Navistar Maxxpro 4x4 Esercito Italiano da kit Kinetic scala 1/35
Andrea Pellandra ci propone il modello di uno dei più recenti mezzi dell'Esercito Italiano acquisito dagli Stati Uniti direttamente in teatro operativo estero per sopperire alle particolari esigenze operative riscontrate in loco. Vediamo nel dettaglio come l'amico Andrea ha modificato e migliorato il kit Kinetic in scala 1/35.
Modello, testo e foto di Andrea Pellandra. Nell'articolo sono inserite foto di pubblico dominio reperite dall'autore in rete il cui inserimento è al mero fine di documentazione sul mezzo reale.
Nel 2008, per meglio sopperire alle esigenze operative ad opera della specialità del Genio, l’esercito italiano si è dotata in piccole aliquote, di mezzi di nuova generazione per far fronte al pericolo I.E D. (Improvise Explosed Device).
courtesy masterminiatures - Antonio Soloperto
In particolare ha acquistato tre tipologie di mezzi nel corso degli anni, il Mine Resistant Ambush Protect ( M.R.A.P) Cougar 6x6 e 4x4, il Mine Protected Clearance Veicle ( M.P.C.V.) Buffalo, mentre nel 2011, ha acquisito un nuovo mezzo 4x4 che è denominato MAXXPRO.
courtesy masterminiatures - Antonio Soloperto
Quest’ultimo mezzo, prodotto dalla americana Navistar, in collaborazione con la ditta israeliana Plasan Sasa. Questo veicolo è stato progettato in seguito alla richiesta del programma dell’U.S.M.C, per la progettazione di mezzi protetti anti mine.
E’ costituito da una capsula equipaggio, montata su uno chassis, con una carenatura a V sottostante che dovrebbe deviare ai lati l’onda d’urto dovuta all’esplosione di un ordigno improvvisato, in teoria, la capsula dovrebbe rimanere intatta e salvaguardare la vita dell’equipaggio. Sistema simile è montato sia sull’ATF Dingo tedesco che sul Lince. Il mezzo è molto alto e può provocare problemi di roolhover, per cui è dotato di un sistema di controllo elettronico di stabilità che corregge automaticamente la guida ed evitare ribaltamenti.
Esistono altre versioni di questo mezzo che sono, oltre la DASH (come quella del mezzo presentato), la versione PLUS, con un kit di miglioria per la protezione ed un aumento di potenza del motore e la MRV, che è in versione recupero. Sono inoltre prodotte, la versione ambulanza ed una versione che è più lunga e larga denominata XL.
La scatola
La scatola è davvero molto bella, molto voluminosa bel disegno principale ed alcune foto del mezzo, compresi alcuni scatti dell’interno.
Tutte gli sprue sono impacchettati singolarmente. Sono presenti anche un foglio di fotoincisioni e un foglio decals stampato dall’italiana cartograf.
Le istruzioni ad una prima occhiata sembrano molto dettagliate, compresa la parte finale con le indicazioni per la posa delle decals.
Il Kit, assemblaggio
All’apertura dei vari pacchetti, e alla visione più dettagliata, cominciamo a notare le sorprese.
I pezzi sono sufficientemente dettagliati, ma molto meno di quello che ci si aspetti dopo aver notato la cura della scatola e dei componenti della stessa nel suo insieme.
Il montaggio dello chassis e degli organi di trasmissione crea un po’ di problemi perché i vari componenti sono stampati, a mio avviso pessimamente. Ogni pezzo va limato per togliere le bave o squadrarli perché si vedono i bordi della fusione che li rende o arrotondati o poligonali, inoltre i pezzi sono attaccati agli sprue in punti veramente fastidiosi. I dischi dei freni anteriori (che sono composti da due semidischi), sono pessimi dal punto di vista qualitativo dello stampaggio ed il montaggio crea problemi.
Il pacchetto sospensioni a balestra inoltre, oltre ad essere scarso nel dettaglio, una volta montato crea un disassamento del tutto. Per riportarlo in piano ho dovuto tagliare di 2mm, uno dei perni dei semi assi, limarlo ed incollarlo a pressione. Molti altri particolari si montano senza grossi problemi, previa la solita carteggiatura.
Finita la parte dello chassis, ho lavorato sugli interni, dopo aver montato la parte inferiore della scocca.
