ALI E COLORI N. 7 - FIAT CR 32
Dalla Bancarella Aeronautica di Torino sfogliamo la monografia della serie Ali e colori n. 7 dedicata al Fiat CR 32
Torino:Edizioni "La Bancarella Aeronautica" 2011
testo e foto di Gabriele Luciani
La famosa collana Ali d’Italia pubblicata dalla Bancarella Aeronautica di Torino, con la collaborazione della Giorgio Apostolo Editore di Milano, ha delle ulteriori linee collaterali, anche esse molto gradite dagli studiosi e dai modellisti che si interessano di aviazione ed aerei italiani degli anni 30-40. Una di queste linee, la serie Ali e Colori, è forse quella più apprezzata dai modellisti, in quanto dedicata alle colorazioni esterne dei principali velivoli italiani che vengono esaminati singolarmente per tipo e seguendo cronologicamente l’evoluzione delle loro mimetiche, con decine di ottimi profili a colori (quasi sempre in scala 1/48) e trittici in scala 1/72 ed 1/48, tutti ad opera dell’Ing. Angelo Brioschi, da tempo ritenuto oramai una vera autorità del settore; tutti i profili a colori sono accompagnati da note in lingua italiana ed inglese, realizzate da diversi e preparati ricercatori ed autori, testi che, proprio per il fatto di essere in lingua inglese hanno consentito una migliore conoscenza dei velivoli italiani degli anni 30-40, conoscenza che si è tramutata in migliori riproduzioni in scala degli stessi. Inoltre i profili di Angelo Brioschi spesso raffigurano soggetti del tutto inediti perché mai esaminati in precedenza o mai visti in foto prima, ma anche quando sono inerenti a velivoli già noti, sono sempre innovativi e spesso le note che li accompagnano, confutano sempre su basi certe e documentali, precedenti opinioni sulle loro mimetiche, anche quelle più radicate nel tempo. Dal terzo fascicolo di questa serie poi, gli autori evidenziano sempre la fonte iconografica di riferimento di ogni singolo profilo, in modo tale da dare al lettore la possibilità di constatare la validità delle note ma anche di farsi una propria opinione in merito alle stesse ed al profilo. Dopo i fascicoli dedicati rispettivamente alle colorazioni del FIAT CR.42, del Macchi C. 200, dell FIAT G. 50, dei caccia Macchi C. 202 e C. 205 (esaminati in due fascicoli) e dei caccia Reggiane , era rimasto ancora forse l’ultimo caccia molto importante e che doveva essere trattato appunto con un singolo fascicolo espressamente dedicato allo stesso, ovvero il FIAT CR. 32 le cui colorazioni vengono appunto esaminate nella 7° uscita della serie Ali e Colori.
Il prototipo del caccia biplano disegnato dall’ingegnere Celestino Rosatelli fece il suo primo volo il 28.4.1933 dall’aeroporto di Torino: il CR. 32 in pratica era un affinamento del precedente CR.30 di cui riprendeva le forme ma le dimensioni del CR. 32 erano ancora più compatte. Il CR. 30 era per l’epoca un ottimo velivolo ma il CR. 32 risultò molto più maneggevole e con prestazioni migliori: in pochi anni divenne quindi il caccia principale della Regia Aeronautica che ne ordinò centinaia di esemplari, suddivisi in quattro serie di produzione dal marzo 1934 al dicembre 1938. Dopo il tipo base, vennero realizzati il Bis (con un armamento suppletivo, ovvero due ulteriori