Bugatti Type 35 B/T Chassis #4959 così come conservata al Revs Instute di Neaples in Florida, scala 1/12 da kit Italeri # 4710

Una delle regine incontrastate della storia dell'automobilismo sportivo. La Bugatti tipo 35 è una pietra miliare delle corse automobilistiche quando queste erano agli inizi. Italeri ha rilasciato ben due kits riguardanti questa vettura in scala 1/12 sia nella versione corsa che nella versione stradale. Noi abbiamo realizzato il modello ispirandoci ad un particolare esemplare conservato negli USA ed ancora marciante per voler ancora una volta ribadire il grande peso storico e l'importanza di conservare amorevolmente questi capolavori dell'ingegno umano.

Modello, testo e foto di Silvio Pietropaolo.

Si ringrazia Italeri e Pama Trade per il kit messo a disposizione per la redazione di quest'articolo

Special Thanks to Revs Institute, Neaples, Florida for Text, photo and video references from authentic car stored in Revs Museum

Bugatti Type 35 B/T Year 1930, Serial No 4959, Wheelbase 94 inches, Weight 1650 pounds

Eight‐cylinder in‐line engine, single overhead camshaft, three valves per cylinder (two inlet, one outlet), Roots type supercharger 2261 cc (138 cubic inches), 140 hp at 5000 rpm.

"Gli italiani erano in cerca di vendetta. Per cinque anni consecutivi le Bugatti blu di Francia avevano trionfato nella loro corsa più famosa, la Targa Florio, la prova definitiva di uomo e macchina, disputata su un circuito delle Madonie di 67 miglia che si snodava attorno alle montagne del nord della Sicilia. Contro le quattro Bugatti iscritte – quattro ufficiali e una privata – si classificarono tredici delle auto più veloci d'Italia. Le speranze dell'Italia per la gara del 1930 erano riposte nella nuova – ma difficile da maneggiare – Alfa Romeo da 2 litri guidata dal saturnino Achille Varzi, ma quasi dall'inizio il suo unico serio rivale fu la Bugatti Type 35B guidata dall'astuto monegasco Louis Chiron. Chiron è partito dodici minuti prima di Varzi, ma l'italiano lo ha raggiunto e superato al primo giro, quando Chiron è retrocesso al quarto posto. Chiron ha risposto brillantemente e alla fine del secondo giro era al secondo posto, posizione che ha mantenuto fino alla fine, finendo a meno di due minuti dietro Varzi in una gara di 335 miglia piena di incidenti in cui entrambi i piloti avevano infranto tutti i record sul giro esistenti. Quella fu, a quanto pare, la prima e ultima gara come vettura ufficiale per la Bugatti di Chiron, telaio n. 4959, sei settimane dopo fu venduta all'imprenditore Charles Terres Weymann di Parigi per 92.000 franchi. Tuttavia, fu immatricolata per la prima volta a Raoul Arthez di Pau nei Pirenei il 5 agosto 1930. Quell'autunno partecipò a tre Gran Premi della regione, non riuscì a finire in due e non partì nel terzo. E quella, a quanto pare, fu la fine della carriera agonistica di questa vettura. Sorprendentemente, fu poi persa di vista per i successivi tre quarti di secolo, per essere ritrovata nella regione di Pau solo nel 2006, parzialmente smantellata con tutti i componenti principali presenti. "Questa è", ha commentato un esperto, "senza dubbio la scoperta più straordinaria di una Bugatti perduta da tempo che abbia mai conosciuto". Sebbene esistano ancora altre due auto di quella squadra della Targa Florio del 1930, questa Bugatti è l'unica che sopravvive nelle condizioni in cui gareggiava ottant'anni fa. È, semplicemente, unico."
 
