FIAT 508 C della Marina Militare in scala 1/35 da kit Italeri cat. no. 6497

La FIAT 508 C Militare servì nelle FF.AA. italiane non solo durante la seconda guerra mondiale ma anche nei primi anni cinquanta e pure nella Marina Militare: per riprodurre con il kit Italeri una di autovettura ..."marittima" è sufficiente una colorazione in blu scuro e delle apposite targhe...

Testo, modello e foto di Gabriele Luciani

All'inizio del 1939 incominciava la distribuzione al Regio Esercito della FIAT 508 C Militare, una vettura basata sulla meccanica della "nuova Balilla" ma con una nuova carrozzeria squadrata. Si trattava sempre di un'auto con la sola trazione motrice delle ruote posteriori e quindi dotata di modeste prestazioni fuori strada, ma grazie ad una buona affidabilità generale venne impiegata dal R.E. sui principali fronti della 2° guerra mondiale. La produzione durò sino al 1945 (circa 6000 esemplari) ed alcune centinaia di 508 CM vennero usate dopo l'armistizio dai tedeschi (e questo fa capire perchè la stessa vettura è stata riprodotta in scala 1/35, essendo notorio che il mercato tedesco insiema a quello statunitense è quello più remunerativo per i produttori di kits); altri esemplari sopravvissuti al conflitto e rimasti in mano italiana, trovarono impiego non solo nell'Esercito Italiano fino al 1960 ma anche nella Marina Militare.

I modellisti un pò più stagionati come lo scrivente, hanno avuto modo negli anni che vanno dal 1977 al 1981 di apprezzare una rivista come Storia Modellismo che spesso e volentieri offriva ai suoi lettori delle "primizie" veramente gustose...A pag. 34 del numero C 5 -Maggio 1979 del medesimo periodico, vennero ad esempio pubblicate tre immagini di una FIAT 508 CM appartenente alla Marina Militare con targa MM 50012: le tre foto sono sufficientemente chiare da poter consentire una riproduzione abbastanza esatta della stessa vettura con il kit Italeri in scala 1/35.

Dalle foto si nota la colorazione scura dell'auto, che vista l'Arma di appartenenza è con tutta evidenza in blu, con i cerchioni delle cinque ruote di colore crema, la capote chiara, gli interni che nelle parti metalliche avevano lo stesso colore degli esterni; dalle immagini sono visibili anche le targhe. Ho scelto quindi questa livrea non solo per realizzare un modello un pò inconsueto ma anche per evitare di ripetermi avendo infatti già costruito molti anni fa il kit in resina della FIAT 508 CM in 1/35 realizzato dalla Model System Trade (una ditta artigianle italiana, molto attiva nei primi anni 90 (fu la prima in assoluto a realizzare un kit in 1/35 della Centauro ma oggi quasi del tutto dimenticata...) con le insegne del RGT Cavalleggeri di Lucca e la mimetica a tre toni del R.E. del 1943 . 

Nel 2011 la Italeri aveva annunciato fra le sue novità un kit della FIAT 508 CM che venne immesso sul mercato  solo all'inizio del 2013, oggi in catalogo con il no. 6497. Lo stesso kit è uno di quei prodotti che fanno riconciliare con il modellismo statico inteso come passatempo rilassante ed educativo ...E' composto infatti da oltre 90 pezzi suddivisi in due telai cui si aggiunge un foglio decals per la riproduzione di quattro differenti esemplari (due del R.E. e due tedeschi) ed un sottile foglio di plastica trasparente che riporta già delineati nei contorni i finestrini laterali ed il parabrezza. Esaminando in dettaglio le componenti del kit c'è da rilevare che ci sono molte parti veramente piccole e sottili,  che vanno quindi distaccate e maneggiate con una certa cura come ad esempio le riproduzioni dei ganci esterni del cofano motore, delle pedaliere; in generale l'assemblaggio procede abbastanza spedito e senza stucco: l'unico aspetto un pochino fastidioso è la suddivisione in due pezzi ciascuno delle cinque ruote...Infatti per l'eliminazione del segno di giunzione dei pezzi, li si deve carteggiare con attenzione per evitare di togliere anche le fini incisioni che riproducono il disegno del battistrada.

