Istantanee dal Passato - 1

Mai pubblicate prima d'ora ed in esclusiva per Modellismosalento una serie di istantanee scattate tra il 1940 e 1944 sugli aeroporti di Cagliari (Monserrato ed Elmas) e Galatina che ci raccontano la vita dei campi d'aviazione della Regia Aeronautica nel periodo di guerra.

Foto dall'album di Famiglia messe gentilmente a disposizione dal sig. Giovanni Nico, Digitalizzazione di Silvio Pietropaolo. Note storiche di Gabriele Luciani

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Nelle case di tutti gli Italiani, spesso, si nasconde un tesoro e non solo per noi modellisti. Avere foto di prima mano di aerei, carri o altro che noi amiamo riprodurre in scala ridotta, è un grande stimolo per il nostro hobby. Non possiamo che ringraziare chi questi ricordi-documenti li conserva con amore per poi poterli passare con cura dentro uno scanner per renderli fruibili al popolo dei modellisti. Secondo la finalità di Modellismosalento queste foto sono gratuitamente fruibili ai modellisti ed appassionati ma mantengono e detengono tutti i diritti riservati dei proprietari per cui è vietata la pubblicazione e/o lo sfruttamento commerciale senza il diretto consenso dei proprietari come pure è vietato lo sfruttamento della copia digitale senza il consenso dei proprietari e di Modellismosalento. Buona Visione

N.B. Le note storiche a comento sono in basso dopo le immagini

Foto 1 : il  CR.32 della foto è forse uno degli ultimi biplani di questo tipo in servizio nel 1942 con un reparto operativo ma è oramai giunto al termine del suo impiego...Almeno uno dei copricarelli ed il cofano superiore del motore  sono infatti cannibalizzati da un altro esemplare ed hanno ancora la mimetica a macchie verdi e marroni sul giallo sabbia mentre il resto dell'aereo è in verde oliva scuro 2 (mimetica applicata solo nelle scuole al CR.32) con alcuni pannelli in alluminio; da notare anche l'assenza del fascio di fusoliera  e l'insegna alare a fondo neutro che insieme alla colorazione fa datare la foto al 1942;

Foto 2 : la linea dei CR.32 è con ogni probabilità quella di una delle squadriglie del 3° gr. del 6°st. di base a Cagliari Monserrato dalla metà del 1939 al dicembre 1940; il primo biplano della foto ha certo infatti l'insegna del Diavolo Rosso in fusoliera e poco più dietro una macchia scura che fa pensare ai numeri in fusoliera identificativi del reparto di appartenenza; la mimetica a macchie verdi e marroni su giallo sabbia, l'elica in celeste chiaro, l'insegna alare che sembra essere con il fondo bianco, il buono stato dei velivoli con il perfetto allineamento degli stessi con una mimetica di tipo uniforme su tutti, la presenza dei copricarena delle ruote su tutti induce a ritenere che gli stessi velivoli non siano stati versati ancora alla scuola di Foggia (dove vennero destinati altri CR. 32 del 6° st.) ma che siano ancora in un reparto da caccia.

Foto 3 :  ritrae un C.R.D.A. Cant. Z 1007 Bis della 213 sq. del 51 gr. aut. bt. operativo nella seconda metà dell’ottobre 1942 dall’aeroporto sardo di Villacidro contro lo sbarco alleato sulle coste mediterranee dell’Africa francese; il trimotore, come gli altri del 51° gruppo all’epoca, appare nella colorazione uniforme in verde oliva scuro 2 su tutte le superfici superiori e grigio azzurro chiaro 1 su quelle inferiori; il velivolo ha gli scarichi notturni tipo Wellington, con cofani motore di secondo tipo . Il luogo però è lo scalo di Elmas (con le caratteristiche gru) base di idrovolanti: come mai questo Alcione si trovi lì per di più appeso ad una gru non è dato capire, anche perché l’aereo appare integro con la sola mancanza della cappottatura del motore sinistro…Un ipotetico ammaraggio avrebbe quanto meno piegato le pale delle eliche… Un mistero da chiarire…