Ho voluto iniziare questo mio articolo di racconto di come ho realizzato questo modello della Bugatti "Arrabattata", come ho voluto definirla, Dal testo del pannello informativo presente al Revs Institute accanto alla vettura reale in esposizione. Questo testo, di cui ringrazio il Revs Institute, racconta meglio di ogni altro scritto la storia di questa vettura ed il perchè la vediamo così com'era, arrabattata come spesso avveniva durante le corse pionieristiche di quei tempi. Invito tutti ad andare su youtube e cercare il filmato in cui si vede e si sente questa regina marciare con un sound da fare impallidire le supercar di oggi.
Ettore Bugatti era un genio italiano, un Ferrari ante litteram che nato in italia si trasferì poi in francia per creare la propria fabbrica di auto da corsa. Vetture, quelle da competizione, piccole compatte leggere e filanti come in auge nella tradizione automobilistica italica. La Francia porta Bugatti come proprio mito dell'automobilismo francese ma anche in questo caso il genio era italico. Uomo con grande conoscenza della meccanica, della tecnica e gran designer produsse auto da competizione performanti e lussuose berline dallo stile meraviglioso ed inconfondibile. Spesso l'innovazione del design sfociava nell'innovazione tecnologica. Ne sono indubbio esempio i famosi cerchioni a razze con la parte delle razze monolitica e l'azzardo costruttivo della Bugatti Type 57 Coupè Atlanic dove due gusci affiancati ed uniti al centro formano una vettura dalla rigidità strutturale legendaria oltre che dalle forme così eleganti ed aerodinamiche da non sentire il passare del tempo.
La Bugatti Type 35 con il suo Blu turchese fu un temibile spauracchio per i competitori del tempo e diede parecchio filo da torcere ai nostri campioni sulle nostre autovetture rosse soltanto il colore traeva in inganno tanto da non far capire che alla fine si trattava di una specie di derby tutto italiano.
 
Il Kit Italeri # 4710
 
Il kit Italeri da cui siamo partiti per realizzare la Bugatti Revs è il #4710 dedicato alla versione da competizione ed il primo uscito circa 2 anni fa con stampi completamente nuovi. Questi ottimi kits Italeri hanno secondo me un solo difetto: Trattandosi di ottimi kits, una volta montati i modelli sono tutti belli ma uguali, Tutti ottimi modelli iperdettagliati ma irrimediabilmente uguali dato che in questo caso le versioni disponibili dal kit sono soltanto 2 per cui o Azzurro Francia o Verde inglese con modelli tutti bellissimi ed ammiratissimi alle mostre. Per cui come già fatto per la Mclaren che ho poi riprodotto nella versione bianca e gialla dell'estoril 86, anche per la Bugatti sono andato alla ricerca sul web di un esemplare particolare da riprodurre e che potessi realizzare da questo kit senza necessità di stravolgerlo. Dopo tante ricerche, e sinceramente tante bellissime foto papabili come ispirazione al soggetto da riprodurre, la scelta è andata sulla Bugatti del Revs Institute così esotica e così lontana da noi.
 
Il Revs ci mostra alcuni pezzi nobili della sua collezione in una splendida gallery specifica per ogni modello. Quella della Bugatti vera la potrete vedere al link postato sopra ed apprezzarne le peculiarità di splendida incompleta anche se ancora efficiente. Subito dalle foto saltano all'occhio alcuni dettagli di differenza da cio che il nostro kit offre.
 
 
Il dettaglio più evidente è che la Bugatti del Revs Institute ha due ruote di scorta cosa che il kit Italeri 4710 non fornisce ma una la fornisce il kit per la versione stradale.

Secondo dettaglio piuttosto evidente è che questa vettura è dotata di due tappi per il serbatoio carburante. Alcune Bugatti corsaiole hanno questa caratteristica ma questa vettura oltre al tappo sul lato destro, ne ha un secondo al centro.
 
Attenzione non a sinistra (come erroneamente lo avevo aggiunto io)
 
 
ma al centro cosa che mi ha richiesto ulteriore modifica della posizione del tappo aggiunto
 
 
dopo aver ricevuto documentazione aggiuntiva direttamente dal museo americano. Altre differenze erano la non presenza della griglia protettiva del radiatore, la mancanza della carenatura della sopspensione anteriore,
 
 
sotto al radiatore, e la mancanza di una parte del sottoscocca dietro la ruota anteriore di destra sotto al telaio.
 
