Coccarde Tricolori Speciale n. 9 M 346 di Riccardo Niccoli Edizioni RN Publisching ISBN 9788895011165

m.346Presentiamo Coccarde Tricolori Speciale - Vol. 9 dedicato all'Aermacchi Leonardo M -346  

 

  Recensione di Gabriele Luciani 

  In anni passati il destino dei pochi moderni velivoli militari interamente progettati e prodotti in serie in Italia nel dopo guerra era quasi sempre quello di venire realizzati in numeri risicati e/o di essere scarsamente presi in considerazione sia dalla pubblicistica specializzata che dai produttori di modelli in scala. Il FIAT G.91 R fu più un aereo tedesco che italiano mentre è un eufemismo definire come “controverso” il suo successore , il G.91Y; l’AM-X in pratica ha avuto solo impiego nei due paesi produttori…Maggiore fortuna ebbero il G.222 o meglio il suo sviluppo C.27J, gli addestratori della SIAI Marchetti SF.260 e quelli della Aermacchi, il 326 ed il 339, premiati i primi due da un successo lusinghiero, un po’ meno consistente quello del velivolo ancora oggi in servizio con il 61° st. ed il 313° G.A.A. della A.M.I. . In generale poi le maggiori ditte di modellismo non li hanno considerati granché, spesso pure dopo molti anni dal loro rispettivo esordio. Un destino diverso invece è quello dell’Aermacchi/Alenia M346, l’addestratore di nuova generazione e destinato alla formazione dei piloti dei caccia più moderni oggi in servizio e che a causa delle sue ottime prestazioni ha già incominciato ad imporsi come uno dei maggiori successi italiani nel campo della difesa. Il velivolo infatti è un poderoso bireattore transonico, sembra essere quasi un “fratello minore” dell’EF-2000, certo un notevole passo in avanti rispetto al pur ottimo MB.339, tanto che la Aermacchi era convinta fin da subito che il suo nuovo velivolo avrebbe avuto un lusinghiero successo. Ed infatti, anche durante la fase sperimentale condotta con due prototipi nel corso degli anni 2000, pure diverse aviazioni militari estere valutavano con molto interesse l’M-346 che venne battezzato nel 2008 “Master”. Da allora arrivavano nel frattempo ordini da tre stati stranieri ovvero Singapore (che già aveva avuto in linea addestratori italiani come il SIAI-Marchetti SF 260 e il SIAI-Marchetti S 211) Polonia (che per la prima volta dal secondo dopo guerra acquistava velivoli militari italiani) ma soprattutto Israele, un ordine questo ultimo che la dice lunga sulla validità dell’M-346 che non ha lasciato indifferenti non solo i modellisti ma anche la stampa specializzata, in questo caso la migliore. Il Master infatti, oltre ad essere riprodotto in scala con un ottimo modello in scala 1/48, è stato recentemente il soggetto di uno degli special di Coccarde Tricolore: la casa editrice RN Publishing di Riccardo Niccoli, oltre a pubblicare un apprezzatissimo annuario, ha anche una collaterale serie di monografie dedicate ai velivoli più importanti della A.M.I. con il testo a fronte in lingua inglese, una formula questa ultima veramente importantissima per una migliore conoscenza all’estero dei velivoli militari italiani.

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La nona monografia prende in esame all’M-346 e una volta letta la stessa, l’impressione che se ne trae è quella che questa pubblicazione è quanto di più completo ed esauriente sia stato oggi edito sul Master. Centoquarantaquattro pagine di testo, per lo più redatto da Riccardo Niccoli ,corredate dal solito eccellente corredo fotografico che copre tutta la vita dell’M-346 dai primi voli dei prototipi fino a 2019, con immagini non solo degli esemplari italiani ma anche di quelli stranieri.

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La monografia è suddivisa in vari capitoli, il primo dei quali, fra l’altro il più corposo, descrive la storia del programma che affonda le sue radici in un programma nato in Aermacchi teso a trovare un successore agli addestratori militari in servizio negli anni 80 e che dopo un infruttuoso tentativo con la Dornier, sfociò però nella collaborazione, iniziata negli anni 90 fra l’Alenia e la russa Yakolev. Inizialmente il rapporto fra le due ditte ebbe un buon cammino arrivando nel 1996 alla realizzazione di un dimostratore, denominato Yak-AEM 130D. Ciò malgrado, una serie di disaccordi fra le due ditte e alcune esitazioni da parte del governo russo , portarono nel dicembre del 1999 al termine della collaborazione fra l’Alenia e la Yakolev : tale separazione ha portato alla realizzazione di un velivolo simile ma non uguale allo Yak-130, ovvero l’italiano M346 (il cui primo prototipo ha volato il 15.7.2004) con un programma che veniva esteso ad altre sette industrie italiane, stante la sofisticazione del velivolo. In buona sostanza il cammino dell’M-346 è proseguito alacremente anche se con due gravi infortunio accaduti rispettivamente il 18.11.2011 con la perdita del primo prototipo per un problema all’impianto di alimentazione elettrica e l’11.5.2013 quando un velivolo di preserie precipitava per fortuna senza provocare danni a persone e cose: in entrambi i casi si trattò di problemi dovuti a componentistiche del velivolo che in seguito saranno migliorate. Le caratteristiche del Master hanno portato alla realizzazione di una sua versione da combattimento: è da decenni che sia le ditte che le aeronautiche militari cercano di ottenere da un medesimo velivolo oltre alla funzione di addestratore quella di assaltatore e di caccia leggero, spesso con risultati mediocri ma altre volte come sembra proprio il caso dell’M.346, le prospettive sono veramente lusinghiere anche sotto tale aspetto non solo in Italia ma anche all’estero. Anche questa versione e le sue capacità di carico ed operative vengono esaminate analiticamente da Riccardo Niccoli che fa così scoprire degli aspetti ancora poco noti del Master.