L'interno appare minimal, 2 radio, sedili fatti malissimo, niente accessori, l'armadietto sulla destra che non combacia con il fondo e parte della parete laterale (vista la qualità non sto neanche a mangiarmi il fegato a stuccare, ma ripiegherò con cianfrusaglie sparse a coprire i buchi), scaffalatura di sinistra fatta in maniera grossolana, panchetto del mitragliere neanche simile a quello vero (non ho trovato nulla nella mia banca dei pezzi di simile, per cui l'ho messo aderente all'armadietto in modo che non si veda). Mancano del tutto le scatole degli interfono e ci sarà da lavorare parecchio per ricostruire tutti i tubi che passano dentro e devono essere attaccati sopra e sotto. I problemi vengono in quanto le parti laterali sono un tutt'uno con il tetto. Dalle foto in mio possesso praticamente manca tutto per il dettaglio.
Tra gli sprue, ne esiste uno denominata K, in cui guardando bene i pezzi e paragonandoli con le foto, si notano dei componenti che assemblati, riproducono alcune strutture dell’interno, come il blocco centrale tra i sedili in cui passano tutti i fili delle radio e strumentazione varia. Ho poi preso dalla mia banca dei pezzi altre cose per completare il più possibile con qualcosa di molto simile a quello che vedevo nelle foto.
Le scatole degli interfono, sono dei semplici cubetti di plastica. Sono all’interno del mezzo in posizione non facile da notare, per cui vanno più che bene anche se non sono dettagliati. A tutti gli interfoni, compreso quello che porta al rallista, ho applicato il filo a molla da attaccare alle cuffie personali.
Ai sedili, ho fatto alcuni lavoretti per migliorarne l’aspetto, arrotondandoli con carta abrasiva, e poi ho simulato le cinture di sicurezza fatta con semplice cartoncino. Tutti i tubi ed i fili elettrici, sono ricostruiti come da foto trovate in rete.
L’interno è stato concluso con le reti posteriore dei sedili, il PC sul lato del navigatore e il monitor comprensivo dei suoi cavi sul lato pilota. Il cruscotto non va modificato, ma le leve dietro il volante, vanno completamente rifatte.
Il montaggio tra lo scafo superiore e la parte inferiore, risulta corretto e non da problemi anche se con gli accessori aggiuntivi da me messi, ho dovuto sistemare con cura tutta la cavetteria con le pinze, man mano che procedevo alla chiusura. Risulta un piccolo bordo sulla parte superiore/posteriore, che va stuccato.
Il cofano presenta alcuni difetti, innanzi tutto, ci sono due feritoie, che in alcune versioni ospitano delle griglie, probabilmente per l’areazione. Scavarle e mettere le griglie non conviene, perchè all’interno non c’è un motore e si vedrebbe molto bene il vuoto.
Le ho chiuse con i due blocchetti in dotazione, ma sono errati per forma (più grossi, bombatura scorretta, e leggermente più corti), per cui ho dovuto prima limare per riportare il tutto a livello con il cofano, poi stuccare e carteggiare. Una volta lisciato il tutto, vanno rifatti i solchi di delimitazione del cofano, che poggia poco sopra le gonne laterali delle ruote.
Per quanto riguarda il paraurti anteriore, le uniche migliorie che ho fatto sono il posizionamento di un gancio di traino, e la realizzazione di due braccetti che vanno dalla griglia anteriore al paraurti. Tutto il resto è fatto discretamente, e non ho dettagliato ulteriormente. Era mia intenzione aggiungere anche il braccio che sorregge il disturbatore per I.E.D. ( nel kit è presente, ma non è menzionato nelle istruzioni). Non ho però trovato in nessuna foto in mio possesso, sui mezzi italiani, un dispositivo del genere.
Sui lati del mezzo, vengono poi posizionati dei maniglioni. Questi andranno ripuliti dalle bave ed arrotondati un pochettino con carta abrasiva. Gli alloggiamenti, vanno rifatti, forando il mezzo, perché quelli presenti sono completamente errati e chiusi da fusione. Stesso difetto hanno le maniglie semicircolari che si trovano negli angli posteriormente al mezzo. Gli incavi in cui andrebbero alloggiati sono più grandi di quelli delle semilune.
I vetri si inseriscono bene, ma le finestre su cui andranno messe le griglie, non sono corrette, sono leggermente più piccoli degli alloggiamenti, in altezza, per cui bisogna nascondere la fessura che si viene a creare, facendo in modo che questa si trovi sul lato inferiore, in questo modo non risulterà visibile, altrimenti, bisognerà poi stuccare e levigare la parte superiore. Una delle finestre aveva il bordo inferiore ondulato.
Nella parte posteriore ho ricostruito il portellone, e le leve idrauliche che servono per il suo azionamento le ho quasi totalmente rifatte, perché stampate molto approssimativamente. I canestri per le taniche poi sono errati per dimensione, ed a fine lavoro le taniche non entreranno ( purtroppo me ne sono accorto solo alla fine. Per fare in modo di accessoriarle, andranno ridotti tutti gli spessori, in particolare il setto divisorio).
