Storia dell'aviazione - (Milano: Fratelli Fabbri Editore , 1973-1976)
Un altro mito degli anni settanta è la famosia opera a dispense "Storia dell'Aviazione" che, realizzata dalla casa editrice milanese Fratelli Fabbri, ebbe un successo a dir poco clamoroso. Nel cinquantenario della presentazione di questa pubblicazione che fece anche "nascere" generazioni di modellisti, ripercorriamo la strada di questa che fu in assoluto una delle maggiori affermazioni editoriali italiane .
Testo e foto di Gabriele Luciani
Il 30.1.1973 la casa editrice Fratelli Fabbri presentava a Milano un'opera a fascicoli dal titolo di "Storia dell'Aviazione" programmata in centoventi uscite settimanali da raccogliere poi in dieci volumi (cinque di storia, quattro di profili ed un dizionario di termini aeronautici): questo fu un evento molto importante e che vide la presenza di molte autorità fra cui l'allora assessore alla cultura del comune di Milano , Paolo Pillittieri, al tempo molto attivo nel suo compito. Era infatti un periodo in cui in generale gli italiani erano molto partecipi della vita culturale e sociale del paese, ed inoltre la massa di giovani nati sulle ali del precedente boom degli anni sessanta, aveva grandi esigenze di istruirsi e di acculturarsi, tanto che moltissime famiglie che avevano figli in età scolare e/o adolescenti, acquistavano copiosamente opere di letterature italiana e straniere spesso pubblicate a dispense, a supporto dei libri di testo usati nelle scuole. La grave crisi economica sarebbe scoppiata solo alla fine del 1973 ma già gravissimi tumulti politici si erano avverati: al tempo nessuno però poteva mai immaginare che un'opera come quella che veniva presentata dalla Fratelli Fabbri, sarebbe stata poi premiata da un successo che ancora oggi lascia stupiti, anzi, furono molti (i soliti "intellettuali"...) a storcere il naso notando l'argomento trattato...Fatto sta che il primo fascicolo pubblicato fu venduto in 177.476 copie, gli altri 119 fascicoli furono acquistati ad una media di 62.000 per ogni numero: alla fine furono venduti (non stampati,venduti!) sette milioni e mezzo di dispense della Storia dell'Aviazione, lasciando sbalorditi i responsabili della Fratelli Fabbri che non si capacitavano del successo strabiliante di questa loro pubblicazione.
Ma perchè avvenne tutto questo ? Certamente gran parte dell'ottima riuscita delle vendite fu dovuta alla intelligente campagna pubblicitaria (fatta anche con pasaggi in televisione) ed alla alta qualità degli autori dei testi di questa pubblicazione che sono stati fra i più importanti scrittori nel campo aerospaziale italiano: questi erano Giorgio Apostolo (titolare della omonima casa editrice milanese che allora pubblicava il periodico I.A.R.B. e che nel 1976 diventò la apprezzatissima Aerofan), Giorgio Bignozzi e Baldassare Catalanotto (insieme avevano già pubblicato un volume su velivoli italiani e erano presenti su molte riviste specializzate dell'epoca), Cesare Falessi altro notissimo pubblicista italiano (lo stesso che poi alla fine del 1976 diede vita alla nota rivista StoriaModellismo ), Antonio Falzoni che poi collaborerà con la F.lli Fabbri con altri libri pure sul modellismo statico . Nel gruppo redazionale della Fratelli Fabbri poi c'era anche un giovanissimo Silvio Lora Lamia che iniziava così la sua collaborazione con la casa editrice milanese, primo passo di una carriera che lo avrebbe portato negli anni a curare altre opere a dispense che avrebbero avuto un ottimo successo e poi, una volta divenuto giornalista a dirigere anche testate specializzate come il mensile "Volare". Questo gruppo di validi esperti era la premessa fondamentale per la riuscita di un Opera che riportava come prefazione al primo volume di storia addirittura un intervento di Clarence "Kelly" Leonard Johnson !!! La struttura delle dispense era basata su un corpo centrale (che andava staccato e raccolto a parte) dedicato di volta in volta ad un signolo velivolo (il primo che venne preso in considerazione fu il Nieuport Ni.17 ) con una raccolta di foto dello stesso intervallate da una prima tavola in formato A 3 con le viste generali dell'aereo seguita da due pagine in formato A 4 con profili laterali di esemplari diversi del velivolo considerato , in modo tale da evidenziarne anche la sua evoluzione tecnica.
