Italeri Bf.109 G-6 Italian Aces – 1/48 – Cat. No. 2719

box art 109 Italeri Il caccia Messerschmitt Bf. 109 G-6 con le insegne italiane in scala 1/48 ovvero il kit Italeri cat. no. 2719, serie Aviation Glory WWII Aces, novità 2012.

 

Testo e foto di Gabriele Luciani 

 Quando nei primi anni 90 la ditta canadese Hobbycraft fece realizzare in Corea i suoi kits in scala 1/48 dei Me.109, non si poteva certo immaginare che dopo molto tempo alcuni di questi stampi sarebbero poi stati riutilizzati anche da altre firme modellistiche: il kit Italeri del Bf.109 G. 6, una delle novità del 2012 della ditta italiana, è infatti uno di quelli realizzati all’epoca dalla Hobbycraft che con una attenta gestione degli stampi, realizzò progressivamente diverse confezioni, sempre in 1/48, dedicate a tutte le versioni e sottoversioni prodotte in serie del Me.109, comprese anche le varianti realizzate in Spagna (Ha-1112-Mil) ed in Cecoslovacchia (Avia S.199). I 109 della Hobbycraft non erano affatto dei prodotti da disprezzare ed in alcune confezioni (come quella per la K-4 e la G.10 Axis Allies) erano presenti anche decals per esemplari italiani ma ora la Italeri dedica espressamente una confezione ai Messerchmitt Bf.109  con insegne italiane, in particolare di assi della Regia Aeronautica e della Aviazione Nazionale Repubblicana, nell’ambito della sua serie Aviation Glory WWII Aces, serie di cui questo modello è la terza confezione; da notare che la cover box del modello riporta i vari profili a colori dei soggetti proposti dal foglio decals.

cover box kit italeri

Nel corso della seconda guerra mondiale la Regia Aeronautica non ebbe moltissimi “assi” riconosciuti (si considerano tali i piloti che hanno conseguito almeno cinque vittorie ): per motivazioni “politiche” si preferiva infatti dare maggiore importanza alla coralità dei reparti, una tendenza mantenuta anche dopo l’8.9.1943 da entrambe le aviazioni italiane. Dopo il conflitto, a differenza di quanto avvenuto dopo la prima guerra mondiale, non venne redatta una lista ufficiale degli assi italiani, anche perché i cacciatori con il maggior numero di vittorie dopo l’armistizio confluirono nell’A.N.R…Solo a fine anni 90, un competente ricercatore come Giovanni Massimello sul periodico Storia Militare, ha stilato un documentato elenco di assi, ma rimane sempre la difficoltà di collegare gli stessi ai rispettivi velivoli non solo per il su citato atteggiamento nei confronti delle “individualità” ma anche per il fatto che l’uso di assegnare “ad personam” un velivolo non era molto diffuso, se non per i comandanti dei vari reparti ed al solo fine di poter individuare anche dai codici di linea dei velivoli i capi formazione. Per il Messerschmitt Bf.109 però, velivolo diffusissimo nei reparti italiani dal 1943 e al 1945, grazie per lo più all’ottimo lavoro svolto fin dalla metà degli anni 80 da Ferdinando D’Amico e Gabriele Valentini (autori di fondamentali volumi come The Messerschmitt 109 in italian service e Camouflage and markings of Aeronautica Nazionale Repubblicana) , ci sono maggiori possibilità per poter effettuare diversi collegamenti fra pilota e velivolo. Anche la monografia del prof. Gregory Alegy “Messerschmitt Bf 109 Italiani” (prima della serie Ali straniere in Italia) e le pubblicazioni a firma di Paolo Waldis e Marino De Bortoli “Colori e insegne della Regia Aeronautica Caccia e Assalto 1941-1943” seconda e terza parte, sono degli ottimi supporti documentali su questi caccia tedeschi con le insegne italiane. Tutte queste monografie sono certo state utilizzate anche dai tecnici Italeri nella riproposizione di questo modello con un nuovo foglio decals. La ditta bolognese da tempo inserisce in molti dei suoi kits dei fogli decals che si caratterizzano per l’ampiezza dei soggetti da poter riprodurre e soprattutto per la qualità degli stessi fogli, un aspetto questo ultimo che potrebbe sembrare scontato in considerazione del fatto che i migliori produttori di decals per modellismo statico sono italiani e che non solo Italeri ma anche altre ditte estere si rivolgono a questi produttori, prima fra tutti, la Cartograf che ha realizzato per Italeri il foglio decals di questo 109…

