M.T.M. Barchino
Kit Italeri Scala 1/35 cat. No. 5604
modello, testo e
foto di Gabriele Luciani
Motoscafo Turismo Modificato : con questo nome di copertura la Regia Marina
identificava un sistema darma
caratterizzato da un favorevolissimo rapporto costo-efficacia, anche se la sua
utilizzazione richiedeva personale con una altissima determinazione. Si
trattava di un piccolo natante (lungo 6,1 metri) che trasportava al suo interno
un carico di oltre 300 kg. di esplosivo e che condotto da un solo operatore
veniva lanciato alla velocit di circa 32 nodi contro lobiettivo. Giunto ad una distanza ravvicinata dallobiettivo, il pilota
bloccava il timone e si lasciava cadere in acqua ed allindietro aggrappandosi
ad un galleggiante che durante la precedente navigazione, fungeva da paratia posteriore del posto
di guida. Mentre loperatore cercava di stendersi sul galleggiante per evitare
le conseguenze dellonda durto della deflagrazione della carica del M.T.M. , questo andava ad impattare contro il bersaglio e, grazie ad
un congegno di piccole cariche che detonando squarciavano lo scafo, si inabissava trascinando con s la carica principale che non esplodeva
subito ma solo dopo essere scesa alcuni metri sotto il livello dellacqua, in
modo tale da arrecare il maggior danno possibile. Questo mezzo era levoluzione
del precedente Motoscato Turismo a sua volta lungo 5,25 metri e che era
stato concepito gi dalla met degli anni 30 dallingegnerie del genio Navale
Capitano Guido Cattaneo: era lepoca della conquista italiana dellEtiopia a
causa della quale i rapporti con lInghilterra si temeva si guastassero al
punto tale da dover arrivare uno scontro armato fra le due nazione europee.
Stante la superiorit navale inglese, si pens di ricorrere a delle piccole
imbarcazioni esplosive usa e getta, certo di pi facile realizzazione
rispetto al tradizionale naviglio di superficie: vennero realizzati alcuni
prototipi ma la conclusione della guerra in Africa Orientale fece sospendere
tutto il progetto fino al giugno del 1940: fu infatti solo dopo lentrata dellItalia nella seconda guerra
mondiale che la Regia Marina realizz concretamente i Motoscafi Turismo che ben
presto si rivelarono molto economici (erano realizzati in legno) e
particolarmente insidiosi stante anche
altre loro peculiari caratteristiche come il basso profilo, il pescaggio
minimo e lelevata velocit. Come altri mezzi dassalto di natura analoga, i
barchini (come vennero immediatamente soprannominati
dai loro equipaggi) vennero assegnati alla X Flottiglia M.A.S.
costituita formalmente il 15.3.1941, dopo un lungo periodo di addestramento del
proprio personale; la notte del
25.3.1941 ci fu la prima azione di sei barchini della X M.A.S. che forzata la Baia di
Suda (Isola di Creta) riuscirono a danneggiare gravemente lincrociatore
inglese York, affondando una petroliera e due navi mercantili per un totale di
trentaduemila tonnellate, un successo
raggiunto da solo sei uomini mentre tutta la Regia Marina non riusciva a
causare danni analoghi alla flotta inglese del MediterraneoNon sempre per le
missioni andavano cos bene: il 26 luglio 1941 un attacco congiunto di barchini
e Siluri a Lenta Corsa (i cd. Maiali) contro il porto di La Valetta a Malta fu un sanguinoso fallimento (in questa azione al comando di un Siluri a Lenta Corsa per
Teseo Tesei , Medaglia dOro al Valor Militare alla
memoria, Eroe al cui nome intestato lattuale reparto incursori della Marina Militare,il CONSUBIN). Sempre
dal marzo 1941 venne realizzato il prototipo del tipo
Modificato (sempre in legno ma di dimensioni pi corpose) che venne poi
prodotto fino allaprile del 1945 in 180 esemplari di cui ben 140 realizzati
dopo l8.9. 1943: la maggior parte di questi barchini costruiti dopo il 1943
fin in mano tedesca ma alcune decine di M.TM. sia di
nuova produzione che appartenuti alla Regia Marina furono affidati alla X M.A.S. che non aveva accettato
larmistizio divenendo presto una delle formazioni militari pi agguerrite ed
efficienti della R.S.I. . I barchini della X M.A.S. , basati presso
Fiumicino, nei primi mesi del
1944, insieme ad altri mezzi dassalto di superficie, condussero sedici azioni
contro il naviglio alleato operativo ad Anzio, sempre sotto il costante
pericolo della superiorit aerea alleata. Dopo il giugno del 1944, i mezzi
dassalto della X M.A.S. della R.S.I. continuarono ad operare da La
Spezia fino al 16.4.1945 quando, al
largo di Ventimiglia, il sottocapo Sergio Denti (sopravvissuto al
conflitto) con l M.T.M. 548 riusc a causare gravissimi danni al cacciatorpediniere
francese Trombe che non rientr pi in servizio, venendo radiato e demolito a
Tolone nellestate del 1945. Anche
la Regia Marina cobelligerante ricostitu un reparto analogo alla X M.A.S.
