Abbiamo rotto la scatola del Colosseo, kit Italeri n°68003

Abbiamo ricevuto per presentarlo ai nostri lettori un kit assai diverso da quelli che raccontiamo di solito. Questa volta niente ali ne cingoli o eliche, ma tanta tanta storia nel kit che riproduce il monumento più importante della Romanità.

Testo e foto arch. Silvio Pietropaolo

Si ringrazia Pama Trade ed Italeri per aver concesso il kit oggetto dell'articolo

Anfiteatro Flavio, meglio noto come il Colosseo. Simbolo di Roma nei millenni, in passato come in futuro. E' li da 2000 anni come vestigia del passato e testimone della storia di Roma Caput Mundi e di tutto quello che è passato dopo. Ha resistito ai terremoti ed all'incuria dell'uomo che lo hanno danneggiato ma non lo hanno abbattuto. Il monumento più visitato al mondo.Simbolo della grandezza dell'impero romano che ha portato lex e progresso in tutto il mondo allora conosciuto. La Roma che ha portato strade, acquedotti e porti anche nelle terre europee dove il massimo dell'attività era l'agricoltura e la pastorizia e l'organizzazione sociale era quella delle tribù, stesse terre che ora dagli scranni dell'europa ci bistrattano mettendosi sotto i piedi la storia che racconta la nostra grandezza e la loro vergogna recente. Lo sapevate che il Colosseo non è l'unico Anfiteatro ad aver avuto il nome di "Flavio"? Un altro era a Pozzuoli, anche più antico del Colosseo ed interessante perchè visitabile anche nella parte sotto al piano dell'arena. Si perchè il Colosseo non è il capostipite degli anfiteatri, ma anzi è la sintesi massima, il più grande, il più bello, il più capiente. I romani hanno fatto prove su prove per arrivare a cotanta grandiosità, hanno costruito anfiteatri in tutte le città da loro amministrate in tutte le terre conquistate, dalla Francia alla Germania, dall'Inghilterra alla Siria, alla Libia ed anche oltre. Dappertutto! Anche nella nostra Lecce.

Difatti anche Lecce ha il suo piccolo Colosseo in pieno centro storico attuale e nel cuore della Lecce Romana. Il piccolo Colosseo di Lecce è solo in parte riportato alla luce perchè nei secoli divenuto fondamenta e struttura portante per importanti monumenti di epoca barocca o successiva, tra cui una chiesa.

Il piccolo Colosseo di Lecce manca anche delle parti superiori che fuoriuscendo dal terreno hanno subito una sorte simile al Colosseo di Roma divenendo cava da cui acquisire materiale da costruzione a basso costo. Nel 1800 con la diffusione della scienza dell'archeologia, questi ruderi cominciarono a ricoprire particolare interesse e ci si rende conto che, come con gli Iceberg, quello che emergeva dal terreno era solo la punta del tesoro sommerso conservato sotto terra, che poi è cio che il terreno ha restituito a Lecce. Le foto dell'Anfiteatro Romano di Lecce, che abbiamo aggiunto all'articolo, saranno utile spunto di documentazione per la realizzazione di questo modello e consigliamo agli appassionati una visita in uno dei tanti anfiteatri sparsi in vari parti del mondo tra cui i tanti in Italia di cui ricordo Pompei, Capua, Pozzuoli, senza dimenticare il Colosseo di Roma. Come già detto sintesi massima degli anfiteatri, l'Anfiteatro Falvio di Roma prende il nome di Colosseo in epoca medievale sia a causa delle sue dimensioni che a causa della colossale statua di Nerone edificata al suo fianco. Costruito in soli 8 anni tra il 72 e l'80 D.C. con capienza variabile da 50.000 a 75.000 spettatori, il terreno dell'arena ellittico grande quanto un campo di calcio con assi di oltre 80 metri per oltre 50 ed oltre 3.300 metri quadri di superficie. Altezza dell'anello esterno di quasi 50 metri con delle dimensioni assiali di quasi 190 metri per quasi 160, questi sono i numeri rekord del Colosseo ancora oggi da guinnes dei primati. Il Colosseo rimase in attività per oltre 450 anni prima di cadere nell'abbandono, danneggiato da alcuni terremoti che ne fecero crollare una parte dell'anello esterno lato sud, divenne risorsa di materiale da costruzione utilizzato nei secoli, tra le opere realizzate con le pietre del colosseo ci fu il palazzo Barberini da cui il detto: "Quello che non fecero i barbari lo fecero i Barberini...". Macchina scenica impeccabile, nel Colosseo si vacevano anche delle rappresentazioni di battaglie navali con vere imbarcazioni e nell'arena allagata, A seguito di una ristrutturazione l'arena perse questa capacità perchè sotto furono realizzati tutta una serie di passaggi di servizio, locali, elevatori atti a portare nell'arena, anche ad effetto, combattenti e belve feroci per i combattimenti tra gladiatori e le Venaziones. La struttura era all'epoca la più grande arena coperta al mondo con un sistema di teli e corde (detto Velarium) che veniva gestito da una squadra di marinai della flotta romana Tenuta sempre in loco in una caserma apposita edificata vicino all'anfiteatro. Dal punto di vista architettonico e strutturale il Colosseo è formato da una serie di elementi murari ellittici e coassiali elevati con vari ordini di assi sovrapposti. Le murature interne sono progressivanìmente più basse dell'ellisse esterna e sono collegate tra di loro da  muri radiali sempre forati da una serie di archi. Le murature venivano realizzate in mattoni pieni o blocchi in pietra locale riempite a sacco con materiale di risulta e calcestruzzo mentre su queste murature veniva e sopra i passaggi voltati a botte veniva realizzata una soletta obliqua in calcestruzzo su cui poi poggiavano gli spalti. Tecnica costruttiva unica inventata dai costruttori romani grazie alla scoperta della pozzolana, polvere vulcanica alla base del cemento e del calcestruzzo reperita nell'area fregrea di Pozzuoli. Insomma i Romani con la costruzione degli anfiteatri hanno costruito il futuro svincolando le grandi arene per spettacoli dalla necessità che per edivicare gli spalti fosse necessario un declivio o scavare il terreno. Grazie a questa tecnica gli anfiteatri potevano essere edificati dappertutto anche in pianura ed in aree estese che gli permisero di divenire così grandi, proprio perchè edificabili fuori terra ed in elevato. Per altro gli anfiteatri hanno anticipato il futuro ed il loro schema distributivo è ancora oggi alla base di quasi tutti gli stadi i campi di calcio e football ed i palazzetti dello sport. Difatti il sistema di accessi ed il sistema di distributori orizzonatali e verticali facevano in modo che gli spettatori potessero raggiungere facilmente ed ordinatamente il proprio settore e posto numerato ma sopratutto permettevano un rapido deflusso di tutti i 70.000 spettatori alla fine dell'evento. Insomma dalla storia non si finisce mai d'imparare.