mitragliatrici in gondole poste sulle semi-ali inferiori, spesso smontate perché influivano negativamente sulle prestazioni acrobatiche dei velivoli) il Ter (che aveva alcune differenze strutturali interne) il Quater (con alcune modifiche al parabrezza ed un collimatore di dimensioni maggiorate) il Quater tropicale (che presentava dei radiatori maggiorati per l’impiego nelle colonie italiane). Il CR. 32 visse il suo momento di maggior gloria grazie al fatto che venne impiegato estesamente nella guerra civile spagnola quando, grazie al migliore addestramento dei piloti italiani “volontari” nelle fila dell’avizione nazionalista, conquistò una netta supremazia sulla caccia avversaria, costituita per lo più da velivoli di fabbricazione russa. Questi ultimi erano condotti da piloti che erroneamente, senza sfruttare le migliori doti tecniche dei loro velivoli si impegnavano quasi sempre proprio nel combattimento manovrato, campo nel quale come detto il CR.32 eccelleva. Purtroppo, mentre in Spagna, i tedeschi sperimentavano i primi Bf.109 e gli Ju-87, i piloti ma disgraziatamente anche i vertici della Regia Aeronautica travisavano le esperienze operative derivanti da questo conflitto,tanto che si volle insistere nell’utilizzazione della formula biplana facendo realizzare alla FIAT il CR. 42 con la quale l’aviazione italiana entrò in guerra nel 1940, affiancando le decine di CR. 32 che ancora erano in servizio nella maggioranza dei reparti da caccia e su tutti i fronti ! Solo nel 1941 il CR. 32 scomparve finalmente dalla prima linea dopo essere stato usato anche come assaltatore sul fronte libico-egiziano (per la totale mancanza di un valido velivolo in tale ruolo) e dopo aver combattuto fino agli ultimi giorni di esistenza dell’Africa Orientale Italiana. Il biplano FIAT già nel 1939 era utilizzato dalle scuole caccia della Regia Aeronautica ma si conquistò una fama all’estero grazie all’uso nelle pattuglie acrobatiche formate dai vari reparti da caccia italiani che spesso si esibirono al di fuori dei confini nazionali non solo in Europa ma anche in Sud America. Oltre che dalla Regia Aeronautica, il CR. 32 fu impiegato dall’aviazione cinese (che ne ebbe 16 esemplari di pre serie, addirittura prima ancora dei reparti italiani) austriaca (dopo il 1936 finirono in mano tedesca) ungherese, spagnola : stranamente la monografia di Ali d’Italia non prende in considerazione i velivoli usati da queste aviazioni straniere ad eccezione di quelli con le insegne dell’aviazione nazionalista spagnola. In precedenza, le altre pubblicazioni della serie Ali & Colori avevano inserito diversi profili di velivoli italiani con insegne stranieri, forse per il CR. 32 è stato ritenuto opportuno agire diversamente visto l’esteso uso da parte dei reparti italiani di questo velivolo per oltre un decennio ed in due conflitti. In effetti i profili del CR. 32 pubblicati nella monografia in questione sono quasi una sessantina, e trenta di loro sono dedicati a velivoli di vari reparti della Regia Aeronautica, con un arco temporale che parte dai primi velivoli assegnati ai reparti del 4° e 1° st. nel 1936 per arrivare a quelli in uso nelle scuole caccia dopo il 1941.