foglio decals

Il foglio decals è molto completo con insegne di nazionalità alari della R.A. e della A.N.R., oltre a quelle tedesche obliterate sui velivoli della A.N.R. (sarebbe meglio riprodurre queste ultime con mascherine irregolari in quanto queste obliterazioni erano fatte in reparto, sempre con del verde oliva scuro 2), un corredo completo di scritte di servizio; per gli esemplari della R.A. sono offerte anche le varie fascie bianche di fusoliera. I diversi tricolori in fusoliera dei tre velivoli A.N.R. hanno il verde un pochino troppo “brilllante" ma in generale le varie insegne ed i codici di linea dei velivoli sono ben riprodotti. Notevole anche la presenza della spirale bianca da apporre sulle ogive su alcuni dei 109 proposti, un particolare veramente difficile da riprodurre con le mascherine…I vari soggetti hanno un film di sostegno ridotto e quasi invisibile. Sei i caccia che si possono riprodurre, tre della R.A. e tre della A.N.R. riconducibili a sei piloti italiani ma in effetti solo tre di questi sono degli “assi” (intendendosi come tale chi ha conseguito almeno cinque vittorie) . In particolare i 109 sono:

1) Messerschmitt Bf. 109G-6/R6/Trop Wr.Nr. sconosciuto del 150 ° gr. aut. della R.A. di base a Sciacca nel luglio 1944: (la sigla R 6 identifica i 109 con i cannoni subalari da 20 mm, mentre Trop. significa che il velivolo ha un filtro antisabbia sulla presa d’aria del motore) la presenza del guidoncino di c.te di gr. senza codici di linea, fa ritenere che questo velivolo sia stato utilizzato dal Magg. Antonio Vizzotto, comandante del medesimo reparto e abbattitore con il 109 G.6 di due B.25 e forse anche di uno Spitifire; foto di questo 109 è a pag. 28 de “Messerschmitt Bf 109 Italiani” dalla quale si evince che questo caccia aveva l’insegna di reparto di tipo semplificato con il solo colore bianco come correttamente riprodotta dal foglio decals del kit Italeri; negli schemi della colorazione del foglio istruzioni è pero erronea l’indicazione del verso del guidoncino che anche sul lato sinistro del velivolo aveva l’astina sempre rivolta verso il muso dell’aereo;

insegna 150° gr. aut.  

2) Messerschmitt Bf. 109G-6/R 6, W.Nr. 18391 : probabilmente questo velivolo della 364° sq. del 150° gr. aut. Ct., basato a Sciacca nel giugno del 1943, per via del codice di linea (il n. 1) si può ricondurre al c.te del reparto, ovvero l’allora Capitano Mario Bellagambi che dopo l’armistizio divenne il c.te della 5°sq. del 2°gr. ct. della A.N.R. e conseguì 14 vittorie confermate con Bf.109 di varie versioni. Una foto del W.Nr. 18931 è a pag. 22 de “Messerschmitt Bf 109 Italiani” dalla quale si evince che questo caccia ha l’insegna del gruppo nella versione a colori. Non è ultroneo soffermarsi su come Italeri abbia realizzato l’insegna del 150° gr (la famosa Gigi tre osei) in quanto si tratta della più accurata riproduzione della stessa ! L’Italeri ha utilizzato la recente monografia edita dal Gruppo Modellistico Trentino “Araldica della Regia Aeronautica” volume primo a firma di PierluIgi Moncalvo e Giovanni Massimello, dove per la prima volta in scala 1/48 la scritta Gigi tre osei è stata raffigurata in color rosso (e non più in nero come fino ad ora erroneamente si è creduto)...