 
Altra particolare differenza, che ho notato soltanto a fine costruzione,
 

 
è che questa Bugatti è mancante dei terminali di scarico ed è mancante anche del carter bombato presente nel pianale sotto il differenziale della trasmissione. Queste due ultime cose le ho notate a modello praticamente terminato e con gli scarichi completi montati per cui mi ha richiesto un intervento di alta chirurgia. Il resto si tratta di colorazione particolare oltre che di weathering e scraping dato che la vettura presente delle specifiche peculiarità.
 
 
Il montaggio del kit Italeri comincia dal motore ad 8 cilindri e subito è richiesto un intervento sulle candele. Il kit fornisce delle candele con pipetta ad L mentre la nostra vettura ha la pipetta assiale per cui tutte le candele vemgono modificate in modo da essere con pipetta assiale.
 
 
Detto questo si assembla la parte principale del motore, il tutto viene dipinto con colori Kustomservice e lavaggi ad acqua Italeri Grigio, Nero e Marrone olio.
 
 
 
Molto bello da montare a parte il blocco del compressore i dettagli dorati sono eseguiti a pennello con colori Citadel.
 
 
L'insieme del blocco motore è semplice ma d'impatto. Tutto si legge perfettamente nella sua semplicità. 8 cilindri in linea in un blocco parallelepipedo che sotto diventa semicilindrico, testa piatta da un lato il compressore, dall'altro i collettori di scarico che questa vettura ha di colore antracite scuro, quasi nero leggermente metallico. Il colore è stato ricavato con del nero Mr Color acqueous gunze con dentro un pò di pasta gun metal AK extreme in tubetto, l'effetto è perfetto.
 
 
 
A questo punto abbiamo intanto preparato il telaio che normalmente su queste vetture è color primer Grigio scuro o in grigio chiaro con la parte anteriore dipinta in colore carrozzeria. Ma questa vettura ha il telaio in rosso mattone integrale con parti scrostate in primer grigio scuro simile al 36118. 
 
 
Come si nota, alcune parti meccaniche ed una barra stabilizzatrice del telaio sono nel tipico Azzurro Bugatti, il classico turchesone poi detto anche azzurro Francia inutile dire che, in base alle foto, il modello è stato dipinto come di conseguenza.
 
 
Una prova di alloggiamento del motore nel telaio è d'obbligo e ci va perfettamente. Anche il motore è stato rifinito foto alla mano.
 
 
Nella parte posteriore intanto è stato montato serbatoio, differenziale e scatola del cambio insieme alla paratia taglia fiamma a metà vettura.
 
 
Come si vede nella foto sopra il serbatoio va in grigio chiaro il differenziale con le sue staffe in turchese, il kit riproduce tutta la trasmissione inclusa la scatola del cambio, particolari di grande dettaglio e che fanno una bellissima figura. Il kit si monta bene tutto combacia abbastanza bene e permette di fare montaggi e smontaggi per tutte le opportune prove. Molto bello e divertente, basta dedicarsi ad una buona pitturazione.
 
 
 
Montato la turbina, il motore fa la sua gran figura in mezzo ai longheroni del telaio. Il fissaggio del motore, come tante altre parti di questo kit avviene tramite viti e non presenta problemi. Le viti non resteranno a vista quasi mai.
 
 
 
Il radiatore ha subito una seppiatura sulla cromatura al fine di renderla malmessa e sulla stessa è stato passato del candy Gold e del candy Brown il risultato è un ottone brunito tipico delle lavorazioni del tempo.
 
 
Successivamente ho riprodotto dei segni sulla superficie radiante ed una colatura marrone ruggine chiaro su un lato della parte in ottone esattamente come quello vero, dettaglio di grande effetto.
 
 
La paratia taglia fiamma viene montata a sandwich con il cruscotto. Per il pannello strumenti il kit fornisce una splendida decal effetto rodiatura da inserire anche da lato della paratia tagliafiamma. La nostra vettura ha due anelli di bordatura strumenti in color bronzo o rame scuro, altri cromati. Il pezzo di partenza è cromato per cui è bastato dipingere con il pennellino ed i colori Citadel le cornici dei due strumenti color rame mentre ho lasciato color cromo quelli cromati. mettendo all'interno le decals dei quadranti degli strumenti e poi la grande decal effetto acciaio inox rodiato. Infine i vetrini in plastica trasparente.
 