Il resto della dispensa era invece dedicato alla storia dell'aeronautica: l'opera partiva dalla prima ascensione umana avvenuta il 21.10.1783 con uno dei palloni realizzati dai fratelli Montgolfier a Parigi: sin da subito, il pensiero di utilizzare a scopi non solo scientifici ma militari questi palloni (riempiti inizialmente con aria calda presto sostituita dall'idrogeno) diede una spinta incredibile allo sviluppo degli stessi tanto che già nel corso del XIX° sec. gli aerostati sono presenti in molti eserciti. La nascita dell'aereo e i successivi eventi sino al 1917 occupano quindi il primo volume di storia; il secondo completa la Grande Guerra e gli anni successivi allo stesso conflitto e così via sino al quinto volume che raccoglieva fascicoli stampati ormai nel 1975, dispense che in pratica verso la fine divennero di cronaca recente in quanto gli autori dovettero trattare della guerra dello Yom Kippur scoppiata nell'ottobre 1973, modificando così in parte il piano iniziale dell'opera che si sarrebe dovuta concludere con gli accenni alla generazione dei nuovi velivoli che in quegli anni stavano nascendo come i caccia statunitensi della classe dieci o gli allora temutissimi Mig. 23 e MiG. 25.
I quattro volumi dedicati ai profili erano la parte qualitativamente talvolta meno apprezzabile di Storia dell'Aviazione...I colori in particolare dei disegni più piccoli a volte non erano affatto fedeli, quelli della tavola più grande, erano invece di una qualità spesso superiore a quelli pubblicati sulle riviste specializzate , ma in generale furono un deciso passo in avanti rispetto alle tavole dei famosi Profiles che erano stati pubblicati in Gran Bretagna alla fine degli anni settanta.
Si partì dai pionieri del volo per arrivare all'F.14 Tomcat appena uscito dalla fase della valutazione dei suoi prototipi: la scelta dei soggetti fu influenzata anche dai kits in scala 1/72 degli aeroplani che ogni tre uscite venivano allegati alle dispense (fu una delle più grandi novità di questa opera...il primo kit fu quello del Nieuport Ni.17 della Revell). Un decimo volume era un dizionario tecnico aeronautico compilato dal Prof. Gianfranco Rotondi del Politecnico di Milano che era anche il consulente scientifico dell'opera. Sia i testi che le molte immagini (tutte in bianco e nero) a corredo erano veramente di buona qualità, anche la veste grafica era molto apprezzabile: l'opera quindi era ai livelli più alti della pubblicistica dell'epoca ma tutto questo non può spiegare l'enorme successo di vendite che fu ottenuto dalla stessa...