3) Messerschmitt Bf. 109G-6/Trop., W.Nr. 18096 nero 4 della 154° sq. del 3° gr. ct. di base a Comiso nel luglio 1943: la foto di questo 109 è a pag. 37 de The Messerschmitt 109 in italian service; le istruzioni Italeri indicano che questo era il velivolo del Sottotenente Giuseppe Ruzzin, autore di cinque abbattimenti individuali e sei in collaborazione ma tutte ottenute con il biplano FIAT CR. 42; da evidenziare che sempre le istruzioni del kit indicano che questo velivolo aveva sulle ali , come gli altri due 109 della R.A. proposti, le insegne di nazionalità della R.A. ma dalla foto del 4 nero non si evince la loro presenza;

4) Messerschmitt Bf. 109G-6, W.Nr. sconosciuto nero 1 della 4° sq. del 2°gr. ct. della A.N.R. di base ad Aviano nel novembre 1944 e pilotato dal sottotenente Amedeo Fagiano autore con questo velivolo dell’abbattimento di un P.47; foto di questo velivolo sono state pubblicate a pagg. 145-146 de Camouflage and markings of Aeronautica Nazionale Repubblicana dove si evince che oltre al nickname Gigetti sull’ogiva dell’elica (riportato dal foglio decals in modo corretto) questo velivolo aveva ripetuto sui bordi alari in prossimità della parte più esterna del vano carrelli, il numero di linea nello stesso carattere e colori di quello in fusoliera che nel foglio decals non è riprodotto; Amedeo Fagiano dopo la guerra è stato un medico specialista ed è vissuto ad Osimo: nel 1982 rilasciò a Ferdinando D’amico e Gabriele Valentini un bellissimo resoconto della sua prima missione operativa su un FIAT G.55 della 1° sq. del 2° gr. della A.N.R. il 25.5.1944, pubblicato su Aerospazio Mese del marzo 1982 dove c'è anche una sua foto;

 

profilo 109 12 bianco

5) Messerschmitt Bf. 109G-6, W.Nr. 166303, bianco 12 della 6° sq. del 2°gr. ct. della A.N.R. di base a Villafranca nel novembre 1944 e pilotato dal tenente Ermete Ferrero; si tratta di un velivolo sul cui cofano motore destro, il pilota aveva fatto dipingere lo stemma del 51° st. della R.A. cui lo stesso aviatore era stato in servizio; da notare che sia le istruzioni che la cover box pongono lo stesso stemma sul lato sinistro del cofano, mentre l'evidenza fotografica assevera la presenza solo sul cofano destro…

6) Messerschmitt Bf. 109G-6/R 6/R 3, W.Nr. sconosciuto del Nucleo Comando del 2°gr. ct. della A.N.R. di base a Cascina Vaga nel giugno 1944 e pilotato dal Capitano Massimo Mancini; la sigla R-6 indica che questo 109 aveva un serbatoio ventrale esterno da 300 litri; questo velivolo a differenza degli altri due della A.N.R. proposti dal foglio decals, aveva insegne A.N.R. sia sopra che sotto le ali, mentre i caccia di Amedo Faggiano ed Ermete Ferrero avevano croci della Luftwaffe sotto le ali e in fusoliera accanto ai tricolori della A.N.R..

telaio a

Il kit come detto è uno stampo ex Hobbycraft che veniva utilizzato non solo per il Bf.109 G. 6 ma anche per i precedenti G.2 e G.4 che ancora adesso possono comunque essere riprodotti con questo modello (il G. 2 ed il G. 4 non avevano le bugne delle mitragliatrici MG 131 sulla fusoliera, il G. 2 non aveva le bugne semicircolari sulle ali perché aveva le ruote del carello più piccole di quelle dei modelli successivi): basterebbe non montare i pezzi relativi alla versione G. 6 che sono appunto realizzati a parte ed utilizzare le ruote del G.2 che sono anche loro presenti nel kits Italeri. Nella confezione si trovano quattro telai in plastica più uno più piccolo per le parti trasparenti. La stampata contraddistinta dalla stampata A è quella che riporta la fusoliera che presenta come pezzo a parte la cofanatura con lo scasso delle due mitragliatrici; ci sono i pezzi per diversi tipi di armamento subalare (lancia razzi e bombe di diverso calibro) e relativi travetti, tutte parti che non andranno utilizzate e finiranno nella personale banca dei pezzi…C’è anche la riproduzione dell’ombrello che veniva utilizzata ad esempio nel 1943 in Tunisia sui 109 G-2 Trop, il filtro anti sabbia come pezzo a parte, le bugne presenti sulla fusoliera per poter ospitare le MG-131, anche nella versione con la bugna destra con il piccolo rigonfiamento per l’olio presente su molti G-6 e sui G.14.