denominato Comando Mezzi dAssalto recuperando anche qualche M.T.M. , basandoli a Taranto, non arrivando per ad
utilizzarli in missioni operative. Sullimpiego di M.T.M. da parte tedesca e dopo la 2 G.M. da parte
della Marina Israeliana purtroppo si sa ben poco ma il concetto di questo mezzo
dassalto molto pi attuale di quanto si pensi se si considera che non molti
anni fa, dei terroristi arabi
hanno gravemente danneggiato una nave militare statunitense alla fonda in un
porto della penisola arabica, utilizzando con una azione suicida, un piccolo
motoscafo con una carica esplosiva lanciato appunto ad alta velocit contro la
nave dellU.S. Navy
Malgrado il Barchino sia stato una delle pi
efficaci realizzazioni belliche italiane, non molto conosciuto come il S.L.C. Maiale forse perch come il secondo non stato
mai il protagonista di alcuni film italiani realizzati nel dopo guerraNel
campo delle riproduzioni in scala sia il M.T.M. che
il S.L.C. non ha avuto molta attenzione: solo nella
seconda met degli anni 90 sono comparse delle loro riproduzioni in scala 1/35
ed in resina realizzata dalla ditta artigianale italiana Model
System Trade; dopo alcuni anni, alla cessazione delle
attivit della Model System Trade,
i master di questi suoi modelli sono stati acquisiti dalla Model
Victoria che ha migliorato quello del Maiale riproponendolo sempre in resina
mentre quello del Barchino non stato
riutilizzato e comunque stato bruciato dalla comparsa sul mercato
nel 2007 del modello Italeri (num.
cat. 5604), sempre in scala 1/35, che, essendo stampato in plastica iniettata e
a livello industriale, sul mercato, anche da un punto economico , certamente
molto pi competitivo di un kit in resina
La confezione del modello quella
della linea P.R.M. della ditta bolognese, contenendo
al suo interno un manualetto di oltre 30 pagine con
una breve storia del barchino e diverse foto dello stesso, sia storiche sia
quelle inerenti un esemplare conservato oggi a Milano presso il Museo Nazionale
della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Oltre a questo piccolo ma
prezioso supporto, cՏ
un cartoncino che riporta la cover box senza i marchi della
ditta per offrire la possibilit di farne un piccolo poster da appendere alla
pareti del proprio laboratorio modellistico. Da segnalare il foglio istruzioni
che illustra i pezzi e le varie fasi della costruzione non con disegni ma con
foto, veramente molto chiare.
Il kit invero abbastanza semplice
come il mezzo che riproduce ma anche montato come da scatola alla fine risulta
un modello alquanto fedele del Barchino: le 43 parti infatti sono contenute in una sola stampata, con due grandi
pezzi che riproducono le fiancate e la prua del mezzo diviso perpendicolarmente
a met; la parte superiore dellimbarcazione strutturata in modo tale da
poter lasciare visibile la zona in cui era collocata la carica esplosiva da 300
kg. riprodotta anche essa dal kit. Oltre ai pezzi inerenti il
M.T.M. ci sono anche quelli per una struttura simile
a quelle usate per tenerci sopra le barche quando sono a riva.
I pezzi non presentano particolari
problemi non essendoci sbavature o ritiri di stampa o segni degli estrattori
della stampa visibili al loro esterno. Facilissimo il distacco dal telaio di
sostegno di quasi tutti i pezzi: si deve solo stare attenti alla struttura
tubolare presente sulla copertura della prua.
Linterno dei pezzi pi grandi presenta
la riproduzione della struttura visibile dallesterno in corrispondenza del
vano che ospitava la carica esplosiva.
Nella confezione si trova anche un
figurino che raffigura un operatore in piedi da poter mettere una volta
costruito il barchino a fianco dello stesso.
Oltre alle parti in
plastica cՏ una lastra di foto incisioni per la riproduzione di alcune
componenti del barchino come il cruscotto, lelica del motore, e per lo pi i
galletti per la chiusura dei portelli di ispezione presenti sulla parte
superiore del natante.
Per chi ha conosciuto i modelli Italeri usciti nei primi anni 70 in scala 1/35 e relativi
al carro italiano M 14/41 e al relativo semovente da 75/18, entrambi con i
mitici galletti in plastica di ottima fattura ,
questi del barchino in fotoincisione non sembrano poi tanto un passo in
avanti nella tecnica modellistica
Completa il kit un piccolo foglio decals che pi che altro occupato da due scritte
didascaliche da apporsi sulla struttura per porre il modello finito. Ci sono
anche le riproduzioni agli orologi della strumentazione.