 
L'effetto è notevole, in mezzo ho dipinto lo spinterogeno come quello della nostra vettura in rosso bachelite con manopole nere ed ho autocostruito con filo di piombo i cavi delle candele, quattro per lato di colore sabbia salmone.
 
 
Stesso lavoro è stato fatto sui cavi candele nel vano motore. Sulle Bugatti i cavi sono accompagnati alla loro posizione tramite un tubo presumibilmente di bachelite. In questa vettura il tubo è di bachelite rossa mattone per cui ho sostituito il pezzo originario con un tubicino in cui ho fatto passare i cavi candele sempre di color salmone sabbia e che ho collegato agli elettrodi di punta.
 
 
 
Il vano motore è stato poi condito da una serie di condotti in tubo di rame ricostruiti in filo di rame. Questa vettura tra le altre cose presenta tutta la sospensione anteriore con i tamburi dei freni in color turchese con le parti pesantemente usurate sulla loro colorazione, ho usato un po di tecnica del sale ma anche ritocchi a pennello, pesanti lavaggi e lumeggiatura in alluminio per attenere un effetto più simile possibile alla vettura reale.
 
 
Il doppio tappo come pure la flangia sul serbatoio sono stati ricavati tramite ristampa dei pezzi originali del kit clonati realizzando lo stampo con il Blu Stuff e poi colando la resina acrilica in polvere della Green stuff world mischiata con l'acqua .
 
 
Ottima per questi piccoli lavoretti.
 
 
La parte anteriore del sottoscocca è stata tagliata, dato che a questa vettura manca la cover della sospensione anteriore.
 
 
Poi realizzati i fori di fissaggio è stata messa in posizione.
 
 
Una volta sistemata la parte anteriore del sottoscocca, è possibile provare l'intero sottoscocca e segnare la parte da tagliare perchè questa vettura non la ha, per cui seghetto e mano ferma ed abbiamo eliminato il superfluo. Prima del montaggio ho provveduto a dipingere le parti della carrozzeria in primer Bianco e poi in alluminio insieme ad altre parti della carrozzeria.
 
 
Ma vero è che questa vettura non come un Mustang Warbird lucidato a specchio, anzi le foto della coda di questa vettura ci dicono ben altro. Ma di questo parleremo più in avanti.
 
 
Come già detto all'inizio questo kit non presentava i pezzi per le ruote di scorta. Chiedo allora aiuto ad Italeri facendo presente il progetto ed il soggetto da riprodurre. Al momento si stava preparando la produzione del kit analogo per la versione stradale che invece avrebbe avuto 6 ruote nella scatola e non 4, quindi mi si disse che potevano inviarmele ma ancora non le avevano cromate. Risposi che andavano comunque benissimo, anzi era meglio dato che me le sarei cromate io per ottenere un effetto più spento. In poco tempo mi sono visto arrivare due stampate da tre ruote ciascuna di colore grigio per un totale di 6 cerchioni e due pneumatici aggiuntivi. Subito prendo le stampate e le spruzzo col primer Kustomservice KSW 100 Black come base nera lucida per i metallici.
 
 
 
Come si vede dalla foto sopra, a nero asciutto, le parti sono state carteggiate con una carta abrasiva a grana piuttosto grossa, almeno 600, in modo da rigare la superficie liscia del primer nero e poi il tutto è stato dipinto col colore metallico.
 
 
Il colore utilizzato è lo steel CHR 03 di Kustomservice, la texture prodotta carteggiando produce (stampata di sinistra) un effetto leggermente più spento e più chiaroscurale rispetto all'ottima cromatura satinata prodotta da italeri (stampata di destra) in particolare si è ottenuta una nuance più scura delle razze rispetto all'anello del cerchione. Per altro questa vettura ha ruote non nuove per cui con usura dei cerchi differenziata di ruota in ruota.
 
 
Come si può vedere l'aspetto delle ruote da me dipinte ci offre un effetto più vissuto rispetto alle nuove con effetto alluminio fornite dal kit. Questi colori hanno la caratteristica di risplendere sotto la luce diretta per cui in foto sembra ci sia poco contrasto ma in luce ambiente l'effetto è ancora migliore.
 