Foto 5 e 7 : nelle due foto è ripreso uno degli Aer.Macchi C. 202  rimotorizzati dalla Aeronautica Sannita con un motore DB.605: si tratta della MM.9695, codici 21-15, che nelle foto appare con due serbatoi alari sganciabili (visibile quello sotto l’ala sinistra);  in precedenza, dall’esame delle Matricole Militari dei velivoli interessati, era certa la trasformazione di tre C.205 Veltro   nella versione Scorta, ma l’antenna radio, il poppino di coda, la carenatura fissa del ruotino posteriore sono quelle di un C.202. Una terza foto di questo particolare velivolo, presa di fronte e facente parte dell'archivio D'Amico-Valentini, assevera la rimotorizzazione con il DB.605; questo velivolo apparteneva ad una delle tre sq. del 21° gr., quando queste erano state inquadrate nel 51° Stormo della Regia Aeronauticanel corso del 1944. Questi Aermacchi da “Scorta” erano stati assegnati, sull’aeroporto di Nuova (Campobasso), il 19 giugno 1944 al 21° gr. (non ricevendo insegne di reparto ma solo i piccoli numeri bianchi in coda, 21 per il reparto e 15 per il numero individuale come quello in foto o come quello del tutto simile 21-08 la cui foto è stata pubblicata anni addietro su Coccarde Tricolori di Gregory Alegy e Baldassarre Catalanotto). Nei successivi mesi il reparto tornò a Galatina dove sono state fatte le due foto in questione (si vedono sullo sfondo, oltre ad un Ca.133 da trasporto ed un Saiman 202 M da collegamento, molto probabilmente quelli assegnati al 51° st, le strutture aeroportuali dell’aeroporto leccese) ; per via dall’abbigliamento del personale, la foto sono state scattate durante uno dei mesi caldi dell’anno, un periodo di alte temperature che nel Salento va dal maggio ad ottobre; il 21° gr. negli ultimi mesi del 1944 fu posto in posizione di riserva, rimanendo sempre a Galatina fino alla fine della guerra.

Foto 6: l’idrovolante bimotore a scafo centrale e galleggianti laterali per il trasporto di 12 passeggeri che si vede nella foto è un Aer.Macchi C.94 . Ne vennero realizzati 12 esemplari, in due serie costruttive di sei esemplari ciascuna, differenti principalmente per i motori e per la diversa configurazione del timone verticale con quella del secondo tipo che venne retrofittata su alcuni idro della prima serie. Nove C.94 furono utilizzati della compagnia civile Ala Littoria, tutti immatricolati con nomi di fiumi italiani, nelle linee aeree che collegavano giornalmente le città italiane dell’alto Adriatico e nella linea Brindisi-Atene-Rodi- Haifa, dal 1936 sino al 1940. Con lo scoppio della guerra gli otto esemplari superstiti fra cui anche il quinto C 94 costruito dalla azienda di Varese con sigla I-TOCE, numero di costruzione 94004 (ovvero quella della foto qui pubblicata) , vennero militarizzati e ricevute la Matricola Militare (l’I-TOCE era la MM 60452) furono inquadrati nel Nucleo Comunicazioni dell’Ala Littoria. Quattro di loro fra cui l’I-TOCE, vennero utilizzati dal luglio 1940 sino al giugno 1941 per lo più sulle linee aeree che da Roma, passando per Cagliari, arrivavano a Pollenza (Baleari) oppure per Alghero sino a Barcellona. Nel periodo bellico la colorazione esterna dei C. 94 era sempre in allumino con chiglia in nero opaco ma si differenzia per la presenza di una grossa banda tricolore in fusoliera in posizione subalare: dallo stato di servizio dell’autore della foto e da tutto quanto appena sopra detto si trae la conclusione che la foto è stata presa nel porto di Cagliari nel periodo appunto compreso da luglio 1940 al giugno 1941. L’I-TOCE apparteva alla prima serie costruita ed ha quindi i motori Wright Cyclone SGR-1820-F52 A ma la foto testimonia cha ha avuto la modifica al timone verticale (per ulteriori notizie sul C..94 vedasi l’ottimo articolo in due parti pubblicate sui numeri 59/1996 e 60/1997 del periodico Aerofan, Giorgio Apostolo Editore, Milano).