La costruzione del kit si pu iniziare
anche dalla struttura appena citata: quattro pezzi che si assemblano
subito e si possono anche dipingere con un color legno, con le parti a contatto
con lo scafo in grigio scuro : presumibilmente potevano essere rivestite di
gomma completa il tutto un discreto invecchiamento con lavaggi di colori ad
olio nero e bianco, per poter passare cos alla costruzione del barchino.
Non comunque che ci sia poi molto da
dire sullassemblaggio del kit: lunico passaggio di una certa importanza
lunione dei due pezzi pi grossi raffiguranti la parte bassa e le pareti
laterali dello scafo in quanto lunione degli stessi ha necessit di un filo di
stucco allesterno per non far vedere segni di giunzione. Fortunatamente la
stessa esigenza non si presenta per la zona interna delle stesse parti in
quanto una volta assemblate le coperture superiori dello scafo non si vede pi
nulla degli interni se non quelli della zona limitrofa alla carica esplosiva la
cui copertura pu essere anche lasciata solo appoggiata e non incollata: anche
nel secondo caso poi la presenza della riproduzione della carica esplosiva
maschera la zona di unione. Alcuni dei pezzi sono dedicati a particolari
interni del Barchino come le paratie per il posto di guida; la plancia della
strumentazione riprodotta con uno dei pezzi foto incisi che riporta i vari
strumenti: meglio dipingere gli stessi strumenti pi che utilizzare le decals del kit per un maggiore realismo.
Prima di chiudere lo scafo con le
coperture superiori meglio passare una mano di vernice di
fondo di colore legno e successivamente sulla stessa una di grigio
chiaro (che poi la tonalit usata su quasi tutte le superfici del
Barchino) e poi invecchiare il
tutto senza esagerare troppo: questi mezzi non erano certo dei natanti da diporto
ma non avevano comunque una vita operativa molto lunga dovendo operare in fin
dei conti per una sola missioneQuasi tutte le unioni dei pezzi del kit non
creano problemi: fanno una eccezione le carenature superiori del pozzetto di
guida che andranno un pochino limate per essere inserite al loro posto.
Anche per le superfici esterne del
motoscafo preferibile dare una mano di colore legno seguita poi da quella di
grigio chiaro seguendo in pratica quanto avveniva nella realt: in effetti si
trattava di imbarcazioni di legno verniciate di grigio
Sotto lo scafo e fino alla linea di
galleggiamento va usato il colore nero opaco: preferibile passare con
laerografo alcune mani diluite di questo colore per evitare di appesantire
laspetto del barchino con uno spessore inadeguato della vernice. In qualche
punto degli spigoli della parte bassa dello scafo si pu anche evidenziare
qualche limitata scrostatura della vernice che lasci intravvedere il legno
sottostante. Per dare una patina di invecchiamento a questo neo si pu fare
qualche leggerissimo lavaggio di colore ad olio bianco.
Su due delle coperture superiori vanno
inseriti i galletti per la chiusura delle stesse: si devono praticare delle
piccole incisioni sui punti dove andranno inseriti appunto questi galletti
altrimenti cՏ il rischio che saltino al primo contatto involontario.
Per spezzare luniformit della
colorazione e per dare maggiore tridimensionalit al modello si possono
utilizzare diverse modi per riprodurre una leggera
usura del mezzo: oltre a lumeggiare con qualche passaggio di colore grigio
chiaro ulteriormente schiarito con del bianco. Lavaggi con colore ad olio nero
per simulare lo sporco che si pu depositare ad esempio fra le costolature del
sedile del posto di guida o dei cofani superiori. Qualche lavaggio di colore ad
olio bianco invece potrebbe servire per simulare leffetto della salsedine.
Le eliche del motore sono anche loro in
foto incisione e prima di essere montate andranno piegate seguendo le
istruzioni del modello: andranno dipinte con una tinta ottone
che poi consigliabile opacizzare.
La costruzione termina con poche ore di
lavoro e la tentazione di porre il Barchino finito in un diorama che lo
raffigurino nel suo elemento naturale molto forte: utilizzarlo insieme alla
riproduzione in resina
di un angolo di porto che attualmente prodotta dalla Model Victoria potrebbe essere una soluzione ottimale
Insomma un modello che si monta
abbastanza facilmente e che grazie pure al suo rapporto di riduzione in scala
uguale a quella di tanti altri modelli terrestri ,
rende bene laspetto del mezzo reale.
Si ringrazia la Italeri S.p.a. per il kit
gentilmente fornito in recensione.
Gabriele Luciani