Il kit dà la possibilità di montare il cofano anteriore aperto del tutto o in parte, con una riproduzione del motore che certo è solo una base di partenza per un ulteriore dettaglio; per l'abitacolo ci sono abbastanza particolari da considerarlo "pieno", specie se si opta per l'uso della capote che una volta posizionata sul corpo dell'auto, in effetti non fa vedere molto degli interni.

C'è però la possibilità di montare in posizione aperta lo sportello del guidatore lasciando così intravedere qualcosa degli interni della vettura. I pezzi in plastica trasparente che riproducono le parti vetrate della vettura si staccano facilmente e si adattano con relativa facilità nelle sedi cui sono destinati, operazione questa che è meglio fare verso le fasi finali della costruzione del kit per evitare di mascherarle durante le fasi della colorazione.

Per la colorazione della carrozzeria esterna, avendolo già fra i miei colori,  ho optato per il blu lucido a smalto 14 Night Blue  della Mo-Lak, una ditta italiana che negli anni 70 aveva prodotto una gamma di colori parallella a quella della Humbrol ma più densi di quelli inglesi (il colore della mo-Lak corrisponde all'Humbrol 15) . Naturalmente, trattandosi di una vettura pur sempre militare ma adoperata nel dopo guerra, certo non per compiti particolarmente impegnativi, non ho invecchiato in modo indiscriminato il modello una volta finita la colorazione ma dato una patina di usura in alcune limitate zone della carrozzeria  come la parte superiore dei cofani motore che ho "sbiancato"  con un passaggio velato sempre del colore Mo-Lak alterato con del bianco. Sulle parti più basse della carrozzeria ho poi passato un velo di grigio chiaro, più insistito nelle zone interne dei parafanchi e sotto il corpo vettura per simulare la polvere raccolta durante il tragitto sulle strade: esaminando le foto, non avendo notato ammaccature e/o graffi sulla carrozzeria di questa 508,  credo che quanto fatto sia il massimo di invecchiamento verosimile che si poteva dare su questo modello...Gli interni li ho dipinti sempre avendo a riferimento le immagini della vettura della M.M. : in nero i sedili e in sabbia Humbrol 63 la tappezzeria .

La capote appare molto chiara e quindi l'ho dipinta con l'Humbrol 72 Khaki drill, lumeggiandola nelle zone dove era a contatto con i tralicci di sostegno. I predellini invece in alluminio.

I cerchioni delle ruote infine in giallo crema come recita la didascalia delle foto pubblicate da Storia Militare: un Humbrol 71; il kit dà i cerchioni con la coppa che proteggeva i bulloni di fissaggio delle ruote che in questo esemplare della M.M.I. non si vedono ... In tutto onestà, confesso che non veolendomi impegnare in un iperdettaglio, ho preferito lasciarli così, situazione comunque non del tutto irrealistica...I pneumatici come al solito in grigio scuro e lumeggiati con girgio chiaro per riprodurre sporco ed usura.

La parte più..."difficile" di questa riproduzione poteva essere la realizzazione in scala dei numeri e delle lettere delle due targhe...Problema felicemente risolto grazie ad un bravissimo amico modellista, Enrico Bay, che mi ha realizzato le decals per entrambe.

Ho quindi applicato le varie parti trasparenti e dai residui del foglio di plastica sui cui erano incise queste stesse parti, ho ricavato i vetri per i due fari della vettura che chiaramente non erano oscurati.

In poche ore ho completato così la costruzione un kit semplice come questo ma che al tempo stesso mi ha dato la possibilità di applicare in pieno i criteri che sono solito seguire quando pratico il modellismo statico, ovvero ricerca storica, tecniche semplci , stavolta anche un soggetto inusuale e al solito... tanto divertimento...sempre culturale  !

Gabriele Luciani

 

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