C'è infatti un particolare molto importante da ricordare: ogni tre dispense a partire dalla prima venivano dati in regalo dei kit completi di aerei in scala 1/72 connessi al velivolo trattato singolarmente dalla parte centrale del fascicolo, modelli tratti tutti dalle serie 1 dell'Airfix e della Revell. Dietro questa operazione c'era un accordo fra la casa editrice e la ditta bolognese "Il Giocattolo" che all'epoca era il distributore dei due marchi modellistici che allora era le principali nel settore del modellismo aereo statico in scala 1/72 . Le dispense con il kit in allegato non avevano alcun sovrapprezzo e il loro costo di sole Lire 500 (rimasto per tutto il corso della pubblicazione invariato) era molto allettante considerato che le confezioni degli stessi modelli venivano venduti nei negozi almeno a Lire 750/800 (anche gli elementari kits della Black Series della FROG , ovvero quelli paragonabili alle serie 1 Airfix e Revell erano venduti a 700 Lire); nel 1977 si arrivò a Lire 1000 per esempio per il modello del Me.163 in 1/72 dell'Airfix . Inoltre proprio nel 1973 la Airfix aveva annunciato il cambiamento delle confezioni dei kit della serie 1 : questi erano prima contenuti in bustine trasparenti tenute insieme da una fettuccia ripiegata di carta che all'esterno aveva da una parte il disegno del velivolo riprodotto , dall'altro lo schema di colorazione e della posa delle decals, all'interno le istruzioni per il montaggio. Nel 1973 veniva invece introdotta dall'Airfix una confezione più moderna e sicura costituita da un blister di plastica trasparente che però porto ad un aumento del prezzo di vendita che passò appunto a Lire 700 ; il cambio della confezione rendeva comunque meno attraenti quelle precedenti e i titolari della ditta Il Giocattolo con molta intelligenza commerciale , si liberarono dei vecchi kits Airfix dandoli all'ingrosso appunto alla F.lli Fabbri. E' da ritenere che proprio la presenza di questi modelli costituì il vero motivo del successo delle dispense della Storia dell'aviazione : all'epoca una differenza di duecento Lire non era poca cosa anzi, e quindi furono tantissimi i modellisti che ai tempi comprarono più copie di una stessa dispensa con il kit, spinti non solo dal risparmio sul singolo pezzo ma anche dalla prospettiva di riprodurre più versioni di un velivolo...
Da aggiungere che le dispense con allegato il kit riprendevano integralmente in terza di copertina lo schema delle istruzioni compreso lo schema mimetico suggerito e in quarta la foto del modello finito, immagini che fanno vedere lo stato dell'arte del modellismo in quegli anni, forse più ingenuo e elementare ma più leggero di quello attuale... Tanto fu il successo di Storia dell'aviazione che al temine della pubblicazione, nel 1977 si passò subito ad una sua integrale ristampa (ed anche in questo caso furono allegati altri modelli sia pure non con la frequenza precedente, dapprima il P.38 in 1/72 della serie tre Airfix diviso nei primi due fascicoli, poi kits di velivoli della prima guerra mondiale della Serie Double Dogfight sempre di Airfix ma anche il C.130 Revell in 1/144...)
Gli anni settanta per il modellismo statico in Italia furono dunque il periodo migliore in assoluto, con una diffusione di questo passatempo che aveva forti accenti culturali, ripresi anche dalle pubblictà delle ditte produttrici e dei distributori : sempre la ditta Il Giocattolo faceva mettere più volta in quarta di copertina delle dispense nella ristampa di Storia dell'Aviazione questo tipo di annuncio...In questa riedizione la media delle vendite fu di oltre 23.000 copie per fascicolo arrivando ad un totale di due milioni e 760.000 dispense vendute...
Inoltre alcune dispense dei profili con allegato il modellino furono vendute da sole (addirittura ancora nel 1985 trovai in una edicola di Bari quella sui C.200/202/205 con il kit Revell del Saetta...). In totale, le due edizioni di Storia dell'Aviazione totalizzarono un record di dieci milioni e 188.000 copie vendute, cifre vertiginose che lasciarono allibiti anche gli stessi responsabili della Fratelli Fabbri...
Alla luce già del sussecco riscontrato con la prima edizione , nel 1975 vi fu una prosecuzione dell'opera, dal titolo Aviazione Oggi : trentacinque fascicoli settimanali da suddividere in due volumi (storia e profili) e questa volta con diverse foto a colori.
L'opera era ripartita in capitoli tematici: il primo era quello sullo stato dell' aeronautica civile a metà anni settanta e soprattutto ai due velivoli supersonici (Concorde e Tu-144) che proprio in quel periodo si accingevano finalmente ad entrare in servizio. Il secondo parlava dei velivoli a decollo corto, tema particolarmente in voga sempre nei primi anni settanta; il terzo prendeva in esame il mondo degli elicotteri precedentemente quasi del tutto negletto in Storia dell'Aviazione.