Da notare le incisioni sulla fusoliera veramente fini e da preservare adeguatamente durante le varie fasi di assemblaggio dalle poche ed eventuali stuccature e relative carteggiature che la costruzione di questo kit richiederebbe. All’interno delle semi fusoliere, in corrispondenza dell’abitacolo pilota ci sono le riproduzioni della strumentazione, abbastanza buone come base di partenza per un ulteriore opera di dettagliatura…

trasperenti 109

 La stampata B è quella trasparente dedicata al tettuccio suddiviso nelle tre parti come nella realtà,cui si aggiungono la riproduzione della piastra interna a protezione della testa del pilota e del collimatore Revi C12/D; le pareti del tettuccio sono molto fini.

ali 109 

 Le ali sono nella stampata C che come detto ha anche le ruote dei G.2; le ali purtroppo hanno il difetto di avere flaps e flabelli dei radiatori subalari tutti solidali con il resto delle strutture mentre in realtà quando il caccia è a terra, questi elementi erano abbassati…Prima di unire le ali si deve quindi staccare dai tre pezzi che raffigurano le stesse ali le zone dei flaps mentre si potrà piegare in basso la parte mobile superiore del flabello dei radiatori e staccare quella inferiore. Tutte queste operazioni devono essere fatte con molta attenzione per evitare che si asporti del materiale in eccesso che poi dovrà essere sostituito con stucco…Questo è a tutti gli effetti l’unico vero difetto di questo stampo…

ala 109 

Anche le ali presentano delle fini incisioni che riproducono le pannellature esterne e che durante le fasi della colorazione e relativo invecchiamento saranno veramente ottime !!! A seconda del velivolo che si vuol riprodurre si dovranno aprire i fori per i cannoni da 20 mm subalari e/o il serbatoio ventrale esterno, nonché le bugne alari per le ruote del carello.

 stampa 109

La quarta ed ultima stampata, lettera F, riporta tutti i particolari che completano la riproduzione del velivolo e che era comune ad altre confezioni dei 109 Hobbycraft come quelle inerenti il G.10 ed il K.4: ci sono anche le riproduzioni delle bugne alari di forma rettangolari tipiche ad es. del K 4. C’è una riproduzione del serbatoio ventrale esterno da 300 litri, degli scarichi del motore che andranno ripuliti dalla bavetta di stampa, del pianale dell’abitacolo e del cruscotto con in rilievo la strumentazione, il seggiolino che però non ha lo schienale e che quindi si dovrà auto costruire, specie se si lascia aperto il tettuccio .

gondole 109 

A corollario della stampata c'è un piccolo telaio con la riproduzione delle due gondole subalari che contenevano i cannoni da 20 mm che non venivano portati spesso dai 109 in quanto le stesse gondole diminuivano la stabilità e la manegevolezza del caccia; quelle del kit per adattarsi alle superfici delle ali del modello necessitano di un filino di stucco.

109 hobbicraft

In generale la costruzione non pone problemi di sorta e stando attenti alle varie fasi di assemblaggio, si può ridurre veramente al mimino le stuccature…Il kit è una buona base di partenza ed è suscettibile di ulteriori miglioramenti grazie anche ai vari sets di dettaglio presenti da tempo sul mercato e dedicati espressamente a questo stampo, come ad esempio il set di foto incisioni della Eduard che riproducono le cinghie di ritegno del pilota; “giocando” con i pezzi presenti nei vari telai, con le decals presenti nella confezione e quelle dei fogli Tauromodel e Sky Model dedicati ai 109 italiani, è quindi possibile riprodurre tutti i 109 dal G.2 al G-6 della R.A. e della A.N.R. .

 

Si ringrazia la Italeri S.p.a. per il kit gentilmente fornito in recensione .

 

 

 

    

 

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