisposto per mettere la ruota di scorta nel vano posteriore. Nella realtà, ogni mezzo è a se stante, specialmente quelli non convenzionali, definiti da un operatore “ I nostri erano proprio dei VM Corsari…nessuno uguale all’altro”, questo consente un buon margine alla fantasia per le dotazione e le conformazione del mezzo da realizzare: Nel mio caso essendo alla fine una fusione di VM delle FS, dovevo arredarlo in una maniera credibile e parecchio spartana. Inizialmente la mia idea era quella di lasciare i sedili posteriori sulla sinistra, e metter un sedile singolo al centro del pianale, (cosa che mi è stata confermata nella realtà). Con due ferma piedi metallici saldati al pianale e con un arma di squadra appoggiata a del paracord legato ai tubi superiori…. un po’ come avviene negli elicotteri). Alcune foto sono presenti anche in rete, ma non sono visibili i dettagli di come è messo il sedile, se fermato semplicemente a terra o su un rialzo, per cui nonostante la libertà concessami dai VM Corsari, non ho voluto rischiare di fare un mezzo eccessivamente inventato.

Per quanto riguarda il supporto della ruota di scorta, in questi mezzi, molto spesso venivano utilizzate le reti degli HESCO BASTION, con il quale venivano anche costruiti dei supporti per cassette munizioni ( in ralla in particolare), reti appese fuori dai mezzi, contenenti zaini o materiali vari. Io ho usato una rete della mia banca pezzi, a maglie molto larghe e l’ho avvolta attorno alla ruota di scorta e poi fissata sul lato destro ( foto 24, come da foto AA4). Prima di fare tutto questo ho colorato il mezzo con dell’OLIVE DRAB all’esterno e del VERDE NATO per gli interni ( Il verde Nato l’avevo inizialmente dato, perché la mia primissima intenzione era quella di farne un mezzo con i colori attuali, considerato il cambio di versione, con l’effetto finale molto sporco del mezzo, la differenza di colore non si nota molto). Le asole in cui si attaccano i teli laterali sono state ricostruite con del filo di rame sottile inserito in fori da 0,05 mm posti a 4mm dal bordo superiore della sponda laterale, da ogni lato.

Nel pianale posteriore l’inserimento dei sedili mi ha dato un po’ di problemi, infatti i relativi supporti sono molto delicati, bisogna trovare la posizione giusta guardando le foto di mezzi veri e trovare la giusta collocazione del piano per il rallista. Quest’ultimo, seguendo le indicazioni delle istruzioni risulta sbagliato nelle altezze delle gambe, che devono essere interamente ricostruite.

Nella foto 4 si possono vedere i sedili e il piano rallista nella forma sbagliata e nella foto 11, la posizione finale corretta.

Ora ho dovuto affrontare due problemi, il telone superiore e gli pneumatici.

Partendo dal telone superiore, questo risulta ben fatto (ne sono presenti due nel KIT, uno con botola aperta, l’altro no ), ma, almeno i miei, erano tutti e due non orizzontali. Risultavano un po’ elicoidali, Per sistemarli ho prima messo i tubi verticali di supporto sul mezzo, facendo attenzione che fossero tutti allineati e coperti, poi ho messo il telone in resina in acqua bollente per 5 minuti. Nel frattempo ho reso pari tutti gli apici dei tubi, in fine ho incollato dapprima la parte posteriore del telone, poi procedendo in senso anteriore le varie altre parti, cercando di far corrispondere i perni con gli apici dei tubi. L’acqua bollente è servita per rendere più morbido il telone ed una volta posizionato in maniera corretta ho lasciato il tutto fermo per 8 ore tenuto in trazione con degli elastici.

In questa maniera anche il telaio per i vetri anteriori andrà ad incastrarsi perfettamente.

I tubi di sostegno interni, vanno ricostruiti, io ho utilizzato dei pezzi tondi che avevo nella mia riserva, che corrispondevano al diametro dei tubi del telone, per quanto riguarda le piastre, le ho ricostruite con del lamierino di altre fotoincisioni, mentre i bulloni li ho ricreati con dello stucco e degli stampi che avevo sempre nella riserva pezzi.

Gli pneumatici: i cerchioni con le gomme sono comunque ben fatti, a parte quel grosso tacco in cui non è scolpito il battistrada. In costruzione dello chassy, tutto è filato liscio, ma a lavoro ultimato poggiando il mezzo su una superficie piana, questo risultava inclinato in avanti, col posteriore più alto. Quindi o fatto delle prove incollando le ruote ai dischi dei freni con vinavil, ed il tutto sembrava (a parte l’inclinatura) corretto. Per ovviare al problema dell’inclinatura, ho quindi fresato i dischi dei freni anteriori, nella loro circonferenza superiore, in modo da far scivolare la ruota in basso e riportare tutto il mezzo in asse. Così facendo ho corretto lo squilibrio in senso postero/anteriore, ma poi le ruote, una volta fissate con il ciano acrilato, hanno preso una posizione non corretta (hanno una campanatura un pelo eccessiva, cosa che non sono riuscito ad ovviare, perché una volta seccata la colla forzando un po’ i semiassi questi tendevano a rompersi).