I primi 14 profili sono inerenti a macchine dalla livrea in alluminio uniforme usata nei primi anni di impiego, in effetti quelli di massima efficienza della Regia Aeronautica; i successivi profili documentazione l’evoluzione della mimetica dei CR. 32, dapprima quella a bande trasversali di tre colori introdotta nel 1937, presto soppiantata dalla tipica mimetica FIAT con macchie verdi e marrone mimetici su fondo giallo mimetico usata quasi sempre su questi biplani sino al termine della loro carriera. Alcuni profili raffigurano macchine già conosciute ma diversi, in particolare quelli di CR.32 di alcuni reparti operativi in A.O.I. , rappresentano velivoli che credo non si erano mai visti prima o le cui immagini sono state edite per la prima volta sul recente volume fotografico di un’altra nuovissima serie (Immagini) sempre delle collane di Ali d’Italia. Sui CR.32 in A.O.I., in un articolo apparso sul numero 3-1973 del Notiziario IPMS Italy si riportava una testimonianza del c.te della 410 sq., l’allora capitano Corrado Ricci, in merito alla mimetica dei biplani del suo reparto: la mimetica di fondo sarebbe stata di una “tonalità tendente al rosa” diversa dall’usuale sabbia chiaro. Anche se non riportata dalla monografia di Ali d’Italia, questa testimonianza è ora pero smentita da quanto riportato dalle note a commento dei profili in quanto gli aerei inviati in colonia era prelevati da reparti in servizio in Italia e già mimetizzati con l’usuale mimetica FIAT…
I 30 profili dei CR.32 della R.A. sono però separati a metà da 25 altri profili dedicati ai velivoli usati nella guerra civile spagnola: tale disposizione in effetti segue quanto avvenuto storicamente nel corso dell’impiego del biplano dell’ ing. Rosatelli. Anche in questo caso si segue l’evoluzione nel tempo dell’aspetto della livrea esterna dei velivoli inviati in Spagna, dapprima identica a quella dei primi esemplari della R.A., poi mimetizzati sul campo ed infine gli ultimi arrivati ormai con la mimetica di fabbrica a tre toni. I vecchi appassionati di aviazione italiana sanno bene che durante la guerra di Spagna ci fu un interessante fiorire sui velivoli italiani di stemmi di reparto (divenute poi delle gloriose icone come la Gamba di ferro, la Cucaracha e l’’Asso di bastoni oggi purtroppo neglette dall’A.M. come al solito per stupide considerazioni opportunistiche) e la monografia di Ali d’Italia ne documenta non solo i vai particolari ma anche la relativa applicazione. Interessante fra gli altri, il CR.32 catturato dai repubblicani e poi portato in Russia dove ricevette le stelle rosse della V.V.S. !
Da evidenziare inoltre i tre profili in quarta di copertina che ritraggono altrettanti velivoli personali usati in momenti differenti dal generale Amedeo di Savoia (divenuto poi Vicerè d’Etiopia) ovvero un CR.30 e due CR.32. A tal proposito credo sarebbe stato opportuno realizzare questi tre profili tutti rivolti nello stesso senso in modo tale da dare maggiore visibilità alle differenze fra il CR.30 e il suo successore CR. 32. Tutti i profili sono “luminosi” essendo stampati perfettamente con una ottima veste grafica e in seconda di copertina ci sono i riferimenti iconografici per ognuno di loro. Completano la monografia dei trittici del velivolo in scala 1/48 posti giustamente al centro della monografia (e sono quindi su formato A 3) ; se si vuole portarli alla scala 1/72 si dovranno fotocopiare riducendoli al 67% mentre per la 1/32 si devono ingrandire del 150%. Infine due tabelle: una inerente i reparti della R.A. e dell’aviazione franchista che hanno avuto in dotazione il CR. 32, l’altra con un riassunto delle produzioni modellistiche sullo stesso biplano. Purtroppo ancora oggi in scala 1/72 l’unico kit veramente disponibile sul mercato è il vetusto (lo stampo è del 1973) Supermodel distribuito ora da Italeri, in 1/48 c’era un modello della Classic Aiframes, uscito nel 1998 e di non molto superiore al kit Artiplast uscito nel 1967 ed in effetti uno dei migliori stampi della ditta veneziana; in 1/32 c’è un inaccessibile (stante il prezzo…) modello in resina della polacca Silver Wings. Stante questo panorama, c’è da sperare che i tanti bei profili della settima monografia della serie Ali Colori, che fra l’altro conferma l’elevata standard oramai tipico di queste pubblicazioni, riesca ora a convincere qualche produttore a proporre delle decenti riproduzioni di uno dei più importanti velivoli italiani…
Si ringrazia la Bancarella Aeronautica (www.bancaero.it) per la copia della monografia gentilmente fornita in recensione
Gabriele Luciani
Testo e foto di Gabriele Luciani