 
Ma ciò che rende questa vettura unica è la sua carrozzeria. Abbiamo letto la sua storia sopra con i vari passaggi di mano; già il solo fatto che sia stata utilizzata da Luis Chiron nella Targa Florio del 1930, fa di questa vettura un pezzo della storia dell'automobilismo. Successivamente la vettura è stata utilizzata in altre gare e da quello che vediamo è stata anche piuttosto danneggiata. Fatto sta che nel 201 arrivo al Revs Institute dopo un lungo letargo ed in questo stato. Tra le foto, che mi sono state mandate, ci sono anche quelle di come la vettura arrivò al Revs e fu accolta nell'officina. Ci si rese subito conto che la vettura era in buono stato e fu deciso di effettuare un restauro di mero ripristino della funzionalità e sopratutto conservativo dello status quo della vettura, che si presentava come un patchwork di componenti di colori diversi tra cui il telaio rosso scuro, i componenti mecanici principali di sospensioni e freni in turchese Bugatti e la carrozzeria in colore natural metal in vari toni di alluminio con dei dettagli in panno rosso ed il divano di colore marrone scuro con paratia divisoria in mezzo e seduta senza coste impunturate che invece rimangono sulla spalliera.
 
 
Ma la particolarità peculiare si questa vettura era la coda che presentava segni di graffiatura e martellatura tipica del lavoro manuale del battilamiere, che aveva evidentemente ripristinato un pesante accartocciamento della coda che evidentemente in qualche incidente si era rovinata. Difatti la vettura ha tutta la parte della coda ribattuta ed ammaccata senza superficie liscia, cio fa si che l'alluminio di quest'area risulti più scuro e meno luminosa. Per cui la sfida era provare a riprodurre questo dettaglio.
 
 
Provato questo assemblaggio a secco ho inviato pueste prime foto al Revs in Florida via email chiedendo se era possibile ricevere qualche ulteriore foto di documentazione. La risposta dal Revs Institute fu immediata ed entusiasta con una marea di complimenti. Del resto chi se lo aspettava che un modellista italiano, che negli Usa non ci è mai stato, andasse a scegliere di riprodurre una Bugatti conservata in un posto nel quale non ero neanche a conoscenza? Potere del Web che ti mette a disposizione tutto il mondo sullo schermo di un computer o di un telefonino. Subito dal Revs Insitute mi inviarono un filmato walkaround della vettura e poi, dopo circa un mese, ben 70 foto di quando la vettura era giunta in museo con tanti dettagli che mi fecero rivedere alcuni dettagli già riprodotti, come i tappi del serbatorio ed il sottoscocca posteriore con gli scarichi, oltre che le feritoie del cofano di dx che ha 11 feritoie contro le 14 del modello.
 
Insomma a metà lavoro ho dovuto fare una specie di Midle Life Update e rivedere sia un pò delle cose già fatte che predisporre interventi nuovi su parti alla fine già dipinte e pronte per il montaggio.
 
Ma torniamo alla coda.
Parte più caratteristica di questo soggetto sono partito dal pezzo del kit con plastica di colore turchese.
 
 
Con l'ausilio di alcune frese e con il Dremel ho provveduto a riempire di ammaccature e bozzi la parte posteriore della carrozzeria mantenendo liscia il resto vicino l'abitacolo. Dopo ho provveduto a dare il fondo nero lucido per la preparazione della stesura del metallico.
 
 
 
Il risultato iniziale è quello in foto ma ci saranno poi svariati lavaggi ed ulteriori rigature con carta abrasiva per ottenere un effetto ancora più ruvido e sopratutto spento simile alla vettura reale.
 
 
Altra peculiarità di questa vettura sono le tracce di colore non completamente rimosso ai lati del vano motore. Dall'analisi delle foto risultano tracce di un primer di colore Grigio scuro, poi tracce di Verde Inglese ed infine tracce di Turchese Bugatti.
 