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Il secondo capitolo descrive l’impiego presso l’A.M.I. che se pur inizialmente non stava dimostrando un forte interesse per l’M346 ,il 19.10.2009 diveniva il primo cliente “di lancio” del sistema M-346 di cui venivano acquistati 15 esemplari. La graduale introduzione in servizio del Master prima presso il Reparto Sperimentale di Volo di Pratica di Mare, poi presso il 212° gr. del 61° st. di Galatina è seguita anche diverse foto pure che documentano l’evoluzione araldica degli esemplari basati nel Salento. E’ l’occasione anche per esporre il sillabus addestrativo che si svolge nella base galatinese la cui validità è confermata dall’essere stato inserito in quello di molte altre aeronautiche militari anche non della N.A.T.O. e che come già succedeva con l’Aermacchi MB.339 si basa anche su sofisticati simulatori di volo. In questa cornice di eccellenza, si sviluppa il progetto della scuola volo militare internazionale che sta proiettando il 61° stormo e i suoi velivoli in uno scenario intercontinentale.Naturalmente, quanto si sta attuando a Galatina, presuppone un impegno tecnico-logistico non indifferente che si può concretizzare solo grazie alla presenza sempre sulla stessa base, del 10° R.M.V. che dopo essere stato in pratica l’alter ego della Aermacchi per l’MB.339 , ora ha preso in pieno il carico che comporta l’M.346 con un ovvia ricaduta di ulteriori competenze per i tecnici del medesimo reparto che sono impegnati nelle manutenzioni (100 e 500 ore) del Master: il terzo capitolo di questa monografia è dedicato a questi aspetti forse meno appariscenti ma assolutamente indispensabili per la vita operativa dell’M.346 che grazie anche alla collaborazione fra i tecnici della Alenia e quelli dell’A.M.I. riceve costanti miglioramenti applicati anche in retrofit ai primi esemplari prodotti. Notevoli le foto dei Master del 61° st. con molti dei i pannelli della fusoliera aperti per le ispezioni dei tecnici del 10 ° R.M.V. .

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Il corpo centrale della monografia n. 9 di Coccarde Tricolori Speciale lascia la parola agli uomini dell’A.M.l. che operano come piloti e come tecnici con l’M.346, con varie interviste alcune rilasciate dai vertici dei reparti della stessa FF.AA, e la riedizione del resoconto di un volo su un M 346 effettuato dall’autore come passeggero già pubblicato sull’edizione 2008 dell’annuario di Coccarde Tricolori. .

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Segue poi un corposo (ben ventuno pagine) foto-album sul Master di velivoli in carico al 61° st. dagli esordi operativi dell’M.346 sino ai giorni nostri che insieme al close up conclusivo è quanto di meglio e di più completo una pubblicazione cartacea possa offrire.Altra carrellata fotografica è quella dedicata in capitoli separati, ai Master delle aeronautiche straniere e, con tutto il rispetto per le aviazioni di Singapore e della Polonia, gli esemplari che suscitano maggiormente l’attenzione sono quelli della Zroa HaAvir VeHahalal che fra l’altro è il maggiore utilizzatore dell’M 346 con ben 30 velivoli già acquistati. Le maglie della censura militare israeliana da tempo si sono allentate ed oggi a differenza di quanto avveniva in passato, si conoscono dettagli importanti anche dell’araldica dei velivoli dello stato ebraico: il Master ha sostituito i vetusti Skyhawk (che hanno scritto pagine di tragica gloria della Zroa HaAvir VeHahalal dalla fine degli anni 60 ) e sulle derive dei velivoli di produzione italiana campeggiano gli emblemi, anche quelli più vistosi, del 102 Tayeset “The flyng Tigers”. Vi sono buone possibilità poi che addirittura l’M.346 sostituisca gli F.16C del 115° Tayeset “The Flyng Dragons” nel ruolo di aggressor negli eventi addestrativi e di attacco leggero con l’acquisizione di un secondo lotto di velivoli.Molto importanti per i modellisti, le note sulla colorazione e i profili (realizzati questi dal famoso disegnatore maltese Richar J. Caruana) dei Master delle quattro aeronautiche : Singapore e Polonia usano degli schemi a bande di due colori , mentre Italia ed Israele schemi monocromatici entrambi in grigio ma di Federal Standard differenti. Anche in questo Speciale non c’è un trittico in scala del velivolo, unica pecca di questa pubblicazione che è veramente da acquisire senza indugio. Ulteriori informazioni sullo stesso e sugli altri prodotti editoriali della RN Publishing sul suo sito  http://www.rnpublishing.com/ 

Gabriele Luciani


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