Il quarto era dedicato agli sviluppi dell'aeronautica militare: erano gli anni in cui furoreggiava la tendenza allo sviluppo dell'ala mobile sia in occidente (F-111, B -1 , MRCA "Tornado", Mirage G8) che all'est (MiG.23, Su-22) ed arrivavano ai
reparti velivoli che ben presto sarebbero diventati delle mitiche incone come l'F.15, l'F.16, MiG-25 (a quei tempi il terrore delle aviazioni militari del blocco occidentale) , Mirage F 1, MRCA "Tornado" ma anche F.111 , B1...
La conclusione dell'opera era dedicata a varie applicazioni del velivolo militare (aerei antiguerriglia, trasporti, antisom, aerei radar ed addestramento) ma stranamente non veniva considerato l'impiego come anticarro tanto che l'A-10 non era nemmeno nominato...Gli autori erano gli stessi cui si aggiungeva Igino Coggi, altro famoso giornalista del settore, che sostituiva Baldassarre Catalanotto .
Anche in questo caso venivano regalati dei modelli, sia pure non con la cadenza precedente (gli allegati erano legati al cambio dell'argomento trattato dall'opera) e tutti Airfix ; e pure questa volta fu intelligente l'operato della ditta Il Giocattolo che li forniva...Infatti alcuni dei kits offerti (nelle prime due uscite il prototipo del Concorde in 1/144, poi l'F-111A e il Britten Norman Islander) erano stati sostituiti dalla stessa Airfix con loro riedizioni aggiornate e modificate: offerti a prezzi di gran lunga inferiori a quelli di listino , furono comunque ben accetti dai modellisti e così la ditta Il Giocattolo si liberò in tempo di prodotti che altrimenti sarebbero stati invenduti !
Altri modelli furono l'elicottero Sea King (un regalo graditissimo in quanto quello dato con le dispense era venduto ad un terzo del prezzo di listino, inoltre si poteva finire con insegne italiane ben presto realizzate come trasferibili acquistabili a parte dalla ditta romana Model Market /Galleria Tuscolana) ed infine il Bronco . I trentacinque fascicoli di Aviazione Oggi furono venduti in oltre 63.850 copie settimanali arrivando ad un totale di due milioni e 235 dispense acquistate che si aggiungevano ai dieci milioni e rotti delle due ristampe di Storia dell'Aviazione...Ma vi fu un ulteriore seguito e in un altro settore...
Nell'aprile del 1976 fa la sua comparsa sempre in edicola, la prima dispensa de "Storia dei Mezzi Corazzati", opera sempre della Fratelli Fabbri e strutturata sulla falsariga delle precedenti due raccolte ; si trattava di novanta fascicoli da rilegare in sei volumi , cui si aggiungeva un dizionario di termini tecnici. La redazione era incentrata sempre su un gruppo di autori romani : il direttore era il giornalista Benedetto Pafi che insieme a Cesare Falessi e al Generale Goffredo Fiore avevano realizzato con la casa editrice romana D'anna, nel 1968 il primo volume mai pubblicato in Italia sui veicoli corazzati nazionali degli anni trenta-quaranta ( "Corazzati italiani 1939-45" poi riedito aggiornato nel 1976 da Intyrama books di Genova con il titolo "Veicoli da combattimento dell'esercito italiano dal 1939 al 1945" ) ; lo stesso Benedetto Pafi fu poi autore di altri volumi come quello molto importante edito a Roma dalla casa editrice Oberon nel 1986 dal titolo "Roma in guerra : immagini inedite settembre 1943-giugno 1944" scritto insieme a Bruno Benvenuti; quest'ultimo poi è stato uno dei più apprezzati autori di pubblicazioni sui corazzati italiani (ed anche collaboratore della fasmosa serie Dimensione Cielo ) e partecipò anche lui all'opera Storia dei mezzi corazzati interessandosi della ricerca iconografica. Oltre a Silvio Lora-Lamia infine, un altro componente del gruppo fu il professore tarantino Nicola Pignato che già allora si era conquistato una fama fra gli appassionati e che ben presto sarebbe stato apprezzato anche a livello internazionale.