La torre del rallista non ha dato grossi problemi, come tutto il mezzo, il dettaglio è inferiore alle aspettative.
I vetri della scudatura della ralla, invece avranno qualche problema, infatti i relativi alloggiamenti, andranno tutti limati, perché un pelo più piccoli dei vetri stessi. Sempre sulla parte superiore, ho poi eliminato l’antenna in dotazione e sostituita con due antenne a palla, autocostruite con del lamierino ed appoggiate sopra due supporti rettangolari. Non ho idea di cosa possano servire. In alcuni mezzi, sono posti sopra due braccetti, appena davanti al parabrezza, dove normalmente vengono poste le normali antenne., sempre superiormente sono presenti vari fari e alcune scatole, più un antenna radio, che andranno tutte collegate con dei cavi, partenti da una scatola sul lato destro del mezzo.
Nella parte inferiore del mezzo vengono poste due griglie a protezione dei filtri dell’aria, queste sono perfette richiedono solo la sagomatura che è semplicissima. Gli pneumatici sono in vinile, e sembrano ben fatti, anche i cerchioni non danno problemi nell’assemblaggio.
Assemblato il tutto ho preparato gli sportelli separatamente ed ho passato una mano di aerografo con del Desert yellow tamiya su tutto il mezzo ( naturalmente dopo aver schermato i vetri). Ho poi chiuso tutto con trasparente opaco, dopo aver posizionato le decals. Queste sono molto piccole ( quelle in dotazione e vanno applicate con cura). Per quanto riguarda questa tipologia di mezzi in uso presso i reparti italiani, questi presentano tutte le varie applicazioni in uso presso l’esercito americano o U.S.M.C, con l’aggiunta del nostro tricolore. Questo puo’ variare come posizionamento, io ho scelto di applicarli in base ad un mezzo preso da foto, ma si possono trovare anche nella parte laterale in posizione centrale , assenti sull’anteriore, o presenti come bandierine sulle antenne.
La mitragliatrice Browning, non è quella presente nel Kit, perché inguardabile, l’ho sostituita con una della mia banca pezzi e completata con alcune fotoincisioni, riguardanti la catenella di bloccaggio dell’arma, il canestro e la cassetta munizioni.
Tutte le luci, sono costituite da dei piccoli vetrini, l’inserimento non da problemi, ma l’incavo è troppo profondo, per cui dopo aver dato il colore di fondo e messo il vetrino, il colore non si vedeva e risultava tutto bianco, per cui li ho dovuti ripassare tutti con colori lucidi, rosso ed arancio. Le due piccole frecce ai lati dei fanali anteriori, sono un po’ complicate da inserire, perché sono triangolari e molto piccole (non bisogna perderle). L’inserimento dei tergicristalli avviene con pochi problemi, anche se appoggiano appena sulla scocca.
Gli sportelli sono stati applicati facendo agire la colla sulla plastica per scioglierla un pochino e poi inserendoli mantenendo la pressione per almeno 24 ore.
Nella parte frontale ho ridisegnato il logo della Navistar, perché non è presente una decals per questo.
Tutto il mezzo è poi stato dettagliato, con colori ad olio, in particolare con nero diluito in buona parte delle fessure, e con del color terra leggermente schiarito. Con della grafite di una matita morbida ho fatto l’usura su tutti gli sportelli ed in particolare sulla parte anteriore, parafanghi, paraurti e bordi inferiori del mezzo. Pochissimo il chipping eseguito con del grigio scuro.
Nella parte sinistra, davanti allo sportello ho disegnato una H, questa in alcune foto è presente subito dietro lo sportello, non ne ho idea di cosa possa significare, ma credo che sia opera dei militari italiani, in quanto in alcune è disegnata a spray, altre sono più nette come margini.
Ho poi lavorato sulle tonalità del colore, rendendolo impolverato, con del Dark Yellow, e del Tan, sempre tamiya.
Sul tetto del rallista ho poi piazzato una rete mimetica.
Guardando le fotografie ho notato due differenti versioni, in quella dove c’è la rete, è presente una botola superiormente, mentre in altre c’è un telaio particolare. In nessuno di questi casi ho però delle foto dettagliate, per cui ho scelto di mettere la rete mimetica, colorata in verde, sopra la preesistente copertura, che la rende molto più simile a quella presente in fotografia.
Il mezzo è grande circa 19 cm di lunghezza (a portellone posteriore chiuso), largo 7 ( con sportelli chiusi), ed alto 10.
In conclusione, fatto da scatola il mezzo risulta appena sufficiente, se non si hanno delle grosse pretese, migliorato invece, con l’ aggiunta di autocostruzioni e soprattutto consultando le fotografie, infine risulta un bel mezzo, gradevole ed imponente.
Buon Modellismo