IDF SHO'T KAL AFV Club scala 1/35 cat.no. 35124

sho't kal Difficilmente un sistema d'arma, una volta arrivato nelle fila delle FF.AA. israeliane, viene lasciato nella sua configurazione iniziale, una sorte capitata anche al Centurion che dopo la guerra del 1967 venne aggiornato con propulsore e trasmissione dei carri Patton: grazie agli otttimi kits in 1/35 della AFV Club  possiamo riprodurre in scala  l'evoluzione della "Frusta" dello Tsahal...

Testo, modello e foto di Gabriele Luciani

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Alla fine degli anni 60,  il carro armato inglese Centurion, ribattezzato in Israele Sho't (frusta), era divenuto il mezzo corazzato più popolare nelle fila dello Tsahal, anche per via della buona prova offerta durante la campagna dei "sei giorni"; l'arrivo però  negli eserciti egiziano e siriano di un numero sempre più elevato di T-62 sovietici, convinse i vertici dello Tsahal ad acquistare l'M 60 A 1 "Patton". Il mezzo statunitense si affiancava così agli M-48 dismessi dalla Bundeswehr della allora Repubblica Federale Tedesca e alle centinaia di Sho't già in linea, una situazione che certo avrebbe creato problemi per la ricambistica dei diversi tipi di carri da battaglia contemporaneamente in uso. Quindi, quasi in parallelo a quanto stava accadendo ai Mirage della H.H.A. sui quali si stava pensando all'epoca di installare il motore dell'F-4 Phantom (progetto che poi alla fine sfociò nel Kfir) , si ritenne opportuno di montare lo stesso motore dei due carri americani negli scafi degli Sho't. Già poco tempo dopo il loro arrivo in Israele, i Centurion avevano ricevuto delle modifiche: furono infatti riarmati con un cannone da 105/51, oltre a ricevere ulteriori modifiche di dettaglio all’esterno dello scafo come una griglia addizionale per una maggiore ventilazione del gruppo motore. La trasmissione ed il propulsore a benzina Roll Royce Meteor erano rimasti inalterati malgrado si fossero rivelati due punti deboli degli Sho't che i tecnici militari israeliani pensarono bene di poter sostituire la prima con la trasmissione CD-850 ed il secondo con il diesel American Continental AVDS-1790: per adattarle agli Sho't, si modificò ampiamente la parte posteriore dello scafo tanto che uno dei cofani divenne simile a quello degli M 60.

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Fu inoltre aumentato il numero delle prese d'aria in quanto l'AVDS-1970 non era raffreddato a liquido ed alla fine la trasformazione fu un vero successo: questi "upgraded" Centurion, realizzati a partire dal 1970, furono ribattezzati   Shot Kal, ricevendo il battesimo del fuoco durante la guerra dello Yom Kippur dell'ottobre 1973 . Mentre i carri Patton vennero usati solo sul fronte del Sinai, gli Sho't Kal furono impiegati anche sulle alture del Golan contro le centinaia di carri siriani, in battaglie nel corso delle quali i carristi israeliani si profusero per giorni in un prolungato ed eroico impegno, pienamente  consapevoli che un loro eventuale cedimento in questo settore, avrebbe significato la morte certa dello stato ebraico...Fra tutti, il capitano Zvi "Zvika" Greengold che combattè per 24 ore consecutive, il ten.col. Avigdor Kahalani, entrambi poi decorati con la Ot Hagvura, la massima decorazione al valore per un militare israeliano. In più occasioni, unità corazzate dello Tsahal, spesso composte da soli tre o quattro Sho't Kal, bloccarono e  misero fuori combattimento decine di carri siriani; dopo i primi giorni di contenimento le formazioni israeliane passarono alla contro offensiva e solo il cessate il fuoco imposto da USA ed URSS salvò anche in questa occasione la capitale araba Damasco dal cadere in mani ebraiche !  Analogamente sul fronte del Sinai (sono noti gli scontri fra corazzati presso la "fattoria cinese" dove i carri egiziani subirono gravi perdite) la contro offensiva israeliana, avendo negli Shot Kal la propria punta di diamante, oltre all'accerchiamento della 3° armata egiziana, portò la guerra nel territorio metropolitano egiziano