Pure questa opera a dispense fu premiata dal pubblico in modo tale da lasciare basiti i soliti intellettualodi che si domandavano del perchè le famiglie italiane stavano dimostrando tutto questo interesse per i mezzi corazzati ! Quattro milioni di dispense furono vendute ma certamente a contribuire al successo di vendite furono i modelli in 1/35 allegati all'opera, alcuni dei quali prodotti espressamente per questa pubblicazione: nei primi due numeri fu allegato, diviso in due parti, un kit del Leopard 1A1 con addirittura le insegne del Rgt. "Lancieri di Novara" (5°) di cui non si è mai saputa la reale provenienza ma che fu sfruttato per anni dai modellisti come banca dei pezzi per ovviare ai difetti di quello che fu per decenni l'unico kit della variante di serie di questa versione del carro tedesco, ovvero quello della Heller con le ruote dei cingoli senza bullonatura ! Nella dispensa numero 8 venne allegato il modello del FIAT 3000 (realizzato con una pessima plastica da uno stampatore artigianale torinese era relativo alla versione di preserie; questo kit fu preso in esame dalla rivista Storia Modellismo che in due articoli apparsi sui numeri C-9 settembre 1979 e D 1 gennaio 1980 lo trattò ampiamente indicando come aggiornarlo alle versioni successive; è stato ripreso e miglirato anni dopo dalla Tauromodel che lo ha pure proposto in una versione aggiornata con pezzi in resina per la versione di serie Mod. 21 ed è ancora oggi in catalago); seguirono altri modelli : dalla dispensa n. 17 con il Panzer I vennero poi allegati tutti kits di Italaeri (allora era questa la ragione sociale della ditta bolognese) , ai nn. 27 e 28 furono allegate le parti del kit del semovente da 75/18 su scafo M 41, 37 e 38 lo Sherman M 4A1 , 45-46 il kit del Churchill Mk. IV (anche questo di provenienza incerta) , 50-51 il kit del Crusader III, 62-62 il kit dello Sturmgeschutz IV questi ultimi due sempre della Italaerei... Quegli anni furono quindi un periodo esaltante a dir poco per il modellismo statico in Italia, purtroppo un periodo irripetibile a causa di tanti fattori e circostanze diverse...Furono anni in cui ci fu un grande affare per tutti: per l'appassionato che risparmiava ed acquistava spesso più copie delle dispense per fare più versioni dello stesso kit (ancora oggi sono in molti a tenere quasi come delle reliquie le bustine dei kits...) , per il distributore Il Giocattolo che si liberava di prodotti divenuti vecchi per il mercato e poi anche per la ditta Italaeri che piazzava diversi suoi prodotti , per la F.lli Fabbri che vendeva milioni di dispense ed anche per i commercianti di modellismo al dettaglio perchè nel contempo nacquero migliaia di nuovi appassionati che avvicinandosi al modellismo avevano quindi necessità di ulteriori prodotti come colle e colori, nonchè di attrezzature ed anche di ulteriori kits oltre a quelli offerti da Storia dell'Aviazione...Ci fu quindi un boom del modellismo statico nel 1973/1974 che si può constatare anche dalla costante presenza sui maggiori periodici aerospaziali dell'epoca (come Aerei e JP-4 Aeronautica nati rispettivamente nel 1973 e nel 1972) di rubriche su molte delle loro pagine appositamente dedicate a questo hobby che ebbe quindi per tutto il decennio un periodo di successo ineguagliato e che non sono pochi a rimpiangere non solo perchè si era tutti più giovani di cinquanta anni...Forse solo gli edicolanti all'epoca non videro di buon occhio tale situazione in quanto ogni tre giovedì , giorno in cui uscivano queste dispense settimanali, c'erano veramente decine e decine di persone che si affollavano a chiedere solo quelle con il modellino !
Gabriele Luciani