 
Anche dall'altro lato ho provveduto a riprodurre tali rimanenze di vernice originale che giustamente sono state preservate così come stavano. Per controllare meglio la posizione e dimensione delle macchie ho proceduto con un pennellino a mano libera e foto alla mano a riprodurre i vari strati. Prima il grigio, poi il verde e poi il turchese Bugatti.
 
 
 
Il montaggio della carrozzeria di questa Bugatti è semplice e non complesso come quello della Fiat 806 GrandPrix che ha richiesto un bel pò di connessioni prima del montaggio del corpo centroposteriore. Per cui la Bugatti ci permette di fare varie prove anche a secoo per inesrire tutto ciò che necessario ed anche per valutare l'aspetto generale del mezzo.
 
 
Come già detto la coda ed il serbatorio han subito due interventi sui bocchettoni di rifornimento. Prima con la creazione del secondo tappo a sx ma poi, dopo l'arrivo delle foto ulteriori dal Revs Institute, con lo spostamento del secondo tappo al centro. In questo secondo intervento è stato necessario richiudere il foro fatto a Sx ed aprirne uno nuovo al centro.
 
 
Dalle foto si è evidenziato anche un segno di saldature per un altro foro sempre al centro ma più indietro per cui ho provveduto a segnare ed incidere anche questo.
 
 
Fatto anche questo sono passato alla pitturazione definitiva della parte con carteggiature, rigature, fresature preventive per poi ottenere l'effetto finale.
 
 
Sono stati utilizzati alluminium e titanium della Kustomservice con lavaggi Citadel Gloss e Italeri wash nero e marrone per ottenere l'effetto finale con anche qualche velata di candy brown Kustomservice.
 
 
La nostra Bugatti del Revs Institute comincia a prendere forma, notare il dettaglio della guaina parapolvere di colore rosso vivo per la leva del cambio e stessa cosa sarà per il panno paravento da posizionare sotto al piccolo parabrezza che non abbiamo ancora installato. Per riprodurre questi due dettagli il kit offre una stuoietta di colore caffe'latte da ritagliare in forma e dimensioni congrue ed ho poi tinto di rosso kustomservice.
 
 
Più che un sedile quello della Bugatti è un divano. Questa autivettura ha le spalliere impunturate a costole mentre le sedute sono senza impuntura per cui le ho ricoperte con un pannello in plasticard.
 
 
In mezzo ho ricavato il divisorio sempre in plasticard ed il tutto è stato dipinto con il nero crackle della Citadel, per riprodurre un pò di effetto delle pelle incartapecorita e lesionata il tutto poi dipinto e lavato con vari toni di marrone
 
Ora dobbiamo risolvere il problema delle ruote di scorta che, vero è che Italeri mi ha fornito il set di ruote completo ma ci volevano i supporti.
 
 
Il kit fornisce un supporto in una delle due lastrine fotoincise ed è quello da posizionare a sx. Questo pezzo nella vettura reale evidenzia il colore molto rovinato per cui l'ho dipinto e pesantemente weatherizzato.
 
 
Il secondo è stato ricavato da parte del lamierino della lastrina fotoincisa tagliato e piegato a dovere. Per il lato destro è anche necessario autocostruire il supporto distanziale dalla carrozzeria in modo da far prendere alla ruota di scorta la caratteristica posizione a V sporgente dalla carrozzeria.
 
 
Ciò si rende necessario anche per avere libertà di movimento sia per la la leva del cambio che la leva del freno. Per il distanziale ho usato un pezzo di sprue con un dischetto di plasticard per migliorare l'appoggio.
 
 
A questo punto bisogna riprodurre il sistema di cinghie in cuoio che tengono insieme ruote di scorta ma anche il cofani chiusi ed in questa vettura specifica anche un carter della trasmissione tra cambio e motore in mezzo all'abitacolo. Il materiale che il kit offre per fare queste cinghie non è il massimo dato che si tratta di un pannetto in stoffa da ritagliare a striscie e da appuntire e farci i buchini per le fibbie. pure le fibbie sono migliori quelle in plastica che quelle fotoincise troppo piatte. Appena montato il fabric di cui è dotato il kit è color caffèlatte poi l'ho tinto in marrone rossiccio.
 