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Questo mezzo corazzato è dunque uno dei maggiori protagonisti della guerra dell'ottobre 1973 e giustamente la ditta cinese AFV Club ha ritenuto opportuno dedicargli un apposito kit in scala 1/35, contraddistinto dal numero di catalogo AF 35124, basato sul precedente suo modello dedicato alla versione Shot (cat. no. AF35159, già presentato al link IDF SHO'T Mk.5,Mk.5/1  cui si rimanda per la descrizione delle stampate anche di questo kit) con l'aggiunta di una ulteriore stampata (quella contraddistinta dalla lettera L ) inerente per lo più alla parte retrostante superiore dello scafo del mezzo. 

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La costruzione di questo kit è quindi analoga a quella dello Shot; per lo Shot Kal ho sostituito le ruote del treno di rotolamento  (la AFV Club dà in vinile le parti gommate delle stesse ruote) con quelle in resina della Legend(set LF-1098) che però non si adattano immediatamente ai perni del kit,  in quanto vanno forate in corrispondenza dei mozzi e rifinite sul battistrada dove ci sono evidenti sbavature, residue della colata di stampa. Essendo in resina le parti del set Legend, prima di intervenire sulle stesse è meglio usare guanti a protezione delle mani ed una mascherina sul viso per evitare di inalare la polvere della resina stessa. Alla fine il realismo di questi pezzi in resina è solo un pò migliore di quello del kit, ma perlomeno non si hanno i fastidi del vinile in fase di colorazione ed invecchiamento...

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Durante la costruzione, il problema principale è quello dei pezzi in surplus che si trovano nella confezione...Di alcune stampate infatti,si dovranno prendere poche parti ed alla fine si rimane sempre con il dubbio di aver omesso qualcosa !

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Seguire il foglio istruzioni diventa pertanto una necessità: sarebbe stato molto meglio che i disegni dei telai sullo stesso foglio fossero stati più grandi di quel che invece sono, in modo tale da rendere molto più facile la loro ricerca...

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Per quanto possa sembrare strano, questo è il solo vero problema nella costruzione di questo bel kit...l'uso dello stucco è limitato per far sparire i segni della giunzione dei due pezzi che compongono i lati della torretta e nella sola zona posteriore degli stessi; sempre per la torretta, in particolare per riprodourre il mantello in tela che è alla base del cannone,  sarà necessario utilizzare uno degli accessori prodotti a parte dalla stessa AFV Club: si tratta del set AC 35009 "Mantlet cover" , un mantello realizzato in una plastica gommosa che riproduce molto bene la versione usata dai Centurion istraeliani, si adatta bene al modello, ed evita il ricorso a soluzioni autarchiche come l'uso della pellicola trasparente per alimenti, in questo caso di difficile impiego vista le dimensioni del mantello in questione.

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Non ho ritenuto di utilizzare altri set di miglioria e dettaglio, completando la costruzione come da scatola, usando i cingoli in vinile dello stesso kit che comunque una volta dipinti ed invecchiati fanno una discreta figura...

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E' anche vero che se si decide di realizzare uno Shot Kal con i "grembiuli" laterali, gli stessi cingoli si vedranno in parte, non certo quelli delle zone superiori del treno di rotolamento che quando il mezzo è fermo tendono ad assumere aspetti ondulati, mentre i cingoli in vinile del kit sono belli tesi...

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Un vecchio trucco per poter usare i cingoli in vinile è poi quello di evitare di incollare i due capi o, come si faceva anni fa di fonderli, usando la testa arroventata sul fuoco di un cacciavite piatto, metodi entrambi rischiosi...è meglio usare per tale scopo due punti metallici fissati con una comunissima cucitrice d'ufficio, e mettere i capi dei cingoli così congiunti, sulle ruote poste in alto nello scafo, tanto a costruzione ultimata, i grembiuli del modello mascherano completamente la zona superiore del treno di rotolamento...

