I Cavalleggeri di "Lodi" in partenza per il Libano

Lodi Due plotoni del Reggimento "Cavalleggeri di Lodi"   (15°) hanno terminano l’approntamento per l’immissione in Teatro Operativo libanese : il 20.1.2022 il saluto al personale in partenza.

Foto di Silvio Pietropaolo testo di Gabriele Luciani

Si ringrazia per la cordiale collaborazione il C.do del Rgt. “Cavalleggeri di Lodi” (15°), il C.te Col. Lorenzo Urso ed il  Magg. Sandro Santoro

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Ricevere l’invito a partecipare al saluto per la partenza di due plotoni del Rgt. “Cavalleggeri di Lodi” (15°) per il teatro libanese , è stata per  me e  Modellismo Salento una gradevolissima e commovente sorpresa: non ero infatti a conoscenza che nella rotazione dei reparti italiani nell’ambito della missione di peace keaping  “Leonte XXXI”, era arrivato il turno delle Fiamme nero/rosse, un impegno che fa venire subito alla mente il precedente dispiegamento a Beirut della stessa unità di quasi quaranta anni fa e gli analoghi compiti svolti in passato da altri reparti dell'Arma di Cavalleria. Già il 2º Squadrone del Reggimento "Cavalleria Guide" (19°) con i suoi carri leggeri nel 1935 fu presente nella Saarland ; successivamente durante l’affidamento fiduciario all’Italia della Somalia negli anni cinquanta, il Corpo di Sicurezza venne costituito anche con diversi carri leggeri Stuart, blindo Staghound e personale tratti da vari reggimenti dell’Arma di Cavalleria. Nella seconda fase della missione Italcom (la “Libano 2” durata dal 16/3/1983 al 23.12.1983) vi fu nuovamente la partecipazione di un reparto dell’Arma di Cavalleria, in questo caso un plotone blindato sperimentale esplorante montato su due blindo FIAT-Oto Melara AUBL74 e cinque trasporti truppe ruotati FIAT-Oto Melara BL6614 (un esemplare di questo mezzo era già stato valutato a Merano dal Rgt. “Savoia Cavalleria” (3°) ), e composto da due ufficiali, cinque sottufficiali e quaranta tre cavalleggeri proprio dell’allora 15° gr. sqd.cor. “Cavalleggeri di Lodi” all’epoca di guarnigione a Lenta. La presenza di FF.AA. italiane a Beirut durante Italcom fu un evento epocale  sotto tanti aspetti, prima di tutto per la enorme rilevanza che ebbe nell’opinione pubblica italiana che aveva completamente dimenticato quanto avvenuto venti anni prima in Somalia e che quindi vedeva con malcelata preoccupazione l’impiego di militari di leva…Ma soprattutto fu una decisa svolta per l'apparato difensivo nazionale che in effetti incominciava a "sprovincializzarsi" in modo sempre più massiccio e fu la prima volta nel secondo dopoguerra che si usavano operativamente anche blindo di costruzione nazionale: si consolidarono così quegli studi che avrebbero riportato agli inizi degli anni novanta la Cavalleria italiana all’esplorazione tattica avanzata anche con l’adozione delle blinde pesanti Centauro e ai sempre maggiori compiti nelle operazioni di mantenimento ed imposizione della pace ancora oggi in corso come appunto quella in Libano. Da tempo le FF.AA. italiane sono del tutto diverse da quello dei primi anni ottanta, essendo passate definitivamente al personale professionista come quello dei due plotoni di “Lodi” che all’inizio del 2022 hanno terminato una fase di preparazione durata diversi mesi, che ha conferito agli stessi plotoni la capacità di portare a termine i compiti sanciti dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite. Tale risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità lungo la zona della “Blue Line” (linea di demarcazione tra Libano e Israele), l’assistenza alla popolazione locale e il supporto all’addestramento delle Forze Armate libanesi.

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I Cavalleggeri di Lodi insieme ai Dragoni del Reggimento “Genova Cavalleria (4°), per almeno sei mesi saranno uno dei componenti del Comando ITALBATT su base Reggimento Lagunari “Serenissima”, alle dipendenze del Comando Sector West di UNIFIL, a guida Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” . Dopo aver assunto due anni fa il ruolo di elemento esplorante della Brigata Pinerolo , il ritorno in Medio Oriente, costituisce quindi per "Lodi" un nuovo evento storico che non poteva assolutamente passare sotto traccia: con una breve e ben organizzata cerimonia, nel pomeriggio del 20 gennaio 2022 presso la caserma “Nacci” di Lecce,

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il Colonnello Lorenzo Urso, il 44° Comandante del reggimento ha salutato le donne e gli uomini dei due plotoni in partenza . In questa occasione erano presenti il Generale di Brigata Luciano Antoci, Comandante della Brigata meccanizzata “Pinerolo”, il Prefetto di Lecce, Dott.ssa Maria Teresa Trio, l’Arcivescovo metropolita di Lecce, Mons. Michele Seccia, il Sindaco della città barocca, Dott. Carlo Salvemini ...

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e lo stendardo della Sezione di Lecce della Associazioni Nazionale Arma di Cavalleria portato dal Tenente Cav. Franco Passante e scortato dal presidente della sezione Col. Ft. Carr. Emanuele Lasalandra nonché dallo scrivente, ufficiale di "Genova Cavalleria" (4°) di cui portava i colori a partire dalla mascherina anti covid per finire con i tradizionali guanti da equitazione, tutti in giallo come le proprie Fiamme... Da sottolineare il sobrio e sentito discorso del "44°" che ha accompagnato la partenza dei suoi Cavalleggeri con parole veramente significative, scevre da qualsiasi bolsa retorica, ed anche con riferimenti alla missione del 1983.

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In Libano credo che i Cavalleggeri di "Lodi" monteranno sui trasporti truppa Iveco-Fiat-Oto Melara "Puma"

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e sugli VTLM Iveco "Lince" (nella caserma Nacci erano presenti  due esemplari sia del trasporto truppa che del VTLM) , oggi già presenti nel paese dei cedri, certo è invece che Lodi sarà presto il primo reparto cui arriveranno le blindo pesanti Iveco-Oto Melara "Centauro" 2 con il cannone da 120 mm.

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Nel frattempo in Libano anche ai due plotoni di "Lodi" non mancherà certo l’animo di gettare il proprio cuore oltre l’ostacolo pure in questa occasione !

Caricat Lodi !

Caricat Genova !

Gabriele Luciani

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