Dal lungo ed appassionato preambolo introduttivo avrete compreso che per me, che di professione faccio l'Architetto, presentarVi questo kit ha un significato particolare, perchè il Colosseo è un capolavoro dell'architettura di tutti i tempi e perchè è un'opera che ci ricorda di quanto mirabile possa essere l'ingegno umano in grado di realizzare cotanta grandezza. Il kit Italeri del Colosseo, segue quello della Statua della Libertà di New York uscito precedentemente per la serie World Architecture Most Famous Monuments e riproduce l'Anfiteatro Flavio in scala 1/500 così come visibile all'epoca del suo massimo splendore nell'età imperiale dell'antica Roma. Qualcuno dirà: 1/500 ma è piccolo! attenzione perche il colosseo è lungo quasi come il Titanic per cui in scala 1/500 il modello una volta costruito ci riempirà un tavolino Ikea Lack.

Andiamo a presentarVi questo kit partendo come sempre dall'esterno della scatola. Sulla copertina la boxart ci mostra una rappresentazione grafica del Colosseo così come è oggi ed una chiara foto del modello assemblato e dipinto che ci fa comprendere bene casa stiamo comperando, è anche raffigurato un Gladiatore esattamente un Mirmillone e sono indicate le misure del modello 41 cm per 35 per 11. lateralmente troviamo delle viste di dettaglio del modello montato ed assemblato ed altre indicazioni.

Aprendo la scatola la troviamo ricolma di plastica color sabbia e subito l'occhio cade sul grande pezzo che riproduce la cavea e su un corposo manualetto a corredo.

Il manualetto ha circa 28 pagine ed è composto da tre sezioni, una parte informativa storico descrittiva, una parte con le istruzioni di montaggio per le parti in plastica del modello, una parte per la colorazione del Colosseo e degli accessori. Piccolo errore veniale sulla copertina del manualetto c'è scritto come colorare il Circo Massimo, comunemente ed erroneamente qualcuno usa il termine Circo Massimo per indicare il Colosseo, ma il Circo Massimo è lo stadio allungato  dove i romani facevano le corse con le bighe situato oltre l'Anfiteatro Flavio a breve distanza di cui è rimasta la sola impronta nel terreno e poca parte delle gradinate, per cui l'indicazione è errata.

All'interno il manuale ci racconta la storia del Colosseo, ci mostra come è stato edificato, ci racconta segreti costruttivi e fatti storici della sua vita lunga 5 secoli.