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Il cannone anche in questo kit  è riprodotto con un bel pezzo in metallo bianco con delle fini rigature all'interno della volata : va quindi usato collante cianoacrilico per sistemare il cannone in torretta in quanto è un pò pesante ed è quindi necessario incollare la piastra base del cannone con una angolazione adeguata per evitare che si appoggi verso il basso. Ci sono poi dei pezzi in fotoincisione per la riproduzione ad esempio dei sostegni dei parafanghi: è conveniente quindi stendere una mano di fondo (un colore a smalto grigio chiaro ad esempio) per dare uniformità e migliore "aggrappo" alla verniciatura della mimetica esterna.

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Per realizzare con il mio kit uno Shot Kal in servizio nel 1973, mi sono basato su alcune pubblicazioni della Eshel Dramit Ltd., una casa editrice israeliana attiva nei primi anni 80, nonchè sulle monografie "Israeli tank battles: Yom Kippur to Lebanon"/Samuel M. Kats (Londra: Arms and Armour Press; 1988) e Israeli Tanks and Combat Vehicles/Stece J. Zaloga (Londra: Arms and Armour Press; 1985) ; in pratica la colorazione dei carri dello Tsahal è sempre stata di un colore uniforme che nel tempo è progressivamente passato dall'iniziale verde oliva scuro dei primi carri del 1948 al giallo sabbia, per poi arrivare a due tonalità di sand gray , questo ultimo è un colore  abbastanza difficile da definire tenuto conto anche della pesante e diversa usura operativa di ogni singolo mezzo. Ho dunque utilizzato per la colorazione esterna e la riproduzione del suo pesante invvecchiamento i colori ed i pigmenti contenuti nel set SPG01 della Lifecolor, in particolare lo UA902 per il sand gray.

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Oltre ai pigmenti contenuti del set SPG01 ho usato i Panel Accent Line della Tamiya ed altri prodotti Lifecolor come i pigmenti del set SPG02 per i cingoli, i vecchi Tensocrom ma anche il pigmento LPW05 del nuovo set LP01; da notare che in questo ultimo set c'è anche un ottimo remover che ho utilizzato non solo per i Lifecolor ma anche per gli eccessi dei suddetti filtri Tamiya .

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Le decals del kit offrono quattro opzioni, tutte per carri impiegati durante la guerra dello Yom Kippur, tre sul golan ed uno sul fronte del Sinai. Ho scelto  un carro della 7th Armoured Brigade impiegato nei combattimenti intorno alla postazione difensiva israeliana Mutzav 107 delle alture del Golan. Da evidenziare che le decals del kit sono di ottima qualità sotto tutti i punti di vista. 

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Alla fine di tutti gli interventi tesi alla riproduzione dell'usura della colorazione esterna, si nota come ho veramente "martoriato" la tinta Lifecolor usata all'inizio ...In effetti non sarebbe stato realistico fare altrimenti considerato che come detto sopra questi carri ebbero nell'ottobre del 1973 un impiego durissimo e prolungato...

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L'aggiunta dei particolari temporaneamente messi da parte per non intralciare la colorazione come gli attrezzi da zappatore e una Browning all'esterno della torretta ha concluso la costruzione di questo bel kit della AFC Club.

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Lo stesso è in conclusione un degno tributo all'eroismo ed all'abnegazione dei carristi dello Tsahal che con lo Shot Kal, sulle alture del Golan, salvarono letteralmente la loro Patria dalla totale distruzione, basti pensare che ad esempio, proprio uno di questi upgraded Centurion appartenente alla 188° Brigata Corazzata distrusse ben 27 carri siriani prima di essere sopraffatto...

Gabriele Luciani

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