 
Il pezzo si intravede in foto. Per lo sterzo ho eseguito un lavaggio pesante con il Marrone rossiccio Citadel gloss inks e poi ho dipinto il volante in legno con crema e tan e poi lavaggiato sempre con l'ink gloss di cui sopra.
 
 
A modello quasi finito, confrontando il modello con le foto della vettura reale mi rendo conto che un cofano ha meno feritoie di quante riprodotte sul kit. sul cofano di dx quello vero ha 11 feritoie sulla griglia superiore anteriore, mentre quello del kit ne ha 14
 
 
per cui a cofani già dipinti scortico via tre feritoie, carteggio,
 
 
stucco, ricarteggio e ridipingo tutto questa volta usando l'alluminio puro e poi un particolare cromo che mi sono realizzato per dipingere l'F 16 special Color del X Gruppo Caccia che è un pochino più scuro ed ha un tono vagamente celestino ottenendo il giusto contrasto tra l'alluminio del corpo vettura ed i cofani che sembrano in effetti più nuovi e più lucidi.
 
 
Per altro come finitura sui cofani ho dato un trasparente lucido mentre il resto del corpo vettura ha avuto come trasparente un KSW 30 ed un KSW 10 Kustomservice all'acqua. L'effetto lo vediamo in foto. Il montaggio del parabrezza ha richiesto un pochino di attenzione e la parte vetrata ha la cornice stampata. Per cui in questo caso ho mascherato il vetro ed ho dato prima il primer nero lucido e poi il cromo. Anche questo dettaglio ha ricevuto il telino frangivento Rosso.
 
 
La vettura sembra finita, ma... e quegli scarichi cosi sporgenti? La macchina non li ha! Eh Mo'???? Cerco tra le foto ma non ho quella vista. Chiedo di nuovo aiuto al Revs se mi possono fare qualche foto dal basso col telefonino.
 
 
Passano alcuni giorni e le foto arrivano via Messenger, allota taglio i terminali,
 
 
Provo, Ma ques'auto è anche mancante del carter sotto il differenziale, per cui taglio...
 
 
Rifisco, Fascetto e rivenicio.
 
 
Ed alla fine affumichiamo pure.
 
 
Il modello è quasi finito ma manca ancora una cosa tipica di questa vettura. Non tutti sanno che le parti della carrozzeria di questa autovetture era legata insieme da filo metallico. In genere la legatura andava  a zig zag tra il sottoscocca e la carrozzeria.
 
 
In questa foto si nota la legatura e si nota che quella della nostra Bugatti blocca le parti separatamente per cui le singole parti possono essere rimosse separatamente.
 
 
Ho usato un cordoncino da 0,3 mm. di diametro preso in un negozio di orolforniture già di colore argentato che ho tagliato in piccoli spezzoni, sagomato e posizionato tra un occhiello e l'altro.
 
 
Lavoro lungo e tedioso ma ora si che abbiamo terminato ed una volta rimontato tutto abbiamo la nostra Bugatti completa.
 
 
Abbiamo cercato di farla più simile possibile a questo esemplare realmente unico.
 
 
E' stata una sfida durata 9 mesi, come un parto, ma ne sono veramente soddisfatto.
 
 
L'effetto generale è realistico ed i dettagli non mancano.
 
 
Questa vettura è esposta nel museo senza i suoi cofani per mostrare il lineare motore ad 8 Cilindri di Bugatti.
 
 
Semplice nelle forme, essenziale nel design e con una tecnologia direttamemente leggibile ficcando la testa nel cofano.
 
 
La meccanica diventa design nella sua purezza senza fronzoli. Fossi abitante della Florida l'avrei portata e donata al museo perchè è il giusto luogo per conservare un modello così caratterizzato.
 
 
Per le foto definitive ho provato a scimmiottare le bellissime foto fatte al museo per presentare questa vettura più unica che rara.
 
 
Ma io non sono un fotografo così bravo come quello del Revs Institute ma la resa non è poi così malaccio.
 
 
Per il resto giudicate Voi.
 
Un grazie al Revs Institute e buon modellismo

StampaEmail