Il manuale ci racconta anche come edificare il nostro piccolo Colosseo che ha poche parti ma sarà necessario seguire pedissequamente gli schemi dato che i vari pannelli di facciata hanno raggio di curvatura differenziati per riprodurre correttamente la forma ellittica. Tra le varie innovazioni che il Colosseo ha portato vi è anche quella della modularità, in effetti il modulo di facciata si ripete sempre uguale con i i tre ordini di archi ed il muraglione sovrastante che si ripete fino a completare l'ellisse del perimetro.

Il manuale indica anche come sistemare le grafiche su cartoncino di alta qualità riproducenti le 160 statue che adornavano gli archi del secondo e del terzo ordine.

Il manuale ci indica anche come colorare il nostro colosseo con i colori Italeri indicando tre colori per facciate e gradinate. Va specificato che il Flat Light Flesh sarà il colore di base, il Flat White servirà per rimarcare le luci sui bordi dei gradoni ed ingressi a pennello asciutto e l'Olied Earth è un lavaggio che ci permetterà di amalgamare il tutto e rimarcare incisioni ed ombre. Lavoro che sarà da effettuare anche sui moduli di prospetto e che consigliamo di fare con gli elementi ancora non montati e senza i cartoncini in tecnografica che riproducono le statue.

Ma andiamo alla plastica. Il pezzo che attira maggiormente l'attenzione aprendo la scatola è l'intera cavéa comprensiva dell'arena. un pezzo di dimensioni considerevoli, ben stampato, senza deformazioni, già pulito e con il solo segno dell'albero di estrazione al centro dell'arena da fresare con il trapanino ed una fresa a palla.

Il dettaglio è di ottima qualità, la gradinata è perfettamente riprodotta con tanto di camminamenti, parapettii e scalini rompitratta per la distribuzione verticale sulla cavéa. Pure riprodotte sono le scale di accesso che dai percorsi interni portano agli spalti.

Le prime due stampate compongono il basamento e ci forniscono i quattro propilei d'ingresso che alcuni disegni dell'epoca indicavano presenti in corrispondenza dei due assi ortogonali dell'ellisse. Tutti questi particolari presentano dettaglio inciso ed a rilievo da enfatizzare con lavaggio e pennello asciutto come per la pavimentazione che vediamo in foto.

Interessante il dettaglio che alcune parti sembrano irregolari proprio per riprodurre l'effetto dell'imperfezione della pietra. Altre due stampate riproducono le colonne che erano presenti al livello più alto che diciamo corrisponde agli attuali loggioni presenti in tanti teatri.

Le piccole colonne hanno ottimo dettaglio sia nei basamenti che nei capitelli che nel fusto anche in questo caso da valorizzare con un'attenta pitturazione ad effetto di chiaroscuro.

Ma sicuramente le parti che ricoprono maggior interesse ed attenzione sono le sezioni di prospetto dell'anello esterno. In due stampate di grandi dimensioni troviamo le 20 sezioni di prospetto che ci permettono di realizzare l'intero anello esterno.

Come già detto il kit Italeri riproduce il Colosseo nella sua interezza e grandezza così com'era in età Imperiale e non nel suo aspetto attuale. Il prospetto è alto e riproduce I tre ordini di archi con le colonne sporgenti dall'opera muraria, nella parte superiore si estendeva una parte muraria su cui le lesene continuavano il passo delle colonne ai livelli inferiori. Questa zona era decorata da dei grandi scudi circolari di bronzo dorato e nella parte superiore erano ospitati i pali lignei che erano alla base della struttura del Velarium. Questi pali sono raffigurati in posizione retratta passanti per la cornice di coronamento e poggianti su delle mensole in pietra. In fase di dispiegamento del Velarium venivano innalzati risultando i puntoni di questa immensa tensostruttura realizzata in legno, tele da vela navale e funi. Il dettaglio è di ottimo livello ed una buona pitturazione ci offrirà una resa di grande effetto.

  Come già accennato a guarnire gli archi di questo nostro Colosseo Italeri fornisce 20 riquadri neri con 8 statue cadauno. In effetti qualcuno potrebbe pensare che questa soluzione non sia la migliore ma la profondità degli archi produce il giusto rientro per l'immagine delle statue ed il fondo nero opaco della stampa fa il resto facendo risaltare il soggetto. Al fine di evitare danni su queste pregevoli stampe consigliamo di inserirle a pitturazione effettuata.


inclusi nel kit anche alcuni microfigurini qualora qualcuno volesse provare a dipingerli per animare l'arena. In questo caso il microscopio è d'obbligo. Cari lettori ci piace chiudere con questa bella immagine del modello così come appare nel manuale e molto ben realizzato. Un kit dal soggetto unico, un bel regalo per il prossimo Natale, che sicuramente sarà di grande interesse per gli appassionati della storia dell'Antica Roma...Caput Mundi. Insomma signori usciamo colla e pennelli e costruiamo la storia.

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