Foto 8: il grosso trimotore visibile nella foto è un Savoia Marchetti S.82 della 1° Sq. del 1° Gruppo Trasporti Notturno della Regia Aeronautica cobeligerante , reparto basato a Galatina dall’ottobre 1943 e fino al termine della guerra. Anche questa immagine è foriera come tutte le altre qui pubblicate di interessanti spunti di riflessione, in quanto il velivolo della foto ha un codice (I-10 ) che era stato assegnato ad un altro S.82 più volte fotografato e che, stante il tipo di timone verticale con becco di compensazione piccolo, era di una delle prime serie di produzione; questo S. 82 della foto qui ora pubblicata ha invece un tipo di timone verticale con becco di compensazione più grande e tipico delle ulteriori serie costruttive. Inoltre si intravede un distintivo di reparto finora inedito sugli S. 82 del reparto, un particolare su cui ritornare…

Foto 10-11-12 : le tre foto sono inerenti a degli aerosiluranti (si notano i ganci per il trasporto del siluro) Savoia Marchetti S.79 di un reparto arduo da identificare stante l’assenza di codici in fusoliera ma solo di numeri individuali (rispettivamente 4 e 5 di colore bianco) in prossimità del motore centrale (da notate sui cofani gli scarichi a spazzola del secondo tipo). I velivoli sono rischierati in attesa di una missione di siluramento e le armi principali ovvero i siluri sono stati appena sbarcati da un S.82 da trasporto che li ha portati in base (vedi foto n. ). La mimetica è quella tipica di fabbrica (con superfici superiori in giallo mimetico 3 con macchie sfumate di verde mimetico 53192 e marrone mimetico 53193) senza però avere avuto le modifiche campali adottate dai reparti aerosiluranti (ad esempio le estese zone del bordo d’entrata alare e del muso fusoliera riverniciate in grigio chiaro). Questa colorazione rimasta inalterata fino all’estate del 1941 ed i distintivi ottici su questi S.79 delimitano l’ambito temporale entro il quale furono scattate le foto: la fascia bianca venne infatti adottata dal dicembre 1940 mentre le coccarde di nazionalità con fondo bianco furono mantenute sui velivoli della Regia Aeronautica per tutto il 1941: tenuto conto di questi particolari, del buono stato dei due S.79 nonché dello stato di servizio dell’autore delle foto di stanza in Sardegna nei primi anni del conflitto, si potrebbe ritenere che questi S.79 siano i primi appartenuti alla 280° sq. aut. che fu il primo reparto di aerosiluranti dislocato nell’isola appunto sull’aeroporto di Elmas dal febbraio 1941 .

Foto 13: anche l’ultima foto qui pubblicata ed inerente un velivolo della Regia Aeronautica è sempre preziosa per chi si interessa di velivoli italiani in servizio durante la 2° g.m.. L’S.82 ha portato sul campo due siluri per gli S.79 (che come noto portavano in missione solo un’arma per volta, appesa agli attacchi di sinistra); i due ordigni sono preservati in due camicie cilindriche metalliche e non hanno l’impennaggio in legno, questo verrà apposto dopo che gli stessi saranno appesi ai ganci degli S.79. E' arduo stabilire a quale dei tre tipi di siluro fabbricati in Italia durante la 2° g.m.  sia possibile ricondurre quello delle armi nella foto; è invece interessante notare il carrellino di trasporto a terra delle stesse, ponendo il dubbio che questo possa essere una struttura interna dell’S.82 o un prodotto “campale” della SRAM dell’aeroporto dove sono arrivate le armi…

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