Nel mio mezzo sono presenti due radio affiancate, ho utilizzato la radio in dotazione nel kit e un'altra della VERLINDER radio Nato set. Ho quindi messo i supporti per le antenne ai lati del mezzo, forato la parete con una punta da un millimetro e poi fatto passare del filo di rame spesso per collegare l’antenna alle radio, nella radio di destra c’è un microfono a cornetta, mentre a sinistra un microfono normale, uniti alle relative radio con del filo sottile di rame spiralato.

La ralla merita particolare attenzione. Il montaggio è semplice anche se bisogna mettere del nastro in tensione per far si che le varie parti risultino a contatto fino ad asciugatura della colla, da ricostruire ci sono: le due maniglie per consentire lo spostamento manuale della ralla, nelle istruzioni si vedono molto male, per cui ho utilizzato delle foto che mi sono state fornite. Queste due maniglie non sono altro che due pezzi di ferro a L saldati al telaio. Ho poi ricostruito il gancio di ritenzione per l’arma, che nelle istruzioni non è menzionato, ho sostituito il supporto per l’arma perché difettoso, con uno di un kit Tamiya e ho costruito un telaio al quale ho applicato della rete Hesco Bastion per costruire un porta cassette munizioni. Anche questo fatto sulla base di alcune foto, si puo’ anche utilizzare solo la rete, sagomandola a forma di cassetta ( tutte e due le alternative sono verificabili nella realtà).

IL faro IR sulla capotta anteriore del mezzo è stato auto costruito utilizzando il pezzo di un motore, tagliato, stuccato e messo su supporto, la lente anteriore è stata coperta a protezione del faro stesso. Successivamente ho forato il telo, e vi ho inserito del cavo di rame spesso che ho fatto arrivare fino alla base del cruscotto.

Per la barra trancia fili, ho utilizzato un lamierino prelevato da un vecchio floppy disk, ritagliato nel suo angolo, e poi sagomato con una fresa del Dremel per fargli la lama. Fissato al bordo destro del lunotto anteriore, mediante delle piasstrine di lamierino di vecchie fotoincisioni, compresi i bulloni e ancorato al mezzo, sempre mediante un chiodo da ortopedia, le varie barrette nel mezzo sono sempre state costruite con del lamierino del floppy, tagliato con la fresina. La copertura a rete è stata costruita utilizzando della garza, bagnata con acqua e vinavil, poi lasciata asciugare sul mezzo. Ad asciugatura avvenuta, ho aggiunto del basilico tritato fine dopo aver strofinato la rete con una punta di ciano acrilato. Per quel che riguarda la rete arrotolata sui tubi, tutti i passi sono stati eseguiti con la rete avvolta.

L’interno del mezzo oltre alle due radio, è stato riempito con accessori prelevati da un set tamiya per i mezzi moderni, comprendenti dei teli, cassette munizioni, delle razioni da combattimento, dei sacchi a pelo e delle taniche.

Colorazione:

l’invecchiamento è stato quasi ridicolo, perché il mezzo in questione, come da foto è molto impolverato, e qualunque difetto risulta quasi invisibile. Si nota l’usura dei rulli sul cerchio della ralla, alcune tracce di ruggine o di metallo scuro in vari punti, ma nulla di più.

Il colore fondamentale è l’olive drab della tamyia distribuito ad aerografo su tutto il mezzo, mentre per il telone ho creato il colore mescolando del kaky, con del verde oliva. Questo perché nelle foto, il telone non è di color kaky come nei modelli che si trovano in rete. Il colore del telone risulta molto più simile al verde nella realtà. Applicate le decals, targhe, bandiere ed insegne laterali, ho coperto tutto con trasparente opaco, sempre della tamiya. Tutto il mezzo ha poi subito un primo lavaggio ad olio nella parte superiore, posteriore e all’interno del mezzo, con del color ocra sbiancato. Ho fatto solo queste parti, per rendermi conto di che colore usare per fare le righe spraiate sul mezzo ( foto AA2). Queste sono state eseguite con del deck tan, sempre della tamiya. Ultimato questo passaggio, ho di nuovo fatto un lavaggio più pesante con l’ocra sbiancato, e tolto l’eccesso con un cotton fioc, sulle scritte laterali. Ho lasciato meno marcate le zone di passaggio, ed ho riempito di più le zone non interessate dagli occupanti del mezzo, in particolare sopra il telone, ho messo parecchio colore in pozze, che asciugandosi, sono andate a riempire tutti gli avvallamenti, dando l’effetto di riempimento della sabbia. I sedili, nelle sedute sono stati in parte puliti, sempre con il cotton fioc.

Le reti di mascheramento sono state applicate, dopo essere state colorate con del buff, sempre tamiya, e poi a spruzzate leggeri e non omogenee con il dack tan,, infine ad aerografo è stato impolverato il mezzo, soprattutto nella parte inferiore con del dark yellow sempre tamiya.

Il mezzo così finito, con l’aggiunta della bandierina sulla griglia del faro anteriore destro è in fine questo.

Buon